Bambini: meglio insegnare loro ad ubbidire o a pensare?
Ubbidire è una parola arcaica quanto ciò che implica. Sicuramente, quando eravate bambini, vi sarete sentiti dire dagli adulti che se vi foste comportati bene, avreste ricevuto un regalo o una ricompensa. Ma ora che avete dei bambini, vi chiedete se sia meglio insegnare loro a ubbidire o a pensare. Ottima domanda.
Il fatto di insegnare a ubbidire tramite ricompense e premi è uno dei peggiori messaggi che possiamo ricevere durante l’infanzia, poiché incoraggia i nostri figli alla sottomissione assoluta, ad seguire gli ordini prima di capire che cosa significano.
Quando si diventa genitori, bisogna evitare di dare questo messaggio negativo e limitante che potremmo aver ricevuto da bambini e mettere in discussione tutto il discorso educativo sulla disciplina, l’obbedienza e l’educazione.
La verità è che insegnare a pensare è molto più importante che insegnare a ubbidire. Solo così si cresceranno persone capaci di mettere in discussione gli ordini e ragionare con la propria testa.
Il termine “bambino ubbidiente” generalmente viene utilizzato in senso positivo. Ma di solito non descrive un bambino che ha imparato a pensare, a distinguere le cose ed essere rispettato senza ferire gli altri. Al contrario, si tratta di un bambino sottomesso che ubbidisce semplicemente perché i suoi genitori (o gli adulti, in generale) gli hanno detto di farlo se vuole essere amato.
Nella vita reale, l’obbedienza cieca e la sottomissione non sono delle opzioni valide, soprattutto oggi. Anzi, lo spirito critico è cruciale per essere persone che tengono alla propria dignità.
Insegnare a ubbidire a un bambino, significa renderlo educato?
L’ubbidienza consiste nel soddisfare la volontà di una persona che si considera superiore, secondo una relazione gerarchica che intercorre tra due interlocutori.
In questo senso, ubbidire implica non mettere in discussione gli eventi, ma agire solo per venire incontro alle esigenze di qualcun’altro. Al contrario, educare significa guidare una persona alla scoperta dei propri pregi per estrarne il potenziale e migliorarlo.
Ubbidire implica sottomettersi a un altro, senza mettere in discussione nulla. Educare significa comprendere l’altro e agire con rispetto, in modo che né la sua volontà prevalga sulla propria né viceversa.
Molte madri si preoccupano troppo che i loro figli siano ubbidienti, simpatici e riconoscenti verso gli altri. Si sforzano di punire piuttosto che guidare le loro capacità innate verso il miglioramento.
In nessun caso dovremmo abituare i nostri figli ad un grado di obbedienza tale da annullare i loro bisogni e fargli dimenticare il rispetto che devono prima a se stessi e poi agli altri.
Se ci fermiamo un attimo a pensare, non è necessario che i bambini siano così ubbidienti da ignorare i propri bisogni solo per mostrare rispetto per gli altri. In questo senso, crediamo fermamente che sia necessario che imparino prima ad esprimersi liberamente e poi a mostrare rispetto verso gli altri.
Insegnare a pensare, piuttosto che ad ubbidire
Indipendentemente dal sesso, ogni bambino deve imparare a canalizzare le proprie emozioni e capire perché ed è importante distinguere tra un ordine e un ragionamento. Per fare ciò, i genitori devono insegnargli come comportarsi in contesti diversi e cercare soluzioni in base alle sue esigenze emotive e sociali
Vi consigliamo di non forzare i figli ad essere ubbidienti sopra ogni cosa. Piuttosto insegnate loro ad ascoltare, a capire il perché delle cose e a ragionare su se stessi. In questo modo risparmierete loro una vita sottomessa in futuro, in cui potrebbero acconsentire ad ogni tipo di abuso.
1. Evitare di alimentare gli stereotipi di genere
È necessario evitare di promuovere la discriminazione tra i sessi. Sia i bambini che le bambine devono imparare a gestire le loro emozioni allo stesso modo, poiché entrambi sono esseri umani.
Dire cose come “le bambine dovrebbero essere sempre educate e ubbidienti”, o che “i bambini non piangono” non fa altro che alimentare gli stereotipi di genere. Inoltre, impedisce ai bambini di entrambi i sessi di imparare a gestire le loro emozioni e a far fronte ai diversi tipi di situazioni nel miglior modo possibile.
2. Insegnare ad esprimere le emozioni
È della massima importanza che i bambini imparino ad esprimere le proprie emozioni e si proteggano dai soprusi di chi non ha ancora imparato a farlo. I meccanismi di interazione diversi dall’imposizione possono essere sconosciuti a molti. Un bambino dovrebbe sapere che può esprimersi liberamente senza ferire o invadere lo spazio dell’altro.
3. Imparare a proteggersi
Anche se non sarete in grado di proteggere i vostri figli per sempre, potete educarli in modo che imparino a farlo da soli. La capacità di discernimento tra bene e male e l’autostima si apprendono col tempo ed aiutano a non costruire un’immagine fragile di se stessi basata sulle opinioni degli altri e sul desiderio di essere accettati.
Un bambino vulnerabile è un bambino che è predisposto ad essere guidato e a ricevere aiuto. Tuttavia, è opportuno guidarli nel modo giusto e cercare di insegnare loro a superare questa vulnerabilità e trasformarla in forza.
I bambini devono essere educati a non essere sottomessi e ubbidire ciecamente. Ricordiamoci che un bambino che non impara a pensare domani sarà un adulto privo degli strumenti adeguati per affrontare le sfide della vita.
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