3 esercizi per aiutare un bambino a camminare
Insegnare a vostro figlio a camminare, senza forzare nessuna fase né esigere troppo da lui, può essere un buon modo per passare un po’ più di tempo con lui, essere più partecipi del suo sviluppo e stringere il vostro legame affettivo. Per aiutare un bambino a camminare ci vogliono pazienza e pratica.
Gli esercizi per aiutare un bambino a camminare devono innanzitutto farlo sentire a suo agio. Se non vuole farli, non bisogna mai costringerlo.
Tutto ciò che ha a che vedere con un bambino e, soprattutto, con un bambino piccolo, deve interessarlo ed essere relazionato con il gioco.
Ciò significa che se vostro figlio piange ogni volta che lo mettete a terra e cercate di farlo camminare, dovete trovare un’alternativa o aggiungere qualche elemento all’esercizio, in modo da risvegliare la sua curiosità.
Le fasi della vita di un neonato
Sin dai primi momenti di vita, i neonati intraprendono un processo di sviluppo psicomotorio: rafforzano la loro muscolatura e imparano a coordinare meglio i movimenti.
I primi movimenti di un neonato saranno esercizi che lo aiuteranno a padroneggiare altre abilità.
Poco a poco solleverà la testa, si rigirerà nella culla, si metterà seduto, inizierà a gattonare, si alzerà in piedi, camminerà e correrà. Tutto a suo tempo e con molto impegno da parte vostra.
Ogni volta che il bimbo raggiunge una nuova fase, avrà bisogno di dominarne tutti gli aspetti, per poi sentirsi del tutto sicuro e poter proseguire verso il passo successivo.
Ad esempio, per iniziare a camminare, il deve prima mettersi in piedi e, per mettersi in piedi, deve prima mettersi seduto, e così via.
3 esercizi per aiutare un bambino a camminare
Quando il pediatra vi dirà che i muscoli e la colonna vertebrale sono pronti, che è abbastanza sviluppato fisicamente e che può affrontare la pressione, incoraggiatelo a camminare.
Ricordatevi che potete essere una figura attiva in questa fase. Sentirsi sicuro lo aiuterà a dominare i movimenti in modo molto più veloce.
Prima di farlo camminare assicuratevi di avergli messo delle scarpe da ginnastica o delle scarpe comode con una suola morbida. Potete anche lasciarlo scalzo, come pensate stia più comodo.
Esercizio n°1
Mettete il vostro bambino davanti a voi. Dategli il tempo di posizionarsi bene sul pavimento e sorreggetelo con le mani.
Dopodiché, con un conteggio a due tempi (uno, due, uno, due), spingete in avanti i suoi due piedini con la punta dei vostri piedi.
Il numero uno corrisponderà sempre al movimento del piede destro e il numero due al piede sinistro.
Avanzate quanto vuole il bambino.
Ovviamente, lui non sa cosa significano i numeri, né cosa state facendo davvero. Tuttavia i fonemi gli serviranno per relazionarsi con il movimento. L’esercizio di muoversi in posizione eretta per la casa rappresenterà per lui un’esperienza nuova che presto vorrà ripetere.
Esercizio n°2
Mettete il bambino sul pavimento e lasciate che si aggrappi a qualche mobile. Cercate il ciuccio, il suo giocattolo preferito o qualsiasi oggetto che richiamerà la sua attenzione. Mettetelo vicino a lui, ma non vicino abbastanza da poterlo afferrare semplicemente tendendo la manina.
In modo insistente, incoraggiatelo ad andare a prenderlo. Sorridete e battete leggermente le mani per incoraggiarlo di più. Il bambino si metterà a ridere, a urlare e a gorgheggiare per l’emozione.
Dopo aver calcolato la distanza tra lui e l’oggetto, il bambino inizierà a fare qualche passo per raggiungere la meta.
Una volta arrivato, lasciate che prenda il suo premio. Fategli i complimenti con delle parole dolci, mostrategli la vostra allegria e ripetete lo stesso esercizio con un oggetto diverso.
Esercizio n°3
Un altro esercizio per aiutare un bambino a camminare prevede di metterlo in un recinto o un box per bambini. Prendete un giocattolo che gli piace molto e mettetelo all’estremità opposta a dove si trova.
In modo molto vivace, invitatelo a raggiungerlo. All’inizio farà il giro del recinto sorreggendosi alle sbarre. Man mano che prenderà fiducia, potete indicargli la strada più breve per raggiungere il suo obiettivo.
Per riuscirci, dovrà lasciare le sbarre e tenersi in piedi senza sorreggersi, per poi dirigersi verso il lato opposto, dove si trova il suo trofeo.
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