Quando è opportuno rivolgersi a uno psicologo infantile?

Anche se l'idea di rivolgersi a uno psicologo infantile può causare un certo disagio, in alcune occasioni farlo si rivela del tutto necessario. Se vi trovate di fronte a situazioni, emozioni o comportamenti che stanno danneggiando la vita e la felicità di vostro figlio, cercate aiuto.
Quando è opportuno rivolgersi a uno psicologo infantile?

Ultimo aggiornamento: 24 novembre, 2019

Quando si diventa genitori, non ci viene consegnato un manuale di istruzioni. Anche se cerchiamo di esserlo al meglio delle nostre possibilità, è possibile che, a volte, ci sentiamo sopraffatti e abbiamo bisogno di chiedere aiuto. Rivolgersi a uno psicologo infantile può generare dubbi e paure, ma si tratta, in alcune occasioni, della decisione più giusta da prendere.

Che cos’è la normalità?

Quasi tutti i genitori, in qualche momento, si domandano se il comportamento del proprio figlio sia normale e passeggero, oppure se dovrebbero preoccuparsi. Prima di disperarci, è importante sapere che, nel corso del loro processo evolutivo, i bambini attraversano diverse fasi che presentano comportamenti caratteristici che li aiutano a svilupparsi come persone.

Per esempio, intorno ai due anni, si presenta una fase caratterizzata da negativismo e capricci che è perfettamente normale. Allo stesso modo, è altrettanto frequente che fino ai sette anni di età i bambini facciano fatica a mantenere la concentrazione o regolare il proprio comportamento se sono emozionati.

In altre parole, determinate condotte o paure possono essere completamente adeguate a una particolare età e smettere di esserlo a mano a mano che il bambino cresce. D’altra parte, anche la personalità del piccolo svolge un ruolo determinante, così che un bambino introverso apprezzerà di più la solitudine, mentre un altro maggiormente irrequieto avrà bisogno di più stimoli esterni.

a volte può essere difficile decidere di rivolgersi a uno psicologo infantile

Prima di etichettare come problematico un determinato comportamento, dobbiamo chiarire se questo fa parte dello sviluppo che sta attraversando il nostro piccolo o se si tratta di una componente della sua personalità.

È anche possibile che, in alcune occasioni, il centro di attenzione dell’intervento non debba essere rappresentato dal piccolo, ma dai suoi genitori. È possibile che siamo noi a essere troppo esigenti o iperprotettivi nei confronti di nostro figlio, e che non disponiamo di una visione realistica dell’infanzia. Se è questo ciò che accade, un intervento psicologico volto a orientare i genitori può riuscire a risolvere la situazione.

Quando è opportuno rivolgersi a uno psicologo infantile?

Purtroppo, esiste ancora una sorta di tabù che circonda la decisione di rivolgersi a uno psicologo infantile. Alcuni genitori tendono a pensare che farlo non sia davvero necessario oppure potrebbero considerarlo come una dimostrazione di debolezza.

Cercare aiuto professionale non significa assolutamente che siate dei cattivi genitori o che abbiate fatto qualcosa nella maniera sbagliata. Al contrario, non fa che manifestare il vostro desiderio di offrire ai vostri figli l’educazione e l’infanzia migliori.

Ci sono alcune situazioni che, effettivamente, potrebbero presentarsi con il passare del tempo. Quando si verifica un qualche cambiamento nella vita del piccolo, come un divorzio o un cambio di scuola, potrebbe essere necessario solamente un po’ di tempo che conceda di adattarsi alla nuova situazione. Tuttavia, è molto importante fare attenzione, nel caso in cui questo adattamento non dovesse verificarsi.

Allo stesso modo, se lo riteniamo necessario, potrebbe essere opportuno rivolgersi a uno psicologo infantile per rendere più facile al bambino superare questa fase. A volte, prevenire è meglio che curare, e poter contare su questo supporto può servire a evitare che le circostanze colpiscano il piccolo negativamente o che quest’ultimo si senta sopraffatto.

D’altra parte, bisogna tenere conto del fatto che esistono situazioni nelle quali è meglio agire al più pesto possibile. In caso contrario, i sintomi possono peggiorare o diventare cronici. Inoltre, il bambino finirebbe per perdere parte della propria infanzia, per tutto il tempo durante il quale il problema non trova una soluzione.

rivolgersi a uno psicologo infantile può offrire numerosi benefici al benessere del bambino

Aspetti chiave di cui tenere conto

I parametri principali ai quali dobbiamo porre attenzione per decidere se è opportuno rivolgersi a uno psicologo infantile sono i seguenti:

  • Comportamenti che esulano dalla normalità. Potrebbero manifestarsi nel fatto che il nostro bambino presenta comportamenti molto diversi da quelli dei suoi coetanei oppure perché la sua condotta cambia radicalmente da un giorno all’altro. Per questa ragione è importante conoscere tanto le tappe evolutive quanto la personalità di nostro figlio.
  • Tempo. Se un comportamento o uno stato d’animo anormale persiste nel corso di diversi mesi, dobbiamo iniziare a pensare di rivolgerci a un professionista. È possibile che il bambino non sia in grado di affrontare da solo la situazione e abbia bisogno di aiuto.
  • Influenza sulla vita quotidiana. Se un comportamento, una paura o uno stato emotivo influenzano in misura significativa la vita quotidiana e il benessere del piccolo, dobbiamo cercare aiuto. Anche se il tempo trascorso non è molto, se il problema che si sta verificando è grande, non dobbiamo assolutamente aspettare.
  • Sintomi fisici privi di una spiegazione medica. Se il bambino inizia a soffrire di frequenti dolori alla testa o allo stomaco, oppure a presentare problemi alla pelle che non possiedono una giustificazione medica, potremmo trovarci di fronte alla somatizzazione di un qualche problema emotivo.

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  • Masuello, A. S. (1933). Introversión Extroversión. Jung, 86.

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