Autostima: come influisce la famiglia

Autostima: come influisce la famiglia
María Alejandra Castro Arbeláez

Revisionato e approvato da la psicologa María Alejandra Castro Arbeláez.

Ultimo aggiornamento: 21 marzo, 2023

“Attraverso l’interazione giornaliera i genitori forgiano pensieri positivi e anche controproducenti nei più piccoli. Questo influisce sulla formazione della loro autostima che potrà generare insicurezze, indecisione e incapacità nel bambino.”  

La famiglia costituisce il primo nucleo con cui un individuo deve rapportarsi. Come tale ha un ruolo preponderante nello sviluppo delle capacità, facoltà e percezioni del bambino.

In questo caso, analizziamo come influisce sulla formazione dell’autostima del piccolo, che non è altro che la considerazione che avrà di sé stesso.

Come concetto, l’autostima è la valutazione della considerazione personale di un individuo. Si costruisce in base a diversi aspetti, in particolare la valutazione della persona stessa e il verdetto degli altri.

In quest ultimo punto entra in gioco la famiglia, che ha un’importanza centrale. Infatti è il primo nucleo in cui il piccolo riceve dei giudizi sulla sue qualità ed azioni (fino all’inizio della scuola) e determina gran parte della sua visione.

Per questo motivo, la famiglia può influenzare positivamente o negativamente lo sviluppo. Anche con piccoli gesti o commenti inavvertiti ad opera di genitori e fratelli.

Tuttavia, la famiglia non influirà sulla totalità del processo di formazione dell’autostima. Anche se si tende ad evitare affermazioni di questo tipo in ambito psicologico.

Fattori centrale dell’autostima di un bambino

Ci sono tre aspetti principali da considerare nella formazione dell’autostima: l’aspetto fisico, il comportamento e il rendimento scolastico o sportivo. I genitori devono perciò essere estremamente attenti nel toccare questi punti con i propri figli.

Alcune pratiche salutari sono: evitare di comparare i figli con altri bambini, insegnare che l’apparenza non è la cosa più importante e inculcare i benefici di una buona condotta.

Pratiche positive per la formazione di una buona autostima

Con l’obiettivo di stimolare una buona formazione psicofisica nel piccolo, ecco alcuni consigli che tutta la famiglia può adottare:

  • Trasmettere fiducia e affetto

Un bambino che si sente amato e valorizzato lo dimostrerà attraverso la sua sicurezza. Inoltre, è importante trasmettere fiducia riguardo le cose che dovrà fare. Se gli si vieta di fare qualcosa “perché non può riuscirci”, state limitando la sua sicurezza in sé stesso.

Al contrario bisogna trasmettergli il valore del lavoro. Ossia, insegnare che con sforzo e determinazione si può ottenere tutto.

Questo deve essere un insegnamento immediato, così che il piccolo mantenga alto l’entusiasmo, e a lungo termine così che impari il valore della costanza.

autostima

Inoltre…

  • Lasciarlo tentare e fallire, se è necessario

I bambini che non fanno niente per conto proprio finiscono per avere una bassa sicurezza in sé stessi. Similarmente, il fatto di non lasciargli fare determinate cose, anche se sbaglia, implica una poca fiducia nelle sue azioni.

Quindi, come potrà il piccolo credere in sé stesso se per tutta l’infanzia lo avete limitato reputandolo incapace di fare cose per conto proprio? Questo è un chiaro esempio di come le azioni quotidiane hanno conseguenze sul futuro del bambino.

  • Stimolare il miglioramento

Senza che si converta nella pressione di eccellere, dovete stimolarlo a migliorare, sempre. Questo si può applicare in tutti gli ambiti: sportivo, educativo, umano, etc.

Un bambino che apprende fin da piccolo l’importanza di migliorarsi possiede un valido arsenale per le sue scelte di vita future.

  • Dare valore alle sue opinioni e farlo partecipare

Il bambino che non viene mai ascoltato e non viene mai interpellato per scelte che riguardano anche lui avrà una scarsa autostima. Molto importante è chiedere sempre come si sente, cosa pensa e cosa gli piacerebbe fare, ogni volta che va presa una decisione.

Allo stesso modo, dovrà essere lui stesso a scegliere che sport praticare, quali attività extracurricolari scegliere, etc. Se questo non succede è quasi impossibile che il piccolo sviluppi un’alta considerazione di sé stesso.

“Non dite “non posso” nemmeno per scherzo, perché l’incosciente che non ha senso dell’umorismo lo prenderà sul serio, e ve lo ricorderà ogni volta che proverete a fare qualcosa.”

-Facundo Cabral- 

Cose da evitare per formare una buona autostima

Così come vi abbiamo parlato degli aspetti da mettere in pratica per migliorare lo sviluppo del piccolo; è importante fare riferimento anche agli errori più comuni. Eccone alcuni:

  • Iperproteggerlo. Questa forma di educazione è il riflesso delle insicurezze dei genitori. Può avere conseguenze come: la timidezza, dipendenza, introversione, insicurezza e mancanza di fiducia in sé stessi.
  • Minimizzare i successi. Valorizzate gli obiettivi portati a termine dal piccolo e non sminuiteli con “è facile” quando non sa fare qualcosa. State attentando alla sua autostima in entrambi i casi.
  • Risolvere tutti i suoi problemi. Se lo fate il piccolo non svilupperà mai la capacità di assumersi le proprie responsabilità. Inoltre si considererà incapace di superare gli ostacoli della vita.
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Tenete bene a mente che in psicologia il “determinismo” non esiste. Sebbene tutto quello che abbiamo menzionato è fondamentale nel processo di formazione dell’autostima del piccolo, esiste anche la possibilità di ribaltare la situazione lavorando sull’autovalutazione delle virtù.

E, se appunto, questo processo possiede radici solide nell’infanzia sarà tutto più semplice.

 

 


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