Svegliarsi insieme: questa è la felicità

Svegliarsi insieme: questa è la felicità
Valeria Sabater

Scritto e verificato la psicologa Valeria Sabater.

Ultimo aggiornamento: 22 dicembre, 2021

Svegliarsi insieme, aprire gli occhi sentendo il respiro del bimbo e la vicinanza di papà e mamma è l’essenza di una parola da coniugare sempre al presente: felicità.

Poche scene resteranno impresse nella memoria come i momenti di intimità al mattino, condivisi con una nuova vita. Sono ricordi che si imprimono nel nostro cervello con i colori dell’affetto, il collante della complicità e attraverso la porta di quel benessere dove in futuro ci affacceremo, ripensandoci.

Svegliarsi insieme è, in fin dei conti, l’essenza del “ letto di famiglia“, una pratica personale che solo i genitori possono scegliere e che si decide insieme. È chiaro che non tutti sono d’accordo. Spesso c’è anche chi va dal pediatra e nasconde il fatto che dorme col suo bimbo, perché in una certa misura si teme la reazione dei professionisti quando ci avvertono dei possibili rischi che corriamo.

Tuttavia l’istinto è saggio e i papà sanno bene come preparare il letto, come posizionare il bambino e cosa fare in ogni istante per far sì che il riposo sia sicuro. Arriverà il momento in cui il nostro piccolo dormirà nella sua cameretta, succederà poco a poco e nel momento meno atteso.

Fino ad allora, mamma e papà continuano a “nidificare“. Approfittando di questi risvegli magici con il loro bimbo l’uno accanto all’altra…

Svegliarsi insieme: equilibrio e tranquillità per tutti

Il bambino che si sveglia diverse volte di notte non ha nessun problema. Non gli succede nulla di male, non sempre è malato, non è un bambino difficile. È un bambino normale che desidera solo una cosa: la vicinanza di sua madre.

Quando un bambino viene al mondo il suo cervello è ancora molto acerbo. Ha bisogno, quindi, di tre cose: cibo, sicurezza e abitudini. Queste tre cose gli permetteranno di regolare il suo ritmo circadiano, di distinguere il giorno dalla notte, capire che dopo il bagnetto arriva il riposino, che la mamma sarà sempre lì quando ne avrà bisogno, che è seguito, curato e nutrito.

Questa stabilità biologica ed emozionale arriva col tempo. Dopo i 3 anni, il bambino dispone di strutture celebrali più mature, tali da fornire un riposo continuato durante la notte. Fino ad allora, se i genitori lo vogliono, il letto di famiglia può essere di aiuto.

Dormire insieme: la mamma col il neonato

La sincronia termica tra mamma e bambino

Dormire insieme non solo permette al bimbo di sentirsi più tranquillo, sicuro e protetto, ma regola meglio la sua temperatura corporea.

Quando il bambino è a contatto pelle a pelle con la madre, la temperatura del petto cambia in base al suo bisogno. Se il bimbo ha freddo, la temperatura del petto aumenterà di due gradi per scaldarlo. Se ha caldo diminuirà.

Questo fenomeno si chiama sincronia termica e ha uno scopo esclusivo e magico. Favorisce la totale attenzione del bambino nei primi anni di vita, perché il petto della mamma, è uno spazio essenziale per lui.

Avere accanto le persone che si prendono cura di noi

L’unica roccia che rimane salda, l’unica istituzione che funziona, è la famiglia.

-Lee Iacocca-

Svegliarsi insieme la mattina, accogliere il nuovo giorno nella tranquillità del nostro letto, sentendosi vicini è benefico per la nostra sfera emozionale. Questo accade per una ragione molto semplice: siamo umani, siamo esseri sociali e abbiamo bisogno di stare ben vicino a chi si prende cura di noi.

Non lo diciamo solo per il bambino: nei primi anni di vita la vicinanza dei padri e delle madri è cruciale per sopravvivere.

La mamma si prende cura del papà e il papà si prende cura della mamma. La coppia si sente sicura nello stare vicini, nel sentirsi, nell’aprire gli occhi nel mezzo della notte e percepire che si è accompagnati dalla persona più importante, quella a cui abbiamo offerto il nostro cuore.

Dormire insieme: madre, padre e figli.

Pertanto, dormire insieme per un certo periodo consoliderà ancor di più i nostri legami. Condividere un piccolo spazio mentre dormiamo è incredibilmente vantaggioso per tutti.


Tutte le fonti citate sono state esaminate a fondo dal nostro team per garantirne la qualità, l'affidabilità, l'attualità e la validità. La bibliografia di questo articolo è stata considerata affidabile e di precisione accademica o scientifica.


  • Landa Rivera, L., Díaz-Gómez, M., Gómez Papi, A., Paricio Talayero, J. M., Pallás Alonso, C., Hernández Aguilar, M. T., … & Lasarte Velillas, J. J. (2012). El colecho favorece la práctica de la lactancia materna y no aumenta el riesgo de muerte súbita del lactante: Dormir con los padres. Pediatría Atención Primaria, 14(53), 53-60. http://scielo.isciii.es/pdf/pap/v14n53/revision1.pdf
  • Horsley T, Clifford T, Barrowman N, Bennett S, Yasdi F, Sampson M, et al. (2007). Benefits and harms associated with the practice of bed sharing. Arch Pediatr Ado- lesc Med. 2007;161:237-45.
  • Martin Martin, R., Sanchez Bayle, M., & Teruel de Francisco, M. C. (2017). El colecho en nuestro medio: estudio de casos y controles en las consultas pediátricas de Atención Primaria. Pediatría Atención Primaria, 19(73), 15-21. http://scielo.isciii.es/scielo.php?script=sci_arttext&pid=S1139-76322017000100003
  • Rodríguez Villar, V., Moreno, M., & Navío, C. PRACTICANDO EL COLECHO. ASESORAMIENTO DE LA MATRONA. http://www.trances.es/papers/TCS%2005_3_6.pdf
  • Ball, H. L., Hooker, E., & Kelly, P. J. (2000). Parent–infant co‐sleeping: fathers’ roles and perspectives. Infant and Child Development: An International Journal of Research and Practice, 9(2), 67-74. https://onlinelibrary.wiley.com/doi/abs/10.1002/1522-7219(200006)9:2%3C67::AID-ICD209%3E3.0.CO;2-7

Questo testo è fornito solo a scopo informativo e non sostituisce la consultazione con un professionista. In caso di dubbi, consulta il tuo specialista.