Come promuovere la resilienza nei bambini?

Promuovere la resilienza nei vostri figli significa insegnargli ad affrontare il dolore e le difficoltà, e ad amare la vita per quello che è.
Come promuovere la resilienza nei bambini?
María Alejandra Castro Arbeláez

Revisionato e approvato da la psicologa María Alejandra Castro Arbeláez.

Ultimo aggiornamento: 27 dicembre, 2022

Promuovere la resilienza nei bambini significa fornire loro gli strumenti emotivi che li aiuteranno a far fronte alle avversità e ai contrattempi che dovranno affrontare. Significa prepararli ad usare i problemi che si presentano con un apprendimento efficace che li aiuterà a diventare forti.

Quando educhiamo i bambini ad essere equilibrati, a restare tranquilli davanti alle pressioni, li stiamo educando a diventare esseri umani di successo che sapranno controllare sia i propri impulsi sia gli eventi che si presenteranno.

La resilienza deve essere considerata come un’attitudine, un metodo innato di coloro che sono allenati a non intimidirsi davanti ai problemi, che non accettano le sconfitte e, quindi, fanno di tutto per andare avanti e superare se stessi.

Affinché vostro figlio diventi uno di loro, abbiamo deciso di scrivere questo post su come promuovere la resilienza nei bambini.

Perché insegnare ai bambini ad essere forti davanti alle avversità?

Nessuno è esente dall’esposizione a situazioni traumatiche, perché anche il dolore e la sofferenza fanno parte della vita.

Sin da quando sono piccoli i bambini affrontano problemi che consentono loro di imparare. Infatti, imparano meglio quando trovano barriere che li obbligano a superare se stessi e a cercare nuove alternative per raggiungere qualsiasi scopo.

I bambini imparano ad essere forti

Diciamo che un bambino piccolo che va a quattro zampe in una stanza senza ostacoli non riceve gli stessi stimoli di uno che si ritrova davanti cuscini e scatole di cartone che lo obbligano a tornare indietro, passarci sopra, sotto o girarci intorno.

Nell’asilo nido, per esempio, i bambini devono affrontare l’aggressione dei loro coetanei, vedere che i loro desideri non vengono immediatamente soddisfatti, l’ansia di separazione dovuta alla distanza dai loro genitori, i nuovi insegnamenti non facili da assimilare, come prendere il cucchiaio, allacciarsi le scarpe, avere il controllo dei muscoli per fare un cerchio… Tutto questo può significare momenti stressanti che richiedono uno sforzo extra. Che i bambini riescano o inizino a piangere dipenderà dalla loro capacità di resilienza.

La capacità di recupero, superamento e adattamento davanti a eventi imprevisti che trasformano la loro vita quotidiana e la loro capacità di cavarsela davanti alle sfide, misura la capacità di resilienza di ognuno di loro. 

Come promuovere la resilienza nei bambini?

Promuovere la resilienza nei bambini determina, sia a breve che a lungo termine, quanto siano felici o infelici.

Promuove la resilenzia li aiuta ad essere felici

Per promuovere la resilienza nei vostri figli, vi consigliamo di insegnare loro:

  • A impegnarsi nei doveri. Avere rispetto per ciascuno dei propri obiettivi e sentire per primi la responsabilità di doverli raggiungere. Studiare, mettere in ordine la stanza, mettere a posto i giocattoli, pulire le scarpe, spolverare, aiutare in giardino… Non si devono delegare agli altri, e in questo caso ai genitori, i compiti che appartengono loro come studenti e membri della famiglia.
  • L’importanza dello sforzo. Insegnargli a non accontentarsi di un 9 quando possono ottenere un 10 studiando un po’ di più. Vostro figlio deve essere costante ed imparare che nel raggiungimento di un obiettivo c’è lo sforzo che vi abbiamo dedicato.
  • Cosa significa la parola sfida. Stabilire obiettivi sempre più alti lo aiuterà a crescere. Chi sfida se stesso si avvale delle sue capacità fisiche e cognitive, ma non si conforma con queste, cerca di superare se stesso per sviluppare ulteriormente le sue capacità.Se si è allenato molto e la sua squadra di calcio ha appena vinto la competizione municipale, dovrà sviluppare nuove e migliori giocate per vincere anche nella provinciale.
  • L’autostima. L’amor proprio è la base per sentirsi sicuri delle proprie qualità e acquisire slancio. Se vostro figlio ha un’alta autostima, saprà chi è e si sentirà più preparato ad affrontare le avversità che lo aspettano!
  • Ad essere indipendente. Va bene che vi prenda come esempio e cerchi il vostro sostegno, ma dovete insegnargli ad agire e a pensare da solo. Il vostro bambino dovrà diventare una persona indipendente che non starà sempre sotto la vostra protezione e che non avrà paura di esporsi. Quando sarà adulto dovrà esserlo, allora è meglio esercitarsi sin da ora, non credete?
  • A combattere il dolore emotivo. Il bambino deve imparare che il dolore per la morte di una persona amata, per il rifiuto, per non avere ottenuto qualcosa che si voleva tanto, o per non aver superato un test, deve essere affrontato come si affrontano tutti i problemi. Insegnategli, per esempio, che è triste che la nonna non sia più al suo fianco, ma la morte è qualcosa di naturale come la nascita e anche se fa male, non deve permettergli di intimidirlo. Se lei non c’è più, c’è sempre il piacevole ricordo di tutto il tempo vissuto insieme e di quanto gli ha voluto bene. Insegnategli, oltre a piangere per la morte, a dedicarsi in vita, ad apprezzare e a godersi i momenti che ancora ha con i suoi cari.

In Siamo mamme crediamo che promuovere la resilienza nei bambini dovrebbe essere parte dell’educazione in casa. Non bisogna viziarli ed educarli con la sensazione che meritino tutto. Dobbiamo mostrare loro quello che valgono e come ottenere la ricchezza spirituale ed economica. A conoscere e a rispettare il pericolo. Ad affrontare il destino così come si presenta. Dobbiamo renderli forti affinché non temano il mondo che li circonda.


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