Il mio bambino piccolo può stare vicino al nostro animale domestico?

Il mio bambino piccolo può stare vicino al nostro animale domestico?

Ultimo aggiornamento: 22 novembre, 2017

Tutti i genitori con un animale domestico sono preoccupati per la vicinanza del loro bebè con il loro inquilino a quattro zampe. Scoprite quali precauzioni prendere perché neonati e animali domestici possano convivere in armonia.

In questo post parleremo di come affrontare la convivenza del neonato con cani e gatti, gli animali domestici per eccellenza.

In che modo il cane o il gatto possano integrarsi nella nuova dinamica di una famiglia che ha appena accolto un neonato è una delle domande più frequenti durante le visite pediatriche. Il medico raccomanda una certa cautela nel presentare il nuovo arrivato all’amico a quattro zampe.

Dal momento che, prima dell’arrivo di un figlio, gli animali domestici sono al centro della nostra attenzione, potrebbero sentirsi sostituiti dal bebè.

I genitori devono monitorare l’avvicinamento tra il bebè e l’animale domestico

Neonati e animali domestici: avvicinamento progressivo

Bimba con un cane in un prato.

Sarebbe meraviglioso che neonati e animali domestici potessero andare d’accordo fin dal primo momento. Sono molti, però, i rischi da evitare durante il primo anno di vita del bambino. Per continuare a dare affetto e attenzione al vostro animale senza compromettere la salute del bebè seguite queste raccomandazioni.

  • In quanto suoi padroni, dobbiamo valutare obiettivamente se si tratta di un animale tranquillo, aggressivo o pacifico. Questo aspetto sarà determinante quando ci prepareremo a farlo avvicinare al bebè.

I veterinari e i pediatri sono concordi nell’affermare che il modo migliore è tenere il bebè in braccio e permettere che l’animale si avvicini un po’ alla volta, visto che vorrà sicuramente annusarlo.

  • Dopo questi primi approcci, potete permettere che rimanga vicino, ma non dentro, al passeggino o alla culla, sempre sotto la vostra supervisione.
  • Analizzate la reazione del cane o del gatto. Quando il bebè piange, potrete capire se il vostro animale domestico è nervoso o rimane tranquillo accanto a lui.
  • Si raccomanda che l’animale sia tenuto lontano dagli spazi in cui il bebè mangia e riposa.
  • A sei mesi, quando il bambino può ormai afferrare oggetti con le manine, cercherà di accarezzarlo.

Non c’è alcuna ragione per proibirgli di giocarci insieme. A patto che siate pronti a lavargli le mani immediatamente dopo il contatto, poiché i bambini hanno l’abitudine di portarsele alla bocca.

  • Tra i 12 e i 18 mesi potete lasciarlo interagire molto di più con l’animale. Sarà di grande aiuto nel far divertire il bebè.

Vantaggi del tenere un cane in casa

Neonati e animali domestici possono convivere, ma quando crescono è meglio: bimba con cagnolino.

Secondo i medici allergologi la presenza di un animale in casa, in particolare un cane, può contribuire a rafforzare il sistema immunitario dei bambini.

Questi generano nell’ambiente dei microbi chiamati endotossine, che affrontano gli agenti patogeni responsabili dello sviluppo di asma e malattie respiratorie.

Tuttavia esistono delle eccezioni. È possibile che il nostro bebè sia vulnerabile ai peli dell’animale, che possono provocargli dermatite, rinite allergica o congiuntivite.

Perciò è necessario fare in modo che l’avvicinamento sia graduale. Così potremo renderci conto se il bebè presenta qualche reazione negativa ogni volta che lo avviciniamo all’animale. In tal caso, dobbiamo rivolgerci immediatamente al pediatra.

Se non notiamo problemi, possiamo aumentare le frequenza degli avvicinamenti e accorciare la distanza tra il bambino e l’animale.

Naturalmente è bene che i loro spazi rimangano separati. Possiamo lasciare che giochino e stiano insieme, ma è importante che lo spazio in cui il bebè mangia o riposa sia tenuto lontano dall’animale, perlomeno durante i primi tre anni.

Se nel bebè non è stata rilevata alcuna reazione allergica, non c’è ragione di tenerlo lontano dall’animale. Al contrario, potete insegnare a entrambi a interagire e condividere uno spazio come il soggiorno o il giardino. Ma, soprattutto, a rispettarsi a vicenda.


Questo testo è fornito solo a scopo informativo e non sostituisce la consultazione con un professionista. In caso di dubbi, consulta il tuo specialista.