I diritti dei genitori quando il figlio compie 18 anni
Molti giovani non vedono l’ora di compiere 18 anni, perché pensano che, a partire da quel momento, potranno finalmente fare tutto ciò che desiderano. I 18 anni, però, rappresentano solamente un limite legale e simbolico. Che cosa accade, all’atto pratico, quando il figlio compie 18 anni?
In realtà, generalmente la maturità e l’indipendenza arrivano più tardi, quando i figli iniziano a lavorare, si sposano o vanno a studiare in un luogo lontano. Ogni caso è diverso, anche se i 18 anni rappresentano un momento importante, perché sanciscono, per lo meno in Italia, il compimento della maggiore età.
Quando il figlio compie 18 anni, i genitori smettono di possedere determinati diritti, ma continuano ad averne altri. Nelle righe che seguono vedremo alcuni dettagli importanti per conoscere meglio questi diritti.
Responsabilità genitoriale e maggiore età
Quando i figli compiono 18 anni, si conclude giuridicamente la responsabilità genitoriale (che nel 2013 ha sostituito l’espressione “potestà genitoriale”, la quale, a sua volta, già nel 1975 aveva rimpiazzato il termine “patria potestà”) e la tutela che i genitori esercitano su di essi. La responsabilità genitoriale è l’insieme di diritti e doveri che i genitori possiedono sui figli minorenni, sia sul piano personale che su quello patrimoniale.
Tra i principali doveri dei genitori nei confronti dei figli, nella loro qualità di detentori della responsabilità genitoriale, ci sono quelli di mantenerli, educarli, istruirli e assisterli moralmente, garantire la loro crescita in famiglia e permettere loro di mantenere rapporti significativi con i parenti. Tra i diritti dei genitori, esiste quello di rappresentarli e amministrare i loro beni.
Anche se la responsabilità genitoriale e la rappresentanza legale dei figli si conclude quando questi compiono 18 anni, esistono alcune eccezioni. Una di queste prevede che i figli debbano essere legalmente emancipati: in questo caso, la responsabilità genitoriale termina nel momento dell’emancipazione, anche se i figli sono ancora minorenni (a patto, però, che abbiano già compiuto 16 anni).
La legge stabilisce la maggiore età come il limite perché venga esercitata la responsabilità genitoriale. In realtà, però, i genitori continuano ad avere un gran numero di doveri (e sempre meno diritti) nei confronti dei figli anche dopo il compimento della maggiore età.
All’atto pratico, l’obbligo dei genitori di offrire alimenti, cure e protezione ai figli termina quando questi ultimi raggiungono la propria indipendenza economica. Può accadere anche che la responsabilità genitoriale si estenda oltre i 18 anni, nel caso in cui i figli siano portatori di disabilità gravi.
Al giorno d’oggi, per i giovani risulta molto difficile rendersi indipendenti, e tendono così a vivere nella casa dei genitori per molto più tempo. Di conseguenza, il dovere dei genitori generalmente si estende ben oltre i 18 anni dei figli. Si tratta di un dovere sancito dalla legge.
All’atto pratico, quando un figlio maggiorenne vive ancora con i suoi genitori e non è economicamente indipendente, ha il diritto di ricorrere al tribunale, nel caso in cui i genitori si rifiutino di mantenerlo.
I diritti del figlio quando compie i 18 anni
Quando un giovane compie 18 anni acquisisce il diritto alla piena libertà di agire. Che cosa significa? Che può essere autore di qualunque azione giuridica, con i diritti e i doveri che ciò comporta, perché è considerato legalmente abilitato a curare i suoi interessi attraverso le proprie azioni.
A partire dai 18 anni, una persona può votare, ottenere la patente di guida, lavorare, amministrare e disporre liberamente dei propri beni. Da questo momento, può anche acquistare alcolici e tabacco, uscire liberamente dal paese, possedere un conto in banca, ecc.
Tuttavia, non acquisisce esclusivamente diritti. A partire dai 18 anni, un adulto può anche essere giudicato e condannato, e può venire querelato giuridicamente per mancato mantenimento di minore e mancato pagamento di conti medici, in seguito alla nascita di un figlio.
I diritti dei genitori
Al compimento dei 18 anni, molti giovani esigono che i genitori concedano loro più libertà. Vogliono che siano loro imposti meno limiti e desiderano tornare a casa all’ora che preferiscono e informare meno i propri genitori su ciò che fanno. È possibile che pretendano di fumare in casa o bere alcolici, e che vogliano avere meno responsabilità nei lavori domestici.
Tuttavia, anche i genitori hanno il diritto di cedere o meno a queste richieste, perché, fino a quando i figli dipendono da loro o vivono con loro, possono continuare a imporre le loro regole. E, se ritengono che qualcosa non sia corretto o vantaggioso per il loro figlio, non sono obbligati a cedere per il semplice motivo che quest’ultimo ha ormai 18 anni. L’ideale sarebbe sempre raggiungere degli accordi mediante la negoziazione.
I genitori devono essere consapevoli del fatto che i loro figli stanno crescendo e stanno diventando adulti. È necessario che questi ultimi abbiano un’autonomia sempre maggiore e, a questo scopo, la tendenza dovrebbe essere quella di concedere loro sempre più libertà. Queste, però, non devono essere necessariamente quelle richieste dai figli, ma quelle che i genitori reputano convenienti.
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