Voglio essere un bambino sano e felice, senza etichette
Non voglio etichette, ma semplicemente essere un bambino sano e felice. Per te, che stai cercando di incastrarmi nella scatola della perfezione, forse ti sembrerò ribelle, indisciplinato, irrequieto. Ma è proprio agire come dico io, che mi rende un essere umano completo, intelligente, avventuroso e desideroso di esplorare il mondo.
Mamma! Il mio obiettivo non è spazientirti, disturbarti o interrompere il tuo lavoro. Ho bisogno che tu mi dia la metà dell’attenzione e dell’importanza che dai al progetto della tua vita. Perché il tuo amore e sostegno sono essenziali per il mio sviluppo fisico e mentale.
Ti prego, non cercare di incasellarmi in qualche formina, contrassegnata e definita da chi non sa come deve crescere un bambino. Non cadere in quella trappola sfavorevole alla mia personalità, sicurezza e autostima. Pensa che ciò che oggi ti dà fastidio, domani mi aiuterà ad affrontare i tanti problemi della vita.
Non voglio etichette per me, non ho bisogno di loro. Perché non mi aiutano a crescere come dovrei. Mamma, non permettere alla società di creare e appiccicarmi una falsa immagine di quello che sono. Non voglio essere qualcosa che non sono e che potrebbe pregiudicarmi più di ogni altra cosa.
Non voglio etichette, voglio tempo
Usando frasi e parole crudeli, le persone che non mi conoscono diranno che sono piccolo e che non capisco nulla. Ti suggeriranno di obbligarmi a vincere la mia timidezza con la forza. Affermeranno che mi stai viziando perché mi regali qualcosa o mi lasci giocare con la pappa. Ti diranno di farmi fare qualche terapia se piango o mi muovo troppo.
Attenta, mamma: si sbagliano. Ti chiedo che anche tu non cada nell’errore di piegarti alla volontà di una società che non pensa mai alla singola persona. Siamo tutti esseri unici e meravigliosi che vengono al mondo per imparare ma anche per insegnare. Io sono una piccola imbarcazione, che tu e papà avete intagliato nel legno, con le vostre mani, e che riempirete con tutto ciò che avete nei vostri cuori.
So che è difficile capire perché non voglio dare un bacio allo zio o non mi va di finire tutto il piatto. Mi chiedete di fare le cose “bene” quando invece ho voglia di farle semplicemente “a modo mio”.
A volte penso che i grandi si confondono. Forse non sanno come gestire la nostra spontaneità, ma perché? Quando erano piccoli li hanno trattati male? Se è così, beh allora, cercate di non ripetere con me gli stessi errori.
Non voglio etichette, i bambini felici e sani non ne hanno. Mamma, non reprimere la mia voglia di muovermi e saltare da tutte le parti, non punirmi. Se urli, mi colpisci, creerai in me insicurezza, paure, la mancanza di concentrazione e la bassa autostima. Questi sono il prezzo delle fastidiose e ingiuste etichette sociali.
Proteggimi, evita che mi critichino, giudichino o attaccato senza ragioni. Ho bisogno di sentirmi protetto, curato. Voglio il tuo tempo e il tuo amore. Non voglio etichette, desidero solo giocare, qualche bacetto e le tue carezze. Non sono un bambino migliore di altri, sono solo una piccola creatura che ti ama.
Mamma, voglio sapere che ci sarai sempre
Ho bisogno del tuo sguardo, della tua presenza e attenzione. Parlo del nostro legame speciale, di empatia. Con il tuo aiuto, la pazienza, dedizione e amore, potrà superare qualsiasi ostacolo, mamma. A prescindere da tutto e tutti, i nostri cuori devono sempre essere vicini.
Evita le grandi aspettative e celebra con me le piccole soddisfazioni. Non voglio etichette, giudizi, confronti o qualsiasi cosa che possa ferirmi dentro. “Iperattivo”, “ipersensibile”, “ostile”, “antisociale” e “aggressivo”. Tutti i bambini sono diversi, abbiamo bisogni, interessi e ritmi difficilmente uguali.
Sogno di essere un bambino libero e accettato, ma non etichettato da questa società degli adulti. Quella che, da tempo, ha scordato la sincerità e la spontaneità che noi bambini ancora conserviamo. In breve, gli altri chiedono che diventiamo degli adulti nel corpo di un bambino. E si sforzano di reprimerci in mille modi diversi.
Forse si tratta solo di cambiare il punto di vista da cui osservano il nostro comportamento. Mamma, non ho bisogno che tu mi corregga, ma piuttosto che tu capisca e mi accompagni. Non penso sia un problema, non penso di essere responsabile di nulla. Insieme, possiamo andare avanti contro tutti e tutto, come dovrebbe essere.
Mamma, cerca di capirlo: non voglio etichette. Accettami come sono, con i miei pregi e difetti. Lascia da parte ciò che avevi idealizzato e butta via lo stampino che ti avevano suggerito di usare. Goditi le mie virtù e impara a convivere con le mie peculiarità. Anche loro sono parte di me, sono semplicemente io.
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