Sindrome di Sandifer nei pazienti pediatrici, di cosa si tratta?
Cos’è la sindrome di Sandifer?
La sindrome di Sandifer è un raro disturbo neurocomportamentale dei neonati che combina sintomi digestivi, come la malattia da reflusso gastroesofageo (GERD), con movimenti anomali della testa e del collo.
Si ritiene che questi ultimi siano una forma di compensazione o risposta protettiva dell’organismo all’irritazione dell’esofago causata dal reflusso. Un’altra caratteristica è che di solito colpisce i bambini tra i 18 ei 24 mesi.
Pertanto, i più evidenti nei bambini sono gli episodi di torsione e inarcamento del collo, torsione del corpo e torsione laterale della testa.
Questi movimenti possono sembrare strani e preoccupanti, poiché molti genitori spesso credono che siano convulsioni. A differenza di questi, tuttavia, la sindrome di Sandifer non è associata ad attività elettrica anormale nel cervello.
Cause
Sebbene non ci siano certezze sulla causa esatta, si ritiene che esista una stretta relazione con i problemi esofagei e gastrici e le ernie iatali. Tutti loro possono scatenare la malattia da reflusso gastroesofageo (GERD), che è comune durante l’infanzia, secondo una pubblicazione sull’International Journal of Molecular Sciences.
GERD spesso causa dolore al petto e disagio alla gola, quindi si ritiene che questi movimenti siano solo la risposta di un bambino al dolore o un modo per alleviarlo. Il libro di ricerca chiamato Sandifer Syndrome suggerisce che il 16% dei partecipanti con episodi parossistici (cioè episodi simili a un attacco) aveva GERD come causa sottostante.
Inoltre, mancano ancora prove scientifiche per giustificare la sua origine nel sistema nervoso, anche se gli episodi assomigliano a un attacco.
Sintomi
I sintomi principali di questa rara sindrome sono la distonia e il torcicollo. Quest’ultimo si riferisce al movimento involontario del collo, mentre la distonia è il movimento e la torsione causati da contrazioni muscolari involontarie. Inoltre, la combinazione di questi movimenti spesso causa l’inarcamento della colonna vertebrale nei bambini.
Altri sintomi aggiuntivi della sindrome di Sandifer includono quanto segue:
- Suoni gorgoglianti.
- Ruminazione.
- Tosse.
- Lancio.
- Problemi di sonno.
- Irritabilità costante
- Polmonite ricorrente.
- Scarsa progressione del peso.
- Problema respiratorio.
- Transito alimentare rallentato.
Gli episodi sono caratterizzati da movimenti in cui il neonato gira il collo, inarca la colonna vertebrale e getta indietro la testa. Questo movimento è ciò che assomiglia a un attacco. Durano circa 3 minuti o meno e possono verificarsi fino a 10 volte durante il giorno.
Come viene diagnosticata la sindrome di Sandifer?
Alcuni dei sintomi sono difficili da differenziare da altre condizioni neurologiche, come l’epilessia. Per questo il medico indica un elettroencefalogramma (EEG) per analizzare l’attività elettrica del cervello ed escludere altre cause.
Se l’EEG è normale, viene ordinato un test del pH attraverso l’esofago per verificare eventuali segni di bruciore di stomaco per 24 ore. Inoltre, la misurazione dell’impedenza intraluminale multicanale è molto utile per diagnosticare il reflusso gastroesofageo, poiché misura il flusso di liquidi, aria e solidi nell’esofago.
Inoltre, tenere un registro dei tempi di alimentazione e quando compaiono i sintomi può essere utile per il medico per rilevare se esiste un pattern caratteristico della sindrome.
Opzioni terapeutiche per la sindrome di Sandifer
Il trattamento della sindrome di Sandifer coinvolge cose che riducono i sintomi della malattia da reflusso gastroesofageo. Pertanto, secondo un articolo pubblicato sulla rivista Drugs in Context, è consigliabile apportare alcune modifiche alle abitudini alimentari, come le seguenti:
- Non sovralimentare il bambino.
- Tenerlo in posizione verticale dopo averlo nutrito, per almeno mezz’ora.
- Se il medico sospetta sensibilità alle proteine del latte vaccino, eliminare i latticini dalla dieta della madre che allatta o passare alla formula idrolizzata.
Nel caso in cui nessuna di queste indicazioni sia utile, il medico potrebbe indicare il seguente farmaco:
- Bloccanti del recettore H2.
- Antiacidi.
- Inibitore della pompa protonica.
I possibili rischi che questo tipo di farmaci provoca nei bambini dovrebbero sempre essere consultati con il medico. Questi farmaci, infatti, non sempre riducono i sintomi della sindrome.
Raramente può essere necessaria una procedura chirurgica chiamata fundoplicatio di Nissen, che avvolge la parte superiore dello stomaco attorno all’esofago inferiore. Questo impedisce all’acido di salire nell’esofago e causare dolore. Se c’è un’ernia iatale, può essere consigliato anche un intervento chirurgico correttivo per il difetto, poiché i risultati sono generalmente molto favorevoli.
Sindrome di Sandifer, una condizione transitoria
In conclusione, il reflusso gastroesofageo di solito si risolve da solo intorno ai 18-24 mesi, quando i muscoli esofagei finiscono di svilupparsi. Pertanto, anche la sindrome di Sandifer si risolve quando ciò si verifica.
Sebbene non sia una condizione grave, può essere dolorosa e causare problemi di digestione, influenzando la crescita. Pertanto, nel caso in cui osservi uno dei sintomi menzionati, non esitare ad andare dal medico.
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