Che cosa fare se mio figlio si mette a faccia in giù mentre dorme?

Che cosa fare se mio figlio si mette a faccia in giù mentre dorme?

Ultimo aggiornamento: 18 giugno, 2018

Sono molte le madri e i padri, soprattutto se sono al loro primo figlio, che si domandano che cosa bisogna fare quando il bebè si mette a faccia in giù mentre dorme. Si tratta di una posizione pericolosa che comporta dei rischi per la sua salute?

Lo lasciate cinque minuti nella culla e lui si mette a faccia in giù mentre dorme. Se nel caso del vostro bebè questa scena si ripete spesso, dovrete sorvegliare più da vicino le sue ore di sonno. I medici associano questa postura alla sindrome della morte improvvisa del lattante.

Si ritene che siano circa 10.000 i bambini nel mondo che, ogni anno, muoiono a causa di eventi di questo genere. Un accesso di vomito è sufficiente per provocare un’asfissia e compromettere la capacità respiratoria dell’infante. I bambini da uno  quattro mesi sono i più vulnerabili.

Tuttavia, la questione della postura che i nostri piccoli assumono mentre dormono è molto più complessa di quanto possa sembrare a prima vista. Fortunatamente, ci sono alcune misure preventive che posiamo adottare per fare in modo che i piccoli di casa restino al sicuro.

Che cos’è la sindrome della morte improvvisa del lattante?

La sigla SIDS (dall’inglese Sudden Infant Death Syndrome) indica la morte inattesa dei bambini di età inferiore a un anno, quando ancora godono di ottima salute. Viene comunemente denominata anche “morte in culla” e, per la comunità scientifica, rappresenta un mistero tuttora irrisolto.

Nella maggior parte dei casi, le autopsie non sono in grado di mostrare la causa della morte del bebè. Anche se le teorie su questo fenomeno sono prive di risposta, gli specialisti ritengono che esistano degli elementi scatenanti che provocano questi eventi.

La teoria più complessa suggerisce che la causa di tutto sia costituita da un’anomalia nei microrisvegli delle vittime. Ciononostante, alcuni specialisti affermano che il soffocamento possa essere favorito da determinate circostanze esterne. Dormire a faccia in giù potrebbe essere una di queste.

Dormire a faccia in giù potrebbe aumentare il rischio di soffocamento nei bebè

I bambini da uno a quattro mesi devono essere sorvegliati nel corso della notte, per evitare questi episodi indesiderati. Non è una buona abitudine lasciare il bebè inosservato semplicemente perché non piange.

Il gruppo di bebè maggiormente vulnerabile è costituito dai neonati fino ai quattro mesi di vita. Tuttavia, la cosa migliore è controllare le posture dei bambini fino al primo anno di età. Quando si effettuano le analisi dei bebè, solitamente vengono svolti dei controlli notturni per verificare che sia tutto in ordine.

Che fare se il bebè si mette a faccia in giù quando dorme

Le persone che sostengono la validità del co-sleeping affermano che la sorveglianza attiva è uno dei vantaggi forniti da questa abitudine familiare. Nella pratica, il controllo notturno è la migliore strategia di cui dispongono i genitori per evitare la SIDS.

Se il bebè si mette a faccia in giù mentre dorme, l’atteggiamento corretto potrebbe essere quello di cambiare la sua posizione, di tanto in tanto. In questo modo eviteremo posture pericolose e scomode in momenti durante i quali il bebè non esercita ancora il completo dominio sul proprio corpo, sul sonno e sui suoi movimenti.

Quando il bambino si mette a faccia in giù mentre dorme, bisogna alternare le sue posizioni. Creare l’abitudine di far dormire il bambino a pancia in su o coricato di lato rappresenta un’ottima alternativa.

Alcuni genitori preferiscono collocarli a faccia in giù, nella speranza che il bambino dorma profondamente. Non si tratta, però, di un intervento raccomandabile durante i primi mesi di vita.

Un’altra buona soluzione consiste nel collocare i bambini a faccia in su con la testa rivolta lateralmente. In questo caso sarà buona norma effettuare alcuni cambi della posizione del collo, per evitare loro dolori dovuti a una cattiva postura. La posizione fetale è molto più consigliabile, se riusciamo ad accomodarli in questo modo.

Oltre a tutto ciò, un’altra questione importante è che, durante i primi tre mesi, dobbiamo fare attenzione anche alla formazione della testa dell’infante. Se lo collochiamo a faccia in su per più di tre ore, aumenta anche il rischio di plagiocefalia.

Evitare di avvolgere il bebè nelle lenzuola è una precauzione contro la SIDS

Altre precauzioni che possiamo adottare per evitare la SIDS

  • Se il bebè sviluppa un forte reflusso gastricosi può inclinare il materasso di circa 45 gradi.
  • Bisogna evitare di avvolgere il bebè nelle lenzuola e fare attenzione che non lo faccia lui stesso involontariamente.
  • I giocattoli nella culla possono provocare asfissia e posture sbagliate. La cosa migliore è toglierli dalla culla, durante i sonnellini.
  • I vestiti in eccesso e gli aumenti di temperatura possono provocare problemi ai piccoli. L’atteggiamento corretto consiste nel coprirli senza esagerare con lo spessore dei tessuti.
  • Dobbiamo evitare la presenza di sostanze tossiche all’interno della camera, come le vernici e i veleni per la disinfestazione.

Creare l’abitudine di far dormire l’infante a pancia in su o coricato di lato rappresenta un’ottima alternativa per evitare che si metta a faccia in giù.

Una volta che hanno compiuto l’anno di vita, i nostri piccoli disporranno di un maggior controllo sul loro risveglio e i loro movimenti. Nel giro di poco tempo, ci accorgeremo che saranno loro stessi a cercare le loro posture e ad alzarsi in presenza di qualunque problema.

Non sarà mai eccessivo verificare se riusciamo a sentire il respiro del bebè quando è addormentato. Un piccolo movimento o il suono dell’aria che passa attraverso la sua bocca sarà sufficiente per farci sapere che va tutto bene. Queste precauzioni saranno fondamentali per garantire la salute dei neonati durante i loro primi mesi di vita.


Questo testo è fornito solo a scopo informativo e non sostituisce la consultazione con un professionista. In caso di dubbi, consulta il tuo specialista.