Diventare madre dopo i 35 anni fa vivere meglio e più a lungo

Diventare madre dopo i 35 anni fa vivere meglio e più a lungo
María Alejandra Castro Arbeláez

Revisionato e approvato da la psicologa María Alejandra Castro Arbeláez.

Ultimo aggiornamento: 27 dicembre, 2022

L’idea di diventare madre dopo i 35 anni nell’immaginario comune è associata a rischi per la salute durante la gravidanza o il parto. Eppure, studi recenti affermano che un parto a questa età non presenta solo aspetti negativi.

Uno studio pubblicato sul Journal of the American Geriatrics Society ha rivelato che essere madre dopo i 35 anni migliora le capacità mentali di una donna. Lo studio ha infatti dimostrato che le donne rimaste incinte per la prima volta dopo i 35 anni hanno ottenuto risultati più alti nei test di intelligenza, di risoluzione dei problemi e di espressione verbale.

Essere madre nel mondo attuale

Questa notizia è sicuramente positiva per la maggior parte delle donne che fanno parte della società attuale. Una società in cui molte persone, per scelta oppure no, devono anteporre il lavoro alla vita personale. Per questo molte donne, specialmente in Italia, diventano madri in età sempre più avanzata.

La medicina ha stabilito che, in termini biologici, l’età ideale per una donna per rimanere incinta è 25 anni. Nella società attuale, invece, l’età media in cui una donna diventa madre per la prima volta è più alta.

Per esempio, in un paese come l’Italia, secondo i dati del Ministero della salute, l’età media delle donne primipare si aggira intorno ai 31 anni, anche se ce ne sono tantissime che hanno il loro primo figlio dopo i 35 anni.

madre ultratrentenne

Vantaggi dell’essere madre dopo i 35

Lo studio menzionato precedentemente non è l’unico ad aver sottolineato i vantaggi dell’essere una primipara “attempata” (che brutta definizione…). Ne esistono diversi, che evidenziano altri vantaggi. Uno di essi è stato realizzato nel 2014. Sostiene che le donne che diventano madri a 33 anni o più avrebbero una aspettativa di vita superiore rispetto a quelle che hanno partorito sotto i 33 anni.

Un’altra ricerca compiuta dall’università di Boston ha rivelato che le donne che decidono di avere un figlio dopo i 35 anni hanno il doppio delle probabilità di vivere fino a 95 anni o più, rispetto alle donne il cui ultimo figlio è nato prima del loro 30° compleanno.

Esiste un altro studio che ha dimostrato i benefici di una maternità tardiva. È stato realizzato da un team di ricercatori dalla University of Southern California. Questi ultimi, basandosi sulle risposte fornite da oltre 830 donne in post-menopausa, hanno scoperto che diventare madri dopo i 35 anni influisce sulle capacità intellettive. 

Secondo questa ricerca, i motivi sono legati all’aumento degli ormoni prodotti durante la gestazione, che incidono positivamente sulla chimica del cervello. Il sondaggio suggerisce che maggiore è l’età della madre più si prolungheranno queste alterazioni a livello cerebrale, attivando un miglioramento delle capacità cognitive in età avanzata.

Esiste un’età giusta per diventare madre?

Oggigiorno, per le donne la stabilità economica è molto importante. Sotto questo punto di vista le donne sono riuscite a rendersi indipendenti e stanno tutt’ora lottando per condividere – gomito a gomito – le responsabilità che comporta gestire una casa e una famiglia.

L’equilibrio socioeconomico cercato dalle donne di oggi in genere viene ottenuto intorno ai 34 anni, età in cui la donna comincia a pensare alla possibilità di diventare madre.

Raggiungere questa stabilità le stimola a vivere l’esperienza della maternità, poiché sentono che potranno dedicarcisi appieno. Ma a partire da questa età, l’orologio biologico di una donna smette di essere preciso e le possibilità di diventare madre diminuiscono con il passare degli anni.

abbraccio madre e figlia

Rischi legati al diventare madre dopo i 35 anni

D’altro canto, i rischi legati al fatto di diventare madre dopo i 35 anni vanno associati a un aumento delle possibilità di sviluppare complicazioni durante la gravidanza. Tra queste figurano il rischio di aborto e l’aumento di possibilità che il bambino nasca con delle anomalie cromosomiche.

Le statistiche mediche rivelano che il 30% delle donne incinte di età superiore ai 35 anni soffrono di qualche patologia perinatale o di qualche complicazione. Le più comuni sono il diabete gestazionale,  l’ipertensione (principale causa di parti prematuri) e il sanguinamento uterino. Allo stesso modo, aumentano le possibilità di andare incontro a un parto prematuro. Il 10% dei parti delle mamme ultratrentacinquenni sono prematuri.

Nonostante tutto, questi rischi possono essere valutati e tenuti sotto controllo grazie a un adeguato monitoraggio medico.


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