Il riflesso di Landau: cos'è e come si riconosce

Molte delle reazioni del corpo del vostro bebè possono avvenire senza il cosciente uso dello stesso. Il riflesso di Landau, insieme a molti altri, è sintomo di un sano sviluppo del piccolo.
Il riflesso di Landau: cos'è e come si riconosce

Ultimo aggiornamento: 13 luglio, 2018

Il riflesso di Landau è uno dei molti riflessi che si verificano durante i primi mesi di vita del bebè. Si tratta di un espressione tipica dell’età infantile e sintomo di un sistema nervoso funzionante.

Di seguito vi spieghiamo in cosa consiste il riflesso di Landau, le sue caratteristiche e gli altri riflessi che potrete monitorare nel piccolo.

Come tutti gli stimoli, il riflesso di Landau è una risposta involontaria del corpo. I riflessi sono atti involontari dell’organismo. Sono insiti nel DNA e permettono all’individuo di adattarsi all’ambiente che lo circonda e con il quale interagisce.

Possono essere primari, come ad esempio lo sbadiglio, lo starnuto o il battito delle ciglia. Altri possono essere secondari, ossia quelli che si “apprendono” durante la crescita.

Per verificare il riflesso di Landau bisogna mettere il bambino prono (pancia in giù) e tenerlo tra le braccia formando un angolo retto. Di riflesso il bebè dovrebbe raddrizzare la schiena e tendere tutte le estremità compresa la testa.

il riflesso di landau

Generalmente questi movimenti vengono accompagnati dalla flessione delle ginocchia e dei gomiti. Quello che il bebè cerca di fare è di contrastare l’effetto di gravità e propendere lo sguardo in avanti in cerca di riferimenti visivi.

I riflessi possono essere primari, vale a dire quelli che sono innati; e secondari, ossia quelli che impariamo con la crescita.”

Caratteristiche del riflesso di Landau

  • Appare durante il quarto mese di vita fino ai due anni, anche se molti studiosi ne segnano la conclusione intorno al primo anno di età.
  • Rappresenta la combinazione del riflesso tonico-labirintico, tonico del collo e visivo.
  • Man mano che il bebè sviluppa movimenti volontari e coscienti questo riflesso diminuisce d’intensità.
  • La cosa più consigliata è che sia visto da un professionista. Le ragioni sono due: primo, solo un professionista potrà valutare la situazione nella maniera migliore; secondo, se non siete abili nel controllare i movimenti del bebè potreste farlo cadere o procurargli manovre inopportune.

Cosa significa l’assenza di questo riflesso?

L’assenza di questa risposta può suggerire debilità motoria da parte del bebè o un basso sviluppo mentale. Sarà opportuno perciò sollecitare il suo sviluppo motorio in maniera adeguata. La cosa migliore è far valutare la situazione dal vostro pediatra di fiducia.

I medici esaminano presto la presenza di questo riflesso nei bebè. Questo test non ha solo carattere quantitativo ma anche qualitativo. Vale a dire, non si registra solo la presenza del riflesso ma anche la sua esecuzione, nonostante sia involontaria.

Se non si raggiunge l’effetto desiderato si potrebbe considerare sintomo di deficienza. Quando il movimento è debole, può significare debolezza muscolare; se è esaltato, può essere un risultato di Sindrome da Astinenza; se invece è asimmetrico può essere sintomo di lesione clavicolare o di radice nervosa.

il riflesso di landau

Riflessi secondari

Il riflesso di Landau non è l’unico a caratterizzare i primi mesi di vita del bebè. Tra i principali troviamo anche:

  • Riflesso prensile: quando il bebè serra il pugno per afferrare gli oggetti.
  • Il riflesso di marcia: il bebè inizia a camminare appena i suoi piedi toccano terra.
  • Riflesso di Galant: sdraiato a pancia in giù, se colpito leggermente sulla colonna il piccolo si gira verso il lato sollecitato.
  • Il riflesso addominale. Si verifica come il precedente. Con il bimbo a pancia in su stimolate la zona addominale e provocherete un incurvamento del tronco.
  • Riflesso di trascinamento: si pone il bebè a pancia in giù. Comincerà a muovere le gambe come per gattonare. Questo riflesso si verifica nei primi 3 mesi di vita prima del movimento di gattone definitivo.
  • Riflesso di gattonare: Si verifica quando il precedente stimolo è ampiamente sviluppato. Bisogna poggiare il bebè prono su una superficie dura. Reagirà immediatamente e comincerà a gattonare. Questo succede intorno ai 6 o 7 mesi finché il piccolo non impara a camminare.
  • Riflesso di stendere le dita: quando il piccolo tiene il pugno serrato, accarezzate leggermente le dita fino al polso. In questo modo aprirà la mano. Questa tecnica è molto utile per evitare che il piccolo afferri ogni tipo di oggetto.

 

 


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