Il colore del latte materno: cosa c'è da sapere a riguardo?
Avete mai attenzionato il colore del latte materno? Normalmente, questo varia fisiologicamente nel tempo e in base al contenuto di nutrienti.
Tuttavia, altre volte può cambiare a causa di un’infezione o dell’assunzione di farmaci. Può anche variare a seguito del consumo di determinati alimenti.
Nelle prossime righe, vi spiegheremo cosa indica ciascuna variante di colore e quando dovreste consultare un professionista. La buona notizia è che, nella stragrande maggioranza dei casi, potete continuare ad allattare il vostro bambino senza problemi.
Cambiamenti del latte nel tempo
La prima cosa da sapere è che esistono 3 tipi di latte materno, in base alla concentrazione di acqua, grassi, carboidrati, proteine e anticorpi. Man mano che il bambino cresce, anche questo contenuto cambia per soddisfare le sempre crescenti esigenze del neonato.
Il latte dei primi 5 giorni è noto come colostro . Questo di solito è di colore giallo, vista la sua grande quantità di grassi e beta-carotene. Inoltre, contiene pochissimo lattosio. Fornisce anticorpi per proteggere il neonato dalle infezioni e facilita anche l’espulsione del meconio.
Dal quinto giorno e fino alle successive 2 o 3 settimane, viene secreto il latte di transizione. Osservandolo, noterete che è più bianco; inoltre, è anche una fonte di grassi e vitamine.
Dopo questo periodo, il latte è considerato maturo e cambia colore a seconda del contenuto di grassi, durante le poppate della giornata.
Tenete presente che il vostro latte può assumere un tono bluastro se lo lasciate riposare o raffreddare in frigo dopo l’estrazione. Ciò si verifica a causa della separazione dell’acqua dal resto dei componenti, quindi è consigliabile mescolarlo bene prima di offrirlo al piccolo.
In che modo la dieta influenza i colori del latte materno?
Alcuni alimenti contengono pigmenti in grado di macchiare i fluidi corporei, come il latte materno. Tra questi cibi, ricordiamo gli spinaci e altre verdure a foglia verde.
Questa colorazione dovuta alla clorofilla, presente anche in alcune alghe, come la clorella e la spirulina.
Il latte potrebbe anche assumere una colorazione arancione, a causa di un elevato consumo carote e zucca da parte della madre, o anche per altre verdure rosse e gialle, come peperoni e pomodori. Il pigmento che presentano, chiamato carotene, è abbastanza solubile nei grassi, il che lo rende uno dei principali nutrienti nel latte materno.
Le barbabietole e alcune bibite possono anche cambiare il colore del latte materno in una tonalità più rosata.
Altri fattori che influiscono sul colore del latte materno
D’altra parte, alcune donne sperimentano la sindrome del tubo arrugginito, che è una condizione clinica caratterizzata dalla rottura dei vasi sanguigni che circondano i dotti lattiferi.
Ciò si verifica prima del parto, determina la presenza di una sfumatura marrone transitoria nel latte, che scompare durante la prima settimana. È importante notare che l’ingestione di sangue materno non rappresenta alcun pericolo per il bambino.
Un altro motivo per cui il latte diventa rosso o marrone è la presenza di un’infezione al seno (mastite) e di ferite ai capezzoli.
Allo stesso modo, il consumo di clofazimina genera lo stesso effetto, come evidenziato da un articolo su Breastfeeding Medicine.
Al contrario, la minociclina, può produrre un latte nero, mentre gli integratori di ferro possono dargli un tono più verdastro.
Consultate un professionista se il cambiamento di colore persiste!
Come abbiamo accennato, il colore del latte materno può variare in determinate situazioni.
Se la causa è il consumo di qualche alimento, basta ridurlo e attendere qualche giorno. Al contrario, se questa variazione di colore persiste, consultate il vostro medico per analizzare la causa e trovare una soluzione.
Tenete presente che, in generale, potete continuare ad allattare nonostante i cambiamenti nell’aspetto del latte, poiché questi tendono a dissolversi spontaneamente.
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