Che fare se il mio bambino piange sempre la notte?
Dopo essersi accertati che non ha fame, non ha bisogno di essere cambiato, non ha freddo e sta bene, come si può capire perché il bambino piange così tanto?
Perché il bambino piange la notte?
Un bambino piange per esprimere le sue necessità. Praticamente, è l’unico mezzo di comunicazione di cui dispongono per farci capire che qualcosa non va. I fattori principali che alterano lo stato di calma sono la fame, il freddo, la necessità di contatto o un malessere fisico.
Tuttavia, a seconda dell’età del bambino, i motivi del pianto variano. Questo succede nel caso dei bambini di pochi mesi, che durante la notte piangono molto senza alcun motivo logico apparente.
Alcuni esperti associano a questo fenomeno la teoria dell’ansia del crepuscolo. Questi sostengono che, effettivamente, quando il bambino si trova nel ventre della madre, le ore in cui è più inquieto sono quelle notturne. Anche se sembra curioso, i bambini, prima di nascere, hanno delle abitudini che poi devono abbandonare.
Da questa considerazione si deduce che il bambino possa sentirsi frustrato, dovendo stare quieto o dormire, quando nel ventre materno aveva invece certi orari di attività o di veglia.
Durata e conseguenze di questa abitudine
Per tranquillizzarvi, la prima cosa che dovete sapere è che questa è solo una fase passeggera. Di solito, non dura più di un paio di mesi; da qui, si affievolisce e ritorna intermittente.
Altri degli aspetti importanti che dovete conoscere, è che i periodi di pianto possono anche essere brevi. Non durano mai più di 40 minuti e, infatti, esistono alcuni trucchi che possono aiutarvi per far calmare il bambino.
“I fattori principali che alterano lo stato di calma del bebè sono la fame, il freddo, la necessità di contatto o un malessere fisico”
Per quanto riguarda le conseguenze per il bambino legate al pianto notturno, i pediatri affermano che se osserviamo il modo in cui il bebè piange, noteremo che lo fa con un’intensità che ricorda letteralmente grida di dolore.
In effetti, questo è ciò che fa il bambino; sta sfogando quella che i pediatri definiscono un’ansia accumulata, prodotto delle nuove esperienze e dell’apprendimento che si accumulano nella giornata, assieme ai cambi di abitudine in un ambiente diverso dall’utero. Dunque, piangere con forza li aiuta a sfogarsi e rilassarsi.
Consigli per calmare il pianto del bebè
Dovete sapere che il bebè controllerà man mano i propri tempi per calmarsi e smettere di piangere. Da qui, non si consiglia di lasciarlo piangere, ma di applicare dei trucchi per calmarlo che possono funzionare o meno. Dipenderà dalla giornata, dall’età del bambino e dallo stato d’animo.
Tuttavia, potete provare uno di questi trucchi per far sentire bene il bebè e per farlo smettere di piangere:
- Prendetelo e cullatelo lentamente parlandogli in modo calmo. Questa azione conforta molto il piccolo, ma non deve durare più di tre minuti. Una volta passati, dovete rimetterlo in culla.
- Potete lasciarlo piangere nella culla, ma solo se lo fa per 4 o 5 minuti. Una volta sfogatosi, si sentirà tranquillo e potrà dormire serenamente.
Come raccomandazione finale, è importante che sappiate che se il bambino piange non dipende solo alla teoria dell’ansia. Una volta accertato questo e quando sarete sicuri che sta bene, potrete consolarlo, considerando che questa è solo una tappa passeggera.
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