L'affidamento condiviso: in che cosa consiste?
Di fronte a un divorzio, ciò che si dissolve è la relazione matrimoniale della coppia. Tuttavia, il ruolo di padre e madre dura per tutta la vita. I bambini devono poter godere della presenza di entrambi i genitori: di conseguenza, l’affidamento condiviso si rivela la formula più adatta, in caso di separazione.
Uno dei momenti più difficili per una coppia si verifica quando a una situazione di crisi non c’è più alcun rimedio e vengono poste le basi per il divorzio. Si tratta di una circostanza ancora più ingiusta e difficile per i bambini, che desiderano vedere i loro genitori uniti per sempre.
Considerando il fatto che non sono loro i responsabili della situazione, bisogna affrontare la decisione con maturità, in modo da farli soffrire il meno possibile. È a questo punto che l’affidamento condiviso viene valutato come la scelta migliore.
Leggendo questo articolo, imparerete tutto ciò che riguarda questo accordo legale che definirà il nuovo tipo di famiglia che verrà a formarsi.
In che cosa consiste l’affidamento condiviso?
Si tratta dell’accordo legale mediante il quale viene stabilito che entrambi i genitori si faranno carico di tutte le cure dei bambini nella stessa misura, anche se ormai non sono più sposati. Ciò comporta la condivisione del tempo, degli obblighi e dei diritti del bambino. In questo documento viene precisato che le spese di mantenimento sono responsabilità di entrambi.
Normalmente, è consuetudine che, al momento della separazione, i figli restino a carico della madre, e viene stabilito un regime di visite del padre. Tale situazione, però, non risponde a sufficienza ai bisogni del bambino, perché non presta la dovuta attenzione alla sua necessità di passare più tempo con il padre.
Nell’affidamento condiviso, invece, si permette al bambino di trascorrere la stessa quantità di tempo sia con il padre che con la madre. In questo modo, non sente la mancanza di nessuno dei due e i periodi di convivenza vengono stabiliti in accordo con ogni famiglia. Può trattarsi di periodi di mesi, settimane o giorni alterni tra un genitore e l’altro.
Quali sono i requisiti per poter scegliere un affidamento condiviso?
Alcuni esperti affermano che l’affidamento condiviso provoca meno traumi nei bambini, perché nessuna delle figure genitoriali scompare dalla loro vita quotidiana. Purtroppo, questa soluzione non può essere applicata in tutti i casi, perché i genitori devono rimanere in ottimi rapporti.
Inoltre, devono vivere vicini, a meno che l’accordo non preveda che la convivenza con ognuno di loro duri dei mesi. Poi, nessuno dei due deve essere un genitore assente o, peggio, violento e abusante.
La legge non può prevedere ogni possibile circostanza. Ancora meno, un giudice non può stabilire ogni dettaglio della vita della famiglia che si sta separando. È necessario che, in teoria, il benessere del minore sia stabilito di comune accordo dai genitori.
Un’altra maniera di vedere con obiettività questa pratica legale consiste nel fatto che l’affidamento condiviso non ha inizio con la firma dell’atto di divorzio. È cominciato quando entrambi hanno preso la decisione di diventare genitori, nel momento in cui hanno deciso di mettere al mondo un essere vivente e di condividere congiuntamente la responsabilità.
Quindi, l’accordo di affidamento condiviso non dovrebbe risultare complicato, se entrambi concordano su ciò che dovrebbe essere il meglio per i loro figli.
Vantaggi offerti dall’affidamento condiviso
Non tutto ciò che viene dopo il divorzio è necessariamente un male. L’affidamento condiviso, infatti, comporta anche una serie di vantaggi:
- Viene rispettato il diritto del minore ad avere un contatto continuo con entrambi i genitori, nella stessa misura.
- Soddisfa la necessità emotiva di avere una figura paterna e una materna.
- La decisione aiuta la relazione meglio di quando i genitori vivevano insieme.
- Si evita di sottoporre il minore al conflitto di lealtà che comporta lo scegliere uno dei due genitori.
- Scompare nei bambini il possibile senso di colpa.
- Migliora la comunicazione tra i genitori.
- Non accade che la figura di un genitore sia dominante rispetto a quella dell’altro.
- Sfocia in un atteggiamento più aperto, che fa sì che i bambini accettino e comprendano la separazione.
- Si evita l’allontanamento del padre dai figli.
Svantaggi offerti dall’affidamento condiviso
Tra i principali svantaggi, possiamo ricordare:
- Il doversi adattare a vivere in due case diverse.
- In ogni casa bisogna fare il necessario per disporre di tutto ciò di cui il minore ha bisogno.
- Organizzare le abitudini, difficili da mantenere in caso di separazione.
- Preoccuparsi di rispettare sia gli orari che le abitudini del bambino. Ciò richiede una buona comunicazione tra i genitori per non cambiare gli orari, cosa che potrebbe causare instabilità emotiva nei figli.
L’accordo di affidamento condiviso non dovrebbe risultare complicato, se entrambi concordano su ciò che dovrebbe essere il meglio per i loro figli.
È necessario che, nonostante tutto il vostro dolore per la rottura, vi dedichiate a mantenere una buona comunicazione con il vostro ex partner.
Il fatto che il rapporto non abbia funzionato non significa che non possiate essere degli ottimi genitori per i vostri piccoli. L’affidamento condiviso porterà grandi benefici a tutti: in questo modo potrete affrontare molto meglio la situazione.
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