Pianto del bebè: i 6 motivi principali
“Il pianto del bebè è il segnale che il piccolo vuole comunicare qualcosa: emozioni, sentimenti, desideri e necessità. Conoscere i motivi principali del pianto del bebè può aiutarvi a capire come consolarlo al meglio.”
Dopo poche settimane di convivenza con il neonato, molti genitori soffrono per le cosiddette crisi di pianto. L’ansia e l’inquietudine di non capire il motivo del pianto, soprattutto quando è duraturo.
Tuttavia è perfettamente normale che i piccoli piangano. Rappresenta il loro modo di comunicare con il mondo. Attraverso il pianto esprimono desideri e necessità. Informano, tra le altre cose, anche di quando sono infastiditi o arrabbiati. Ed è sempre per queste ragioni che non bisogna mai ignorare un bebè che piange.
Motivi principali del pianto del bebè
Generalmente i bebè piangono da una a tre ore al giorno. Molti sono i fattori scatenanti di questa necessità di comunicazione. Di seguito vi elenchiamo i sei principali.
1. Ha fame
La prima ragione che può venirvi in mente è, ovviamente, che il piccolo piange perché ha fame. Effettivamente è uno dei motivi principali del pianto del bebè. Un altro modo per verificare la fame nel piccolo è notare se mette in bocca mani o oggetti.
2. Ha bisogno di un cambio di pannolino
Una delle situazioni più fastidiose per il bebè è avere il pannolino sporco. Questo gli provoca irritazione e fastidio. Il problema è semplice da constatare e risolvere. Ancor prima che il piccolo vi avverta delle sue necessità sentirete l’odore e capirete che ha bisogno di un pannolino pulito.
3. Ha sonno
Il sonno è causa di malumore e irritabilità nel bebè. I piccoli hanno bisogno di dormire diverse volte al giorno. Molto importante è rispettare gli orari dei pisolini e della nanna. Molti genitori pensano che far addormentare il piccolo tra le loro braccia sia la cosa migliore, in realtà questo varia da neonato a neonato. Alcuni potrebbero avere problemi ad addormentarsi e quindi è consigliabile sdraiarli nella propria culla o farli addormentare in macchina.
Per evitare il malumore dovete fare attenzione ai segnali di stanchezza che può mandarvi il piccolo, ad esempio i frequenti sbadigli. Quando si succederanno sempre più rapidamente allora capirete che il piccolo è stanco.
4. Sente caldo o freddo
Come per gli adulti anche i piccoli sono infastiditi dalla variazione di temperatura. Importante è stare al calduccio in modo da far sentire il piccolo protetto ma è altrettanto importante il caldo che non sia eccessivo. Gli adulti percepiscono il cambio di temperatura mentre per i neonati è consigliabile portare sempre una coperta in più.
Altri fattori che possono infastidire il piccolo è il contatto con gli oggetti troppo freddi o troppo caldi. Ad esempio al momento di pulirlo e cambiare il pannolino è consigliabile assicurarsi che la salvietta umida non sia troppo fredda. Allo stesso modo all’ora della pappa è bene assicurarsi che il latte o il pasto non siano troppo caldi.
“I bebè piangono da una a tre ore al giorno.”
5. Ha bisogno di attenzioni
Dal momento in cui nasce, il bebè diventa il favorito di casa. A volte il bebè piange semplicemente perché necessità delle attenzioni dei genitori. Che sia perché voglia giocare con loro o semplicemente vuole che lo prendano in braccio o lo portino a passeggio.
Intrattenerlo per evitare che pianga può essere un compito complicato e stancante. Anche i bebè si stancano di giocare, è importante sapere quando in modo da evitare di stressarli troppo.
6. Non si sente bene o gli fa male qualcosa
Il pianto del bebè può diventare molto acuto nel caso in cui senta dolore o non si senta bene. Durante i primi mesi di vita il bebè è molto esposto alle malattie, specialmente febbre e mal di stomaco.
Una delle cause più comuni del mal di stomaco del piccolo è l’intolleranza al lattosio. Questo perché il latte materno può essere pesante per il suo stomaco o, nel caso del latte in polvere, può non contenere i principi attivi giusti per il bebè.
Se il pianto del bebè è continuativo e non è imputabile ai motivi sopra elencati allora consigliamo di rivolgersi ad uno specialista. Il pianto permanente e aggravato può essere sintomo di un problema grave nel bebè.
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