Come influisce la posizione che si occupa tra fratelli?
I fratelli assumono un ruolo diverso a seconda che siano maggiori o minori. Si tratta di un fenomeno che si verifica in tutte le famiglie. Ecco perché vogliamo illustrarvi come influisce la posizione che si occupa tra fratelli.
L’ordine di nascita può avere notevoli effetti sulla personalità e il comportamento dei figli. Ciò avviene anche nel caso di un figlio unico, del fratello maggiore, di quelli di mezzo e del piccolo. Senza dubbio si tratta di un fenomeno rilevante e che merita un’attenzione speciale. Analogamente è risaputo che l’ambiente prenatale di una madre cambia a ogni gravidanza. Dopo la nascita i primogeniti tendono a ricevere maggiore attenzione da parte dei genitori. Con l’arrivo di un fratellino o una sorellina, si crea una gerarchia e i bambini scelgono certi ruoli o nicchie all’interno della famiglia per differenziarsi.
Di fatto, uno studio recente ha calcolato che tra i 4 e i 13 anni di età i primogeniti ottengono all’incirca 3.000 ore di tempo in più con i genitori rispetto ai fratelli minori nello stesso arco di tempo.
Molti pensano che l’attenzione che ricevono li renda responsabili e metta loro addosso una pressione maggiore a fare le cose bene e ad avere successo. Allo stesso modo, c’è la tendenza a pensare che i genitori siano più rilassati con i figli nati dopo. Sarà davvero così? Vediamo come influisce la posizione che si occupa tra fratelli sulla personalità. Continuate a leggere!
Come influisce la posizione che si occupa tra fratelli?
È un dato di fatto che la posizione che si occupa tra fratelli influisce sulla personalità. Anche se hanno gli stessi genitori, lo stesso padre e la stessa madre, in realtà i figli non godono dello stesso ambiente famigliare.
È indicativo che l’ordine di nascita abbia un effetto immediato sulla personalità dei piccoli. Ovviamente non si può generalizzare, ma si possono individuare delle caratteristiche comuni e giungere a determinate conclusioni.
Il primo figlio
Nella maggior parte della case, il primogenito di una coppia è una sorta di banco di prova per i novelli genitori. In questa situazioni mamma e papà si affidano all’istinto, agiscono per tentativi e commettono molti errori.
La conseguenza qual è? Che si trasformano in due persone super-attente e molto ligie alle regole. A sua volta questo potrebbe far diventare il bambino un perfezionista, che si sforza costantemente di compiacere i suoi genitori.
Il secondo figlio
Al contrario può darsi che quando arriva il secondo figlio i genitori decidano di essere più permissivi a causa della precedente esperienza con il primogenito.
Può accadere che il secondogenito, abituato a dividere l’attenzione di mamma e papà con il fratello maggiore, diventi molto più indipendente e che, rispetto a quest’ultimo, non senta il bisogno di richiamare continuamente l’attenzione dei genitori.
Spesso i fratelli più piccoli non hanno molte responsabilità e possono avere più libertà per fare le cose a loro modo.
I figli di mezzo
Dal canto loro, i figli che nascono tra il primogenito e il secondogenito tendono ad avere una personalità meno definita rispetto ai fratelli. Infatti, possono adottare gli atteggiamenti dei fratelli, più grandi o più piccoli che siano, o possono trovare una combinazione dei comportamenti di entrambi.
Inoltre, in genere hanno la capacità di vedere le cose dalla prospettiva delle altre persone. Perché? Perché si sforzano sempre di essere in sintonia con le persone che li circondano e di vivere quello che vivono loro.
“Con l’arrivo di un fratellino o una sorellina, si crea una gerarchia e i bambini scelgono certi ruoli o nicchie all’interno della famiglia per differenziarsi.”
Figli unici
I figli unici non hanno bisogno di competere con altri fratelli, cosa che permette loro di ottenere tutta l’attenzione e le risorse dei genitori, non solo per un breve periodo di tempo, ma per sempre. Senza dubbio questo fa sì che i figli unici abbiano il privilegio di avere tutto l’appoggio ma anche tutte le aspettative dei genitori sulle proprie spalle.
I figli unici hanno in comune con i fratelli maggiori molte caratteristiche, anche se meno accentuate. Il loro comportamento non dipende da un fratellino o una sorellina. Non sentono la pressione che sentono i fratelli maggiori per non perdere la propria posizione privilegiata.
In definitiva, più che la posizione che si occupa fratelli in una famiglia, è importante considerare il fatto che i genitori trattano i figli in maniera diversa. Questo, ovviamente, non può che influenzare e plasmare l’atteggiamento e il comportamento dei bambini.
In realtà, l’ordine di nascita difficilmente può marchiare il destino di un bambino. La personalità dei figli è ancora un miscuglio aleatorio delle particolarità genetiche e delle diverse esperienze che vivono nell’infanzia.
Pertanto, se l’ordine di nascita li spinge davvero in certe direzioni, si tratta solamente di un piccolo pezzo di un puzzle molto, molto grande. I genitori, ovviamente, hanno un ruolo fondamentale in questo processo.