Come superare il periodo dell'inappetenza nei bambini?

Il momento del pasto può essere fonte di grossi grattacapi, soprattutto se i piccoli si rifiutano di mangiare tutto. Ecco alcuni consigli per vincere l'inappetenza dei bambini.
Come superare il periodo dell'inappetenza nei bambini?
Nelton Ramos

Revisionato e approvato da il dottore Nelton Ramos.

Ultimo aggiornamento: 27 dicembre, 2022

Il momento in cui diamo da mangiare al nostro piccolo può provocarci un forte mal di testa, se ci accorgiamo che il nostro bambino lascia nel piatto una parte del suo pasto. Per aiutarlo a superare l’inappetenza, fate attenzione agli strumenti che vi forniremo nelle righe che seguono.

Come madri dobbiamo fare attenzione, quando alimentiamo i nostri figli. Dobbiamo insistere nel fare in modo che consumino il loro cibo, senza, però, esercitare troppa pressione, perché potremmo generare in loro una certa apprensione, col risultato di rafforzare il loro rifiuto del cibo.

Quindi, dobbiamo essere molto sottili nell’impiegare le strategie che utilizziamo quando cerchiamo di convincerli a mangiare tutto.L’inappetenza è più frequente di quanto immaginiamo, e può presentarsi in bambini da uno a tre anni di età, che hanno già carattere a sufficienza per rifiutarsi di fare qualcosa che non vogliono o che trovano sgradevole fare.

Quando vi rendete conto che i giorni nei quali vostro figlio non consuma il suo pasto si ripetono con notevole frequenza, non esitate e consultate il vostro pediatra. Indubbiamente, vi prescriverà una serie di esami di rigore per verificare che la sua salute si trovi in buono stato.

Se le cose stanno così, è probabile che vi raccomandi di somministrare al vostro piccolo un complesso vitaminico che compensi tutti i nutrienti che non desidera consumare.

I genitori devono evitare a ogni costo di trasmettere stress ai propri figli, quando è il momento di mangiare.

Una regola d’oro suggerisce che, fino a quando il bambino non perde peso per la sua mancanza di appetito, non c’è alcuna regione di preoccuparsi. In questo senso, è necessario che teniate controllati la sua statura e il suo peso ogni 15 giorni, allo scopo di evitare un possibile quadro di denutrizione.

Un altro fattore di cui dobbiamo tenere conto è che l’inappetenza deve essere considerata un sintomo, le cui cause possono avere diversa natura. In altre parole, l’unica maniera di aiutare i nostri figli a superare la loro mancanza di appetito consiste nel sapere che cosa la produce.

Identificate le cause dell’inappetenza

Identificare le cause dell'inappetenza è il primo passo da fare per superarla

Secondo Irene Chatoor, psichiatra infantile ed eminente professoressa dell’Università George Washington degli Stati Uniti, la mancanza di appetito nei bambini può essere dovuta a diverse cause, che devono essere trattate in modo da poterne eliminare i sintomi alla radice.

Per questa ragione, la dottoressa Chatoor ha dato vita al programma chiamato “Identificazione e Gestione delle Difficoltà Alimentari per i Bambini”. Secondo questo programma, le cause potrebbero essere le seguenti:

  • La presenza di una malattia cronica. La prima eventualità da scartare è il fatto che i bambini o i lattanti che hanno difficoltà a mangiare non stiano soffrendo di una malattia che colpisca il loro appetito.
  • Paura di alimentarsi. Questo timore nasce nei bambini dopo aver vissuto un’esperienza traumatica, come, per esempio, quella di un pezzo di cibo che è andato loro di traverso. Oppure, potrebbe trattarsi del ricordo della sensazione di un dolore alla gola dovuto a una qualche malattia.
  • Difficoltà di adattarsi ai nuovi sapori. Spesso, l’inappetenza di un bambino non è dovuta solo alla sua rinuncia a provare nuovi sapori, odori e consistenze. Quando capita, non è una buona idea fare pressione su di loro: in questo modo non faremmo che peggiorare la loro predisposizione a determinati alimenti.

È assolutamente fondamentale avere fiducia nel fatto che i bambini consumeranno la quantità di cibo di cui hanno bisogno.

  • Influenza negativa da parte dei genitori. Spesso, mamma e papà credono che il bambino non sia alimentato a sufficienza, quando, in realtà, la verità è che sta già consumando tutti i nutrienti di cui ha bisogno per il proprio sviluppo. Di fronte alla pressione esercitata dagli adulti, di solito i bambini reagiscono rifiutando gli alimenti.
  • Mancanza di entusiasmo. Un bambino triste o scoraggiato fa fatica a mangiare, proprio come può accadere a qualunque adulto. Di fronte a questa possibilità, è utile domandargli che cosa lo rende così abbattuto.
  • Un bambino troppo energico. Quando il bambino possiede un eccesso di energie, continuerà a essere eccitato, distraendosi e saltando da una parte all’altra. Se questo è il caso, è una buona idea informarlo un’ora prima di ogni pasto che deve calmarsi, in modo da potersi dedicare a mangiare senza alcuna distrazione.

In che maniera possiamo aiutarli?

Proporre ai bambini cibi che attirino la loro attenzione è un ottimo sistema per vincere la loro inappetenza

Dobbiamo ricordare che con le urla e la disperazione non si risolve niente. Quindi, la prima cosa che dobbiamo fare è armarci di pazienza e buona volontà, quando arriva il momento di dare da mangiare al bambino.

  • Gli esperti raccomandano che il resto della famiglia mangi insieme al bebè, in modo che possa vedere di persona come ci si deve alimentare e possa così imparare l’abitudine di mangiare in famiglia.
  • Lasciare da parte le distrazioni. Spegnete la televisione, mettete via i giocattoli e i dispositivi elettronici con i quali il bambino gioca di solito.
  • Insegnategli che, quando arriva l’ora della cena o del pranzo, deve concentrare tutta la sua attenzione sulla tavola e il cibo.
  • Preparate piatti divertentiPer presentare verdure e vegetali, non c’è modo migliore che disegnando figure o pupazzetti che riescano a catturare l’attenzione del bambino.
  • Ricordate che è di primaria importanza non considerare l’ora di mangiare come un problema. In tal caso, il bambino percepirà il vostro stress e si rifiuterà di mangiare.

Questo testo è fornito solo a scopo informativo e non sostituisce la consultazione con un professionista. In caso di dubbi, consulta il tuo specialista.