Intelligenza emotiva negli adolescenti e come migliorarla

L'intelligenza emotiva negli adolescenti è uno dei fattori che dobbiamo tenere in considerazione per la corretta educazione dei nostri figli
Intelligenza emotiva negli adolescenti e come migliorarla
María Alejandra Castro Arbeláez

Revisionato e approvato da la psicologa María Alejandra Castro Arbeláez.

Ultimo aggiornamento: 01 febbraio, 2023

L’importanza dell’intelligenza emotiva negli adolescenti è nota da molto tempo. Già nel 1920 alcuni autori reclamavano l’esistenza di un concetto più ampio di intelligenza rispetto a quello comunemente espresso. Una intelligenza che implicasse l’abilità di comprendere i sentimenti propri e altrui, e saper reagire a essi.

Fu a partire dal 1995, con la pubblicazione della famosa opera di Daniel Goleman, Intelligenza Emotiva, che questo termine iniziò a divenire popolare e a guadagnare forza dentro l’immaginario collettivo.

Il cervello emotivo e il cervello razionale

Possiamo comprendere meglio il concetto di intelligenza emotiva analizzando il substrato biologico del cervello umano. Possiamo così osservare che il cervello emotivo si è sviluppato milioni di anni prima rispetto a quando, da esso, si è formata la neocorteccia o cervello razionale.

Ciò spiega perché, sebbene siamo guidati dai nostri impulsi emotivi primari, abbiamo la capacità di realizzare una più profonda e precisa elaborazione delle situazioni. Questo ci permette di formulare ed emettere risposte più raffinate e ragionate. Proprio questa abilità costituisce il nucleo centrale dell’intelligenza emotiva.

Sebbene nei neonati e nei bambini sia socialmente accettata la “esplosione” emotiva, a mano a mano che si cresce si esige un maggiore autocontrollo delle proprie risposte. In altre parole, saper maneggiare i propri stati interiori è una abilità suscettibile di essere appresa e allenata.

Intelligenza emotiva negli adolescenti

L’adolescenza è una tappa critica della nostra vita che rappresenta enormi sfide per il nostro sviluppo personale. È in questi anni che iniziamo a reclamare e a costruire la nostra indipendenza, i genitori smettono di essere i nostri punti di riferimento e vengono sostituiti dal gruppo di coetanei.

A questo complesso processo di cambiamento, si somma la voragine emotiva che sperimentiamo a livello soggettivo. Quel via vai di emozioni intense e sconosciute, che molte volte non sappiamo affrontare, può complicare il transito lungo questo periodo vitale.

Adolescenti selfie

Come sviluppare l’intelligenza emotiva negli adolescenti?

Se vogliamo aiutare i nostri figli adolescenti a sviluppare questa preziosa abilità, dobbiamo concentrarci su quattro punti chiave:

Autocoscienza: capire cosa provo

Il punto di partenza per una corretta gestione emotiva è saper riconoscere l’emozione che stiamo provando ed essere capaci di darle un nome. Contare su un vocabolario emotivo ricco e vario ci permetterà di capire meglio le sfumature del sentimento esatto che ci invade.

Per portare a termine questo compito di intelligenza emotiva con gli adolescenti, possiamo ricorrere a risorse quali l’Emozionario o qualsiasi altra simile che li aiuti a ordinare e a esprimere a parole il loro mondo interiore.

Empatia: capire cosa provano gli altri

Un aspetto indispensabile da sviluppare è la capacità di mettersi nei panni degli altri e capire da quali sentimenti o motivazioni sono spinti. In questo passaggio è importante ricordare la teoria dell’attribuzione di Heider.

Secondo questa teoria, giudicando le azioni altrui, tendiamo a pensare che sono causate dalla loro personalità e non teniamo conto del contesto. Potremmo quindi affermare che “ti ho urlato contro perché ero arrabbiato”.

Tuttavia, quando parliamo di un’altra persona, diamo per scontato che “mi ha urlato contro perché è un maleducato”. Dobbiamo incoraggiare gli adolescenti a realizzare un’analisi più profonda e a riflettere su quello che si muove dentro un’altra persona. 

Autocontrollo: decidere come comportarmi in base alle mie emozioni

In questo punto bisogna sottolineare la parola “decidere”, in quanto non si tratta di reprimere l’emozione, bensì di non essere in grado di agire invece di reagire. Non esistono emozioni positive e negative, solo utili e inutili in funzione delle conseguenze.

Di conseguenza, dobbiamo incitare i giovani affinché siano capaci di placare gli impulsi primari e soppesare le conseguenze prima di passare all’azione. In questo modo, potremo insegnare loro a usare i propri stati d’animo come guide di azione e a essere responsabili delle loro decisioni.

Amici adolescenti

Abilità sociali: decidere come comportarmi in base alle emozioni altrui

Infine, per aiutare i nostri figli a forgiare una buona intelligenza emotiva durante l’adolescenza, dobbiamo fomentare in loro l’uso della comunicazione assertiva.

Tale comunicazione permetterà ai più giovani di esprimersi in modo libero e rispettoso e di difendere i propri diritti senza calpestare quelli altrui. Sarà anche la chiave per imparare a gestire i conflitti e cercare soluzioni in maniera pacifica e proficua per entrambe le parti.


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