Salutare il bambino prima di andare al lavoro. Imparate a farlo!

Salutare il bambino prima di andare al lavoro. Imparate a farlo!
María Alejandra Castro Arbeláez

Revisionato e approvato da la psicologa María Alejandra Castro Arbeláez.

Ultimo aggiornamento: 27 dicembre, 2022

È importante salutare il bambino prima di andare al lavoro. Altrimenti si sentirà smarrito. Non capirà perché fino a un attimo prima era insieme alla sua mamma o al suo papà e poi, tutto a un tratto, come per magia, non c’è più. Questa situazione provoca in lui un grande sconcerto. Comincia a chiedere della mamma o del papà senza capire se tornerà o meno, senza sapere quanto tempo starà via e perché se n’è andata/o senza neanche dire “Ciao”.

Quando i nostri figli sono piccoli e noi abbiamo bisogno di uscire di casa, spesso e volentieri abbiamo l’abitudine di approfittare di un loro momento di distrazione per imboccare la porta e scomparire, come per magia.

Lo facciamo per evitare che il bambino ci veda e cominci a piangere. A volte ci spingiamo persino a chiedere al famigliare di turno di distrarre il piccolo per poter uscire indisturbati. È un errore molto grave.  Occorre imparare a salutare il bambino prima di uscire di casa.

A lui costerà staccarsi da voi nei primi tre anni di vita. Ma, una volta passata questa fase, imparerà che la vostra assenza sarà breve e che presto sarete di nuovo a casa per continuare a coccolarlo.

Perché è importante salutare i bambini prima di andare al lavoro

Salutare il bambino è più che necessario

È molto probabile che il bambino non gradisca l’idea che voi ve ne andiate. Magari piangerà. Ma questo atteggiamento oltre a essere normale è anche sano: il bambino infatti esterna le proprie emozioni. 

Non cedete al pianto! O almeno cercate di non farlo. Dovete cercare di trovare il modo giusto di salutare il bambino, di comunicargli che anche se state andando via, tornerete presto.

Quando create la routine del saluto, vostro figlio assocerà a essa l’idea che ve ne state andando ma che poi tornerete. In questo modo eviterete che rimanga a casa a piangere. Il saluto è importante perché aiuta il bambino ad assimilare meglio il processo di separazione.

Ci sono bambini che alla minima separazione dalla mamma piangono disperati. Se vostro figlio piange ogni volta che lo lasciate alle cure di qualche parente, vi sentirete così male che alla fine deciderete di non separarvi più da lui. Ma questo servirà solo a peggiorare la situazione.

Dovete riuscire, gradualmente e con pazienza, ad abituarlo a stare lontano da voi. E anche se non ci credete, separarvi da lui sarà meno angosciante anche per voi, perché andrete via consapevoli di non aver usato alcuno stratagemma per ingannare il vostro bambino.

prima di uscire bisogna salutare il bambino

Il saluto è un rito

Cercate di non angosciarvi per la sua “sofferenza”. Dovete capire che il suo pianto è normale in questa fase dello sviluppo, comune alla maggior parte dei bambini. Non pensate neanche che sarà così tutta la vita. Un giorno, all’improvviso, si staccherà da voi e sarà contento di conoscere gente nuova. L’idea è che questo avvenga in modo naturale, che non rappresenti un trauma per il bambino.

È consigliabile anche cercare di fargli trascorrere un po’ di tempo ogni giorno con altre persone dell’ambiente famigliare, come nonni, zii, amici. Sarà un processo meno drastico se all’inizio ci sarete anche voi. Quando si fiderà anche di altre persone e si divertirà con loro, gli verrà più facile stare in loro compagnia senza di voi, perché si ricorderà dei bei momenti passati insieme.

In vostra assenza, deve abituarsi a stare con altre persone ma anche da solo. Perché questo avvenga, il passo seguente è che voi non siate presenti.

Quando siete al parco o quando è nel box lasciategli dei giochi e allontanatevi per qualche attimo. Certo, rimanete nei paraggi se piange o succede qualcosa! Magari all’inizio piangerà un po’, però poi troverà i suoi giochi e vedrete con che velocità si metterà a giocarci.

Mamme e papà, comunque sia, dite ciao!

salutare il bambino

Andatevene con un sorriso. Vostro figlio non deve vedervi angosciati né preoccupati per la sua reazione.  E soprattutto, non tornate sui vostri passi. Anche se lo sentite piangere, andatevene e non prolungate oltre il momento della separazione. State tranquilli, ché lo lasciate in buone mani e non succederà niente di male.

Cercate di porre dei limiti e di far capire al bambino che ci sono momenti in cui deve lasciarvi soli. Per esempio quando andate in bagno o quando cucinate.

E soprattutto non andate mai via di nascosto e non mentitegli dicendogli che tornate subito se poi non è vero. In questo modo otterrete solo che non si fidi più di voi e che viva nell’angoscia.

Molti genitori se ne vanno di nascosto affinché i figli non soffrano vedendoli uscire, ma non è una buona cosa. In queste occasioni, conviene spiegare al bambino, per quanto piccolo, che la mamma o il papà esce per andare al lavoro, per esempio, e dirgli “ciao”.

In caso contrario, il bambino rimane disorientato di fronte a questa situazione, al punto da pensare che i genitori vadano via, scompaiano, che non esistano più. Questo perché non è ancora mentalmente capace di immaginare nella propria testa che i genitori si trovino in un altro posto. Ecco perché bisogna insegnarglielo.

Esiste un gioco adatto a questo scopo: la mamma si copre e si scopre, chiedendo al bambino: “Dov’è la mamma?” È un gioco semplice ma serve a simboleggiare l’assenza.

Il bambino capisce l’intenzione delle cose che gli vengono dette, del tono e della sensazione che gli trasmettono, anche se non è ancora in grado di tradurla in parole. Per questo è importante parlargli con tranquillità, spiegargli che state andando via, ma che tornerete. Non impiegherà molto a capire. E la separazione sarà meno traumatica.


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  • Guerra, V. (2007). Papel de la triadificación-terceridad en el proceso de separación durante el primer año de vida. Revista de la APPIA16.
  • Kimelman, M., & González, L. (2013). Psicopatología del bebé. Psiquiatría del Niño y del Adolescente2, 337-432.

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