Come gestire i conflitti tramite la mediazione
È importante che i bambini siano in grado di risolvere situazioni conflittuali e affrontare i problemi della vita quotidiana senza sentire il bisogno di ricorrere alla violenza. Alla luce di ciò, in questo articolo spieghiamo come gestire i conflitti tramite la mediazione.
Questa strategia di risoluzione dei conflitti aiuta ad analizzare, regolare e risolvere i problemi in modo pacifico, costruttivo e cooperativo. Ciò è altamente benefico per lo sviluppo sociale dei più piccoli, poiché sin dai primi anni di vita imparano a convivere con gli altri in maniera positiva.
Non possiamo pretendere di risolvere i problemi pensando allo stesso modo di quando li abbiamo creati.
-Albert Einstein-
Gestire i conflitti tramite la mediazione
Secondo gli esperti, la mediazione può essere definita come “un metodo di risoluzione dei conflitti in cui le due parti contrapposte ricorrono volontariamente a una terza persona imparziale, o mediatore, per raggiungere un accordo soddisfacente”.
Sulla base di questa definizione, si può dire che tale tecnica di risoluzione dei conflitti è caratterizzata dai seguenti elementi:
- Volontà delle due parti contrapposte.
- Predisposizione e sforzo da entrambi le parti di comunicare, capirsi e giungere a un accordo.
- Intervento di una terza persona esterna al conflitto che agisca da mediatrice.
Il mediatore dovrà portare a termine le seguenti funzioni:
- Monitorare l’intero sviluppo della vicenda senza emettere giudizi di valore e senza farsi carico della responsabilità finale.
- Aiutare le parti a capirsi, a negoziare e a risolvere il conflitto.
- Aiutare le parti coinvolte a individuare e soddisfare i propri interessi e bisogni.
- Fomentare un clima gradevole, rilassato e di fiducia durante lo sviluppo della vicenda.
- Aiutare le parti a esprimere le loro opinioni e ad approfondire le loro idee.
- Proporre modi per raggiungere un accordo, cercando la soluzione migliore possibile per entrambi le parti.
In questo modo, entrambe le parti coinvolte nel conflitto sono costrette a partecipare e a impegnarsi attivamente nella ricerca della risoluzione dello stesso, riuscendo a superare il problema in modo sano e diplomatico.
Le fasi della mediazione
Per mettere in pratica la strategia della mediazione per gestire i conflitti, bisogna seguire alcune fasi. Presentiamo le suddette fasi qui di seguito:
- Spiegare brevemente in cosa consiste la mediazione e presentare le regole che dovranno essere rispettate.
- Decidere chi inizia a esporre il suo punto di vista sul problema.
- Raccontare quanto accaduto: ognuna delle parti descrive la situazione conflittuale, così come i suoi pensieri e i suoi sentimenti al riguardo. In questa fase il mediatore deve:
- Ascoltare attivamente.
- Assicurarsi che entrambe le parti si esprimano in modo assertivo.
- Individuare gli aspetti più importanti del problema.
- Registrare i punti di accordo e di scontro.
- Chiarire il conflitto: il mediatore deve porre le domande che reputa pertinenti allo scopo di approfondire e delineare il problema. In questa fase, si pretende di ottenere una visione consensuale del conflitto, la quale deve riunire le opinioni di ognuna delle parti.
- Proporre soluzioni: si procede con un brainstorming in cui le due parti coinvolte propongono diversi modi per risolvere il conflitto.
- Giungere a un accordo: si valutano tutte le proposte, analizzandone i vantaggi e gli svantaggi, allo scopo di trovare la soluzione più adeguata e benefica per tutti.
- Stilare un accordo: si scrive un documento in cui si specifica con chiarezza qual è la soluzione trovata, così che vi sia prova di quanto le due parti in contrasto si impegnano a rispettare.
- Rivedere periodicamente l’accordo: infine, è necessario monitorare l’evolversi della situazione e verificare che si stia compiendo quanto pattuito.
Non è possibile sciogliere un nodo senza riconoscerlo.
-Aristotele-
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