La tua mano così piccola, figlio mio, è la mia guida

Godetevi questo viaggio mano nella mano con vostro figlio, perché presto crescerà e dovrete lasciarlo procedere da solo.
La tua mano così piccola, figlio mio, è la mia guida
Valeria Sabater

Revisionato e approvato da la psicologa Valeria Sabater.

Ultimo aggiornamento: 22 dicembre, 2021

La tua mano così piccola, figlio mio, è la mia guida e il mio tesoro. Tu mi tieni aggrappata alla vita, tu sei la mia metà in questo viaggio in cui procediamo piano piano e in cui prima o poi dovrò lasciarti libero. Questa è la mia missione come madre, il mio lavoro come genitore. Essere la tua compagna e la tua guida in tutti questi anni in cui abbiamo così bisogno l’uno dell’altro.

Crescere un bambino è un viaggio. Un viaggio durante il quale ci sono giorni che ci sembrano lunghissimi, in cui le difficoltà sono molte, la stanchezza infinita e le paure molto complesse. Tuttavia, questo percorso finirà per essere fin troppo breve. E ci saranno molte cose delle quali ci pentiremmo prima o poi, nel caso in cui non gli dessimo l’importanza che meritano.

Arriverà il giorno in cui il vostro piccolo vorrà già procedere da solo, in cui correrà più veloce rispetto a voi e in cui la vita lo reclamerà per sé. Sarà in quel momento che diventerà più importante che mai tutto ciò che gli avete insegnato in questo viaggio, tutto quello che gli avete trasmesso, sussurrato, spiegato. Tutto ciò che gli avete fatto scoprire, capire e vedere attraverso il vostro esempio.

Voi lo prenderete per mano attraverso questa fase fondamentale. E anche lui, a sua volta, guiderà voi. Perché i bambini ci guidano verso l’essere capaci di capirli, di intuire il loro mondo interiore, le loro necessità. Per questo siamo di fronte al viaggio più importate della nostra vita e della sua. Perché l’infanzia, che lo vogliamo o no, segna il futuro di un adulto ed è questo il terreno su cui potrà coltivare la sua felicità.

Quando sei nato, la tua mano si aggrappava con forza alle mie dita…

Niente ci sembrava così perfetto: una mano minuta, delicata eppure così forte, stringendo le nostre dita, aggrappandosi a noi con una necessità innata, magica e sorprendente. La mano del nostro piccolo è senza dubbio una delle prime cose che guardiamo quando ci viene dato in braccio dopo essere nato. Rimaniamo incantate dalle sue piccole dita, dalle sue unghie e da quella vita che trasmettono, così incredibile e allo stesso tempo così nostra.

  • Li rendiamo nostri. Quando vengono al mondo diciamo a noi stessi che quei bambini sono ciò che abbiamo di più caro, il nostro tesoro… Ci dimentichiamo a volte che i bambini sono figli della vita e che appartengono solo a se stessi. Noi siamo le loro radici e la loro guida, dei padri e delle madri dediti che cercheranno sempre di essere i migliori genitori possibili.
  • Non cercate di essere la madre o il padre perfetto, ma cercate di essere un genitore presente. Cercate di essere una madre coraggiosa che rialzerà il suo bambino ogni volta che cade, di incoraggiarlo a usare le sue manine per scoprire il mondo, per erigere castelli di sabbia, esplorare la natura, sommergersi nei libri, accarezzare gli animali

Perché la vita si esplora attraverso le mani, e se c’è una cosa che adorano fare i bambini è proprio manipolare, trasformare, giocare… Lasciamo quindi che ogni tanto lascino la nostra mano per interagire con quello che hanno intorno.

Mamma e figlia

Tu sei la mia guida, figlio mio

Può darsi che diciate a voi stesse che siete voi chi mantiene la rotta, chi indica la via e la destinazione in questo viaggio insieme ai vostri figli. Tuttavia, e questo è molto importante da tenere a mente, sono loro a guidare noi. Solo loro che passo dopo passo e giorno dopo giorno ci indicano la corretta via da seguire.

Il padre o la madre che si limitano a trascinare a forza i propri figli per mano e in modo frettoloso, si perderanno la cosa più importante. Si tratta del piacere di andare al loro ritmo per vedere quello che vedono loro; per capire la prospettiva del loro sguardo, il modo in cui vanno alla scoperta della vita, in cui la sentono e la fanno propria. Come possiamo perderci tutto questo?

In viaggio con vostro figlio, mano nella mano

Crescere un bambino è un cammino che dura vari anni e che termina da un giorno all’altro senza che ce ne rendiamo conto. Inizialmente crescono tra le vostre braccia, poi fanno il salto e camminano al vostro fianco, ma cercando sempre la vostra vicinanza e quella mano a cui aggrapparsi, in cui sentirsi sicuri. Quella mano da cui non staccarsi mai, perché vogliono avervi accanto ad ogni passo che fanno.

Quella piccola mano crescerà e voi sarete sempre al suo fianco. Sarà un cammino in cui non mancheranno le risate, le discussioni, i disaccordi, le promesse e quell’affetto che va tessendo il sentiero sul quale avanzare giorno dopo giorno. Stringete forte la manina di vostro figlio ora che vi è possibile, ora che ve lo potete godere, perché arriverà il giorno in cui vorrà andare avanti, dove non potremo più raggiungerlo.

Quel giorno il nostro compito sarà terminato e sentirete qualcosa di incredibile e profondo: vi sentirete orgogliosi di voi per quello che siete riusciti a fare.


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