L'intelligenza si eredita dalla madre, così dicono le ricerche

L'intelligenza si eredita dalla madre, così dicono le ricerche
María Alejandra Castro Arbeláez

Revisionato e approvato da la psicologa María Alejandra Castro Arbeláez.

Ultimo aggiornamento: 26 aprile, 2023

L’intelligenza è uno dei fattori fondamentali per le donne, quando si tratta di scegliere un uomo. Il loro è forse un tentativo di migliorare la propria stirpe. Eppure,  a quanto pare, i geni legati all’intelligenza si ereditano dalla madre. Si tratta, tra l’altro, di un fenomeno molto comprensibile.

La scienza ha evidenziato che, se esistono uomini intelligenti, si deve al fatto che sono state le loro madri a trasmettere loro questa facoltà. In qualche modo, abbiamo recuperato terreno riguardo alle differenze di genere imposte dalla società.

Rendiamo dunque merito alle madri nubili, le sole e uniche responsabili di questa preziosa facoltà. Non serve a nulla cercare uomini intelligenti per procreare fenomeni intellettuali. Questo è compito nostro.

Si ritiene che alcuni uomini si sentano sedotti dall’intelligenza femminile. In questo caso, è possibile che sia l’istinto a spingerli a cercare di dare vita a un migliore legame genetico. È una buona idea cercare di mescolare l’intelligenza che lui ha ereditato da sua madre con quella che voi avete ereditato dalla vostra.

Perché si dice che l’intelligenza si eredita dalla madre?

l'intelligenza si eredita dalla madre

Determinati geni, definiti dagli studiosi “geni condizionati”, reagiscono diversamente in base alla loro origine. Hanno quindi una sorta di marchio che permette di risalire alla loro origine e di attivarsi nella progenie.

Tuttavia,  i geni condizionati sono riconosciuti come tali solo quando sono ereditati dalla madre. Pertanto, quando il gene legato all’intelligenza proviene dal padre, anche se è lo stesso, passa inosservato. Lo stesso accade con altri tipi di geni che si attivano solo quando provengono da parte di padre.

Si sapeva già che l’intelligenza era ereditaria ma non si sapeva che aveva una sola origine. Si pensava che il contributo da parte dei genitori fosse uguale o che potesse variare a seconda di fattori sconosciuti. Invece, si è scoperto che le cellule della madre tendono a indirizzarsi sempre verso il cervello.

Alcune ricerche precedenti hanno stabilito che i geni femminili contribuiscono in misura notevole all’evoluzione del pensiero. Questo è dovuto al fatto che i geni dell’intelligenza si trovano soprattutto nel cromosoma X; il che significa che le probabilità che si ereditino dalla madre sono maggiori. Tuttavia, è possibile anche che il cromosoma X possa appartenere all’eredità paterna.

D’altro canto, tutti i danni cerebrali legati alle facoltà cognitive sono registrati nel cromosoma X. Di conseguenza, dato che la madre è portatrice di due cromosomi X, ha il doppio di possibilità di esserne la responsabile.

Lo studio

Per realizzare questa ricerca, gli scienziati hanno cercato di riprodurre cavie modificate che possedessero solo i geni della madre o solo i geni del padre. Il risultato, però, è stato negativo, poiché tutti gli embrioni, al momento di essere impiantati nell’utero materno, sono morti.

Questo ha portato a una scoperta interessante: esistono geni condizionati di origine materna che permettono lo sviluppo dell’embrione. Dall’altra parte, sono necessari altri geni paterni per dar luogo ai tessuti che formano la placenta.  

Gli scienziati hanno dedotto che probabilmente l’importanza di questi geni nella formazione del feto si estende anche ad altri elementi altrettanto rilevanti. Detto questo, si ipotizza che le funzioni cerebrali possano essere collegate all’evoluzione di questi geni.  

Alla fine i ricercatori sono riusciti a dimostrare la loro teoria. Hanno modificato parte dei geni, compiendo esperimenti sui topi in cui predominava il corredo genetico di uno dei genitori.

I risultati sono stati i seguenti: i topi in cui predominava il corredo genetico materno avevano cervello e testa più grandi. Al contrario, quelli in cui predominava il corredo genetico del padre, avevano cervello e testa più piccoli. Neanche il loro corpo era proporzionale: quelli con la testa più grande avevano il corpo piccolo e viceversa.

Più avanti gli studiosi hanno notato che nonostante nel cervello fossero presenti le cellule di entrambi i progenitori, quelle del padre erano concentrate nelle aree cerebrali preposte all’alimentazione, all’aggressività e alla sopravvivenza in generale. Mentre, le cellule della madre erano predominanti nelle aree del cervello che controllano le funzioni cognitive.

L’intelligenza non è solo ereditaria

I geni dell'intelligenza vengono trasmessi dalla madre.

L’intelligenza è ereditaria per il 40-60%, per il resto dipende dalla stimolazione e dall’ambiente. Lo sviluppo intellettuale ha molto a che fare con gli stimoli che arrivano dall’esterno, il sostegno emotivo e la sicurezza che sentiamo. Di conseguenza, nostra madre ci offre uno spazio per permetterci di sviluppare le nostre capacità.  Grazie al suo affetto, ci sentiamo più fiduciosi in noi stessi e più stimolati a esplorare e perseverare.

Nostra madre ci incita a non cedere e ci insegna a risolvere i problemi. E questo ci insegna a sopportare la frustrazione e a rafforzare le nostre capacità. Secondo gli scienziati, il modo in cui ci relazioniamo con nostra madre favorisce lo sviluppo di alcune aree del cervello.

 


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