Lo sguardo del neonato esplora il mondo mentre lo allattiamo

Lo sguardo del neonato esplora il mondo mentre lo allattiamo
Valeria Sabater

Scritto e verificato la psicologa Valeria Sabater.

Ultimo aggiornamento: 22 dicembre, 2021

L’allattamento al seno non significa soltanto nutrire un bambino per fare in modo che cresca in maniera sana. Significa anche creare un legame attraverso lo sguardo del neonato e il vostro. Con questo atto pieno di amore, promuoviamo uno scambio di odori, carezze e sentimenti che gli offrono un altro tipo di alimento, l’affetto, e gli aprono una finestra sul mondo.

Abbiamo parlato di allattamento al seno, ma non escludiamo il biberon. Il contatto avviene comunque perché, mentre lo teniamo in braccio, gli sussurriamo parole dolci e i nostri sguardi si incontrano. Che ci crediate o no, esistono pochi “scenari”, potenti quanto le braccia dei genitori, che consentono una corretta maturazione del bambino.

A tale proposito, molti studi confermano che il processo comunicativo del bambino inizia proprio grazie a questa interazione con la madre mentre prende il latte. Il suo cervello inizia a integrare suoni, gesti, tonalità della voce e parole per acquisire, poco a poco, le competenze linguistiche.

È un processo nel quale la sensazione di piacere e benessere è fondamentale. Il neonato che riceve il latte materno si sente soddisfatto e sereno e, per questo, è più ricettivo verso l’apprendimento e l’ambiente che lo circonda. Questa sensazione fisica ed emotiva accelera la maturazione di molte strutture neuronali, in modo che in futuro possa guardarci negli occhi.

Di seguito vi spieghiamo in cosa consiste questo processo.

Lo sguardo del neonato tra le vostre braccia

Come spesso si sente dire, esistono poche cose belle come una madre che allatta il suo bambino. Tuttavia, questa fase ha molti altri aspetti che ci sfuggono e di cui non siamo pienamente consapevoli.

Lo sguardo del neonato mentre la mamma lo allatta.

Un sofisticato meccanismo biologico

Già sappiamo che la gravidanza è un caos ormonale, durante il quale si attivano processi vitali per la creazione del legame con il bebè. L’ossitocina, ad esempio, viene stimolata quando il bambino inizia a succhiare il seno in cerca di cibo. Questo ormone agisce in concomitanza con il cervello per favorire la produzione di latte e rafforzare il legame affettivo.

C’è un dettaglio curioso da considerare. Durante i primi due mesi di vita, lo sguardo del neonato ha un campo visivo molto limitato. Il bimbo può distinguere soltanto gli oggetti vicini, fino a poco più di 50 cm di distanza. Questo ha una motivazione molto semplice: le uniche cose su cui deve focalizzare la sua attenzione sono il seno o il biberon. Nel corso delle prime settimane di vita si orienta in base a un unico senso: l’olfatto. Quindi non preoccupatevi se in questo periodo non alza lo sguardo verso di voi, ancora non è arrivato il momento.

A quattro mesi vi cerca con gli occhi

Naturalmente ogni bambino ha i suoi tempi. Tuttavia i bebè iniziano a sviluppare la convergenza e l’accomodazione visiva attorno ai 4 mesi. Sono due processi essenziali che permetteranno loro di concentrarsi su ciò che li attrae di più: la mamma.

Non possiamo dimenticare quei lunghi istanti che condividiamo con loro durante l’allattamento al seno. Quell’intimità, quelle parole dolci e le carezze faranno in modo che il loro campo visivo aumenti di giorno in giorno per poterci finalmente vedere. È in questo periodo che iniziano a giocherellare con i nostri capelli, con i nostri vestiti…

Ogni bambino sviluppa abitudini proprie mentre prende il latte. Ci sono quelli più tranquilli e quelli più agitati, ma questi comportamenti cambiano e maturano di settimana in settimana.

Lo sguardo del neonato alla scoperta del  mondo

Questo dato è molto importante. Quando il bambino inizia a guardarvi negli occhi, parlategli. Il linguaggio non verbale è importante, ma in quei secondi in cui i vostri sguardi si incontrano è necessario stimolare ancora di più le sue emozioni.

Il modo in cui gli parlerete farà nascere un sorriso sulle sue labbra. Più avanti uscirà una sillaba, poi una risata, un gesto di curiosità o di provocazione per farvi interagire con lui ancora di più. Gli occhi di un bambino sono come porte che dobbiamo saper aprire. Oltre queste porte c’è un mondo da stimolare giorno per giorno, attraverso un unico filo magico: l’amore.

Al di là di ciò che molti dicono, i primi mesi di vita di un neonato non si basano soltanto sulla necessità di ricevere cure e cibo. Il bebè sta scoprendo la vita. Così, ogni gesto e ogni carezza contano, ogni parola accende la sua mente, ogni sguardo lo guida per affacciarsi al mondo.


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