Riflesso spinale di Galant: come si manifesta?

Il riflesso spinale di Galant è una reazione muscolare che si presenta automaticamente come risposta a uno stimolo. 
Riflesso spinale di Galant: come si manifesta?

Ultimo aggiornamento: 01 giugno, 2020

A mano a mano che cresce, il neonato può sperimentare diversi riflessi nel suo corpo, per la verità più di quelli che conosciamo. Il riflesso spinale di Galant, noto anche come riflesso di incurvamento del tronco, ne è un esempio.

In genere scompare intorno al compimento del primo anno di vita. Si tratta di una reazione muscolare e si presenta automaticamente come risposta a uno stimolo.

Cosa scatena il riflesso spinale di Galant?

Affinché si produca il riflesso spinale di Galant, bisogna stimolare il neonato. A tale scopo, si dovrà far sdraiare il bambino a pancia in giù sulla mano e passare il dito sui due lati della sua colonna vertebrale (dalla spalla fino alle natiche), prima da un lato e poi dall’altro.

Il bambino risponderà subito a questo stimolo incurvando la colonna vertebrale verso il lato sollecitato. Come già detto, questo riflesso deve sparire prima che il bambino compia un anno.

La funzione principale del riflesso spinale di Galant è sviluppare il senso vestibolare e aiutare il bambino a passare attraverso il canale del parto. Se si mantiene attivo dopo il primo anno di vita, tuttavia, qualsiasi strofinio al livello della zona lombare porterà il piccolo a girarsi verso la direzione da cui proviene lo stimolo.

D’altro canto, può causare diversi problemi per quanto riguarda il controllo degli sfinteri e impedirà al bambino di restare seduto e fermo su una sedia per diverso tempo.

Neonato sulla spiaggia

Segnali che indicano che il riflesso spinale di Galant non è presente

Se il riflesso in questione non è presente, il bambino può soffrire di ipersensibilità nella schiena, di conseguenza non sopporterà gli indumenti molto aderenti al corpo.

In generale, gli darà fastidio tutto quello che entrerà in contatto con la zona del girovita e preferirà gli indumenti più comodi. Questo fastidio può provocare persino difficoltà di concentrazione o di attenzione verso qualsiasi attività che richieda di rimanere seduti. Oltre a ciò, può provocare cattiva memoria a breve termine.

Tra gli inconvenienti che questa condizione può causare, ricordiamo i problemi di coordinazione occhio-mano, goffaggine nella parte inferiore del corpo, dolori alla schiena da adulto e sembra anche essere una delle cause di incontinenza notturna nei bambini con più di 5 anni.

Altri riflessi secondari del neonato

  • Riflesso di Moro: bisogna adagiare il piccolo su una superficie morbida, sostenerlo e tirarlo delicatamente dai polsi, separandoli leggermente, per poi lasciarlo cadere all’indietro, sempre lentamente. Il bambino reagirà allargando le braccia e portandole in avanti, come se volesse dare un abbraccio. Dopodiché, inizierà a piangere. In genere questo riflesso persiste fino ai quattro mesi di vita.
  • Riflesso del paracadute: per poter percepire questo riflesso, bisogna afferrare il neonato, in posizione prona, dai fianchi e poi inclinarlo in avanti. In presenza di questo stimolo, il bambino reagirà allargando le braccia e le mani. È solito comparire intorno ai sei mesi e scomparire una volta compiuti i nove mesi.
  • Riflesso di marcia automatica: quando solleviamo il bambino che si trova sdraiato sulla pancia, lo reggiamo da sotto le ascelle e proviamo a metterlo in piedi. Il bambino inizierà così a realizzare movimenti come se stesse dando i suoi primi passi. Se lo mettiamo su una base solida, proverà ad avanzare poco per volta. Inizia così il processo grazie al quale il neonato imparerà a camminare.
Neonato e riflesso spinale di galant

Ma non sono gli unici…

  • Riflesso di Landau: quando il bambino è sdraiato sulla pancia, in posizione ventrale, il suo tronco si indurisce, la testa si solleva e i piedi e le braccia si allungano istintivamente. In condizioni  normali questo riflesso compare intorno al quarto mese e viene meno al decimo mese.
  • Riflesso di trascinamento: affinché il bambino reagisca a questo riflesso, bisognerà metterlo a pancia in giù; proverà quindi a muovere le gambe per iniziare a gattonare. Possiamo aiutarlo mettendo i pollici sotto i suoi piedi così che fungano da appoggio. Questo riflesso dovrebbe comparire intorno ai tre mesi di vita.
  • Riflesso di ricerca: quando gli accarezziamo o tocchiamo le labbra, il piccolo gira la testa e apre la bocca in cerca della direzione del contatto ricevuto. Sviluppare questo riflesso aiuta il bambino a cercare il seno o il biberon. È possibile notarlo sin dal primo mese di vita.
  • Gattonare: dobbiamo far sdraiare il neonato sul pancino, sopra una base solida che riteniamo sicura. Il piccolo reagirà subito e adotterà la posizione per gattonare. Questo riflesso si presenta intorno al sesto o settimo mese e viene mantenuto fin quando il bambino non impara a camminare.

Come abbiamo visto, i bambini sperimentano diversi riflessi dalla nascita fino al loro primo compleanno. Dobbiamo prestare attenzione a ciascuno di essi e notare se si presentano nell’arco di tempo corrispondente.

Se notate che uno o più di questi stimoli si presentano al di fuori del periodo considerato normale, consultate il pediatra che potrà formulare una diagnosi adeguata e risolvere ogni vostro dubbio.


Questo testo è fornito solo a scopo informativo e non sostituisce la consultazione con un professionista. In caso di dubbi, consulta il tuo specialista.