Il consumo di caffeina in gravidanza: un problema controverso
La caffeina è una sostanza consumata abitualmente nella nostra società. È presente nel caffè, ma anche nelle bevande analcoliche, nel cioccolato o nel tè, per esempio. Ma come bisogna comportarsi con il consumo di caffeina in gravidanza? Si può? Non si può?
Che cos’è la caffeina?
Spesso sentiamo parlare di caffeina, ma sappiamo davvero di cosa si tratta? Chimicamente, è un alcaloide che appartiene al gruppo delle metilxantine. Nel nostro corpo, agisce nel sistema nervoso centrale come psicostimolante.
È un antagonista competitivo dei recettori dell’adenosina A1 e A2a. Questi recettori sono responsabili dell’inibizione del rilascio di molti neurotrasmettitori, quindi l’effetto della caffeina è il loro rilascio. La caffeina potenzia, tra l’altro, l’azione della dopamina.
La caffeina viene considerata anche una droga a causa delle sue proprietà stimolanti. Un consumo eccessivo provoca un certo tipo di tolleranza e può portare a sintomi di astinenza quando viene soppresso immediatamente.
Questo alcaloide viene usato anche per le sue proprietà farmacologiche. In particolare, viene utilizzato come coadiuvante nel trattamento analgesico del dolore. Fa anche parte della composizione di molti farmaci per l’influenza e l’emicrania.
Proprietà della caffeina
Come abbiamo detto, la caffeina è una sostanza psicostimolante e psicoattiva per il nostro sistema nervoso centrale. Ciò significa che attiva il nostro cervello, lo sveglia e lo fa stare all’erta. Inoltre, ha altri effetti sul nostro corpo, tra cui:
- È un antiossidante e attacca i radicali liberi.
- Aumenta la pressione sanguigna.
- Aumenta la frequenza cardiaca.
- Ha proprietà diuretiche.
- Promuove la circolazione sanguigna.
- Può causare disidratazione.
- Può causare mal di testa, ma aiuta anche ad eliminarlo.
- Migliora la funzione respiratoria aumentando la contrazione del diaframma.
- Produce vasodilatazione a livello muscolare.
Il consumo di caffeina in gravidanza
Occasionalmente, la caffeina è stata considerata un fattore di rischio per la fertilità, proprio come il tabacco o altre droghe. A basse dosi non sembra esserci alcun rischio, tuttavia è meglio non abusarne se state provando ad avere una gravidanza.
Un consumo moderato di caffeina in gravidanza non ha effetti dannosi. Viene considerato sicuro un consumo inferiore a 200 mg al giorno, pari a poco più di una tazzina di caffè preparato con la moka e a circa due tazzine prese al bar. Tuttavia, livelli elevati di caffeina durante la gravidanza possono causare un aborto spontaneo e rallentare la crescita del feto.
Perché questi effetti? La caffeina attraversa la placenta, in modo tale che la quantità presente nel sangue della madre passa liberamente al liquido amniotico e al feto. Nella placenta non c’è modo di metabolizzare questa caffeina che arriva, e nemmeno il feto ha gli enzimi necessari per farlo.
A causa delle sue proprietà, la caffeina può causare vasocostrizione uterina e fetale, diminuendo la quantità di sangue che arriva e, di conseguenza, l’ossigeno e i nutrienti necessari. Pertanto, un elevato consumo di caffeina può alterare la crescita del feto.
Altre complicazioni più gravi che la caffeina può causare in gravidanza sono, come abbiamo detto, il rischio di aborto, soprattutto nel primo trimestre, o la comparsa di preeclamsia o ipertensione.
La pressione sanguigna e la frequenza cardiaca sono fattori che devono essere controllati durante la gravidanza, quindi dovreste evitare l’uso di sostanze che li alterano. In questo modo, scongiurerete complicazioni indesiderate, sia per voi che per il feto.
D’altra parte, durante l’allattamento, la caffeina passa anche nel latte materno. Un consumo eccessivo di caffeina da parte della madre che allatta a volte può causare irritabilità e disturbi del sonno nei neonati. Il consumo moderato non presenta tuttavia alcun rischio.
Il consumo di caffeina in gravidanza è un problema controverso. C’è ancora molto da investigare in questo campo. Il consumo eccessivo di caffeina comporta effetti dannosi, specialmente in gravidanza, sia per la madre che per il feto.
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