Essere accompagnata durante il parto è positivo
La semplice presenza di un viso familiare durante il parto è per qualsiasi donna un buon incentivo che la fa sentire supportata, rilassata e la aiuta a tenere la situazione sotto controllo. Anche la scienza sostiene che essere accompagnata durante il parto offre diversi benefici.
Al giorno d’oggi è comune che la donna venga accompagnata mentre dà alla luce. Tempo addietro, tuttavia, essere accompagnata durante il parto da un familiare, un amico o una doula era impossibile.
In alcuni ospedali, di fatto, ancora oggi ci sono diverse restrizioni, sebbene siano più flessibili per via degli evidenti benefici che offre alla futura madre la presenza durante il parto di una persona fidata.
A tempo debito, fu necessario condurre degli studi al riguardo per dimostrare che in una situazione stressante, per esempio, una donna in attesa si sente meglio se ha una persona cara al suo fianco che le possa offre supporto e sostegno.
In questo articolo vi spieghiamo perché per una donna è positivo essere accompagnata dai propri cari durante il parto.
Essere accompagnata durante il parto: 7 benefici
1 . In compagnia il parto è più breve
La presenza di una persona cara riduce moderatamente la durata del parto. In teoria e grazie alle testimonianze raccolte, possiamo dire che il parto può durare fino a 43 minuti in meno, il tutto grazie alla calma e alla tranquillità offerte alla madre dal partner o un altro accompagnatore.
Questo avviene perché l’ansia e la paura di dare alla luce possono alterare la frequenza cardiaca del feto, far rallentare le contrazioni e, di conseguenza, far durare di più il parto.
2. Essere accompagnata durante il parto rende tutto più facile
Le madri accompagnate hanno più probabilità di avere un parto naturale e non uno strumentalizzato, ma anche di non dover ricorrere ad analgesia.
Le ricerche al riguardo suggeriscono che il supporto emotivo migliora la sensazione di controllo e potere della madre; ciò riduce il fattore di dipendenza degli interventi medici, incluso l’epidurale. E poiché i livelli di stress sono più bassi, il passaggio del bambino attraverso la pelvi e il parto risulteranno molto più semplici.
3. L’esperienza del parto è migliore se non si è sole
Le donne accompagnate hanno manifestato una maggiore soddisfazione dell’esperienza del parto; in particolar modo coloro le quali hanno potuto contare sulla presenza del partner dall’inizio del travaglio fino alla nascita del bambino.
4. L’accompagnatore può aiutare a cronometrare gli intervalli delle contrazioni
L’accompagnatore deve assicurarsi di avere un orologio con la lancetta dei minuti per cronometrare l’intervallo tra una contrazione e l’altra. Se l’intervallo delle contrazioni va dagli 8 ai 10 minuti e ogni contrazione dura tra i 30 e i 45 secondi, vorrà dire che la donna si trova nella prima fase del parto.
5. L’accompagnatore può informare il medico che assisterà al parto
Essere accompagnata durante il parto significa anche che ci sarà qualcuno che potrà fornire tutte le informazioni necessario allo specialista; questi potrà così prendere decidere, tenendo conto dell’ordine e del tempo delle contrazioni, quando entrare in sala parto.
6. Essere accompagnata durante il parto: calma, aiuto e incoraggiamento
Se il corpo è estremamente rigido per la tensione o se si nota che è necessario un intervento strumentale, in questi casi più che mai si avrà bisogno del proprio accompagnatore, che farà tutto il possibile per tranquillizzare, incoraggiare o calmare la donna.
Sapere che il parto non avverrà in modo naturale e, di conseguenza, che risulta indispensabile un intervento medico, rende la madre ancora più vulnerabile e bisognosa di sostegno e calma, che potranno ricevere dall’accompagnatore scelto.
7. Stare attenti ai bisogni della partoriente (sete, freddo, calco, etc)
Dal momento in cui si rompono le acque, la donna avrà bisogno di ricevere molte attenzioni da parte dell’accompagnatore scelto. La continua comunicazione tra i due è fondamentale, poiché aiuterà a mettere tutto il necessario nel borsone da portare in ospedale.
L’accompagnatore dovrà avere molta pazienza, soprattutto se per la donna si tratta del suo primo parto. In questo caso, dovrà offrire sicurezza con parole che la motivino, prenderla per mano e ricordarle come respirare nel modo giusto.
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