I tipi di anestesia durante il parto
L’arrivo del bambino è un evento molto mobilitante per tutta la famiglia, a maggior ragione per la madre che sta per partorire. Le sensazioni e le esperienze sono talmente uniche che non è possibile generalizzarle, tanto meno descriverle a parole. Ma se c’è qualcosa che non manca in nessun caso, questo è il dolore. Per questo motivo, oggi vi parleremo dei tipi di anestesia che esistono per affrontare nel migliore dei modi il momento del parto.
Come diciamo sempre, le strategie di anticipazione e profilassi prima del parto sono molto importanti. Tuttavia, non possiamo negare o ignorare i benefici di queste misure farmacologiche. Bene, con una buona informazione, sarete in grado di prendere decisioni migliori. Siete pronti a scoprire di più sull’argomento?
Il dolore del parto, un’esperienza unica
Sicuramente vi sarete chieste perché ci sono donne che possono partorire senza un aiuto esterno, mentre altre arrivano a svenire per i dolori delle contrazioni. La spiegazione è abbastanza semplice: il dolore è una sensazione relativa e soggettiva.
Di seguito, condivideremo con voi l’ultima definizione di questa sensazione redatta dall’Associazione internazionale per lo studio del dolore nel 2020:
Il dolore è un’esperienza sensoriale ed emotiva spiacevole, associata o simile a quella legata a una lesione tissutale reale o potenziale.
Gli esperti del settore concordano sul fatto che il dolore del travaglio sia una risposta individuale ai diversi stimoli che la donna riceve. Significa che questi segnali vengono ricevuti e interpretati in un modo unico, poiché il contesto di ogni parto è diverso (Hawkins, 2010). In questo senso, le sensazioni fisiche, le emozioni, la motivazione, le esperienze precedenti e le componenti sociali e culturali giocano un ruolo chiave nell’esperienza dolorosa.
Quindi, poiché il dolore è un’entità così complessa, non è sempre possibile controllarlo volontariamente. Molte volte, infatti, le risposte fisiologiche a stimoli dolorosi possono mettere a rischio il benessere di mamma e bambino. Possono persino interferire con la normale progressione del travaglio. E, in questo senso, un’anestesia e un’analgesia adeguate possono favorire il risultato desiderato.
Tipi di anestesia effettuate durante il parto
L’obiettivo principale dell’anestesia è ridurre la sensazione di dolore prima di una procedura invasiva o traumatica, come un intervento chirurgico o il parto stesso. Per questo vengono somministrati farmaci che annullano temporaneamente e reversibilmente la sensibilità di una determinata regione del corpo. Questo fenomeno è noto come analgesia.
In alcuni casi, è anche necessario rilassare i muscoli o annullare lo stato di coscienza per eseguire procedure più complesse. Questi effetti sono definiti rispettivamente miorilassamento e sedazione.
Al momento del parto parto (vaginale o cesareo), sono possibili diversi tipi di anestesia e la scelta dell’uno o dell’altro è soggetta alle circostanze individuali. In questo senso, non solo vengono considerate le preferenze della madre, ma si cerca anche di fornire le migliori condizioni di cura per la donna incinta e il suo bambino.
In pratica, possiamo classificare i tipi di anestesia per il parto come segue:
- Locale: è la somministrazione dell’anestetico in una zona specifica del corpo, attraverso un’iniezione che viene posta nel tessuto cellulare sottocutaneo (quello che si trova al di sotto dello strato dermico della pelle);
- Loco-regionale: in questo caso, il farmaco cerca di “addormentare” una certa regione del corpo. Ad esempio, la sua metà inferiore. In questo caso, l’anestetico viene somministrato nel canale midollare;
- Generale: questo tipo di anestesia prevede la sedazione completa del paziente (annullamento dello stato di coscienza), il rilassamento muscolare e, naturalmente, l’analgesia. I farmaci vengono somministrati attraverso le vene e richiedono ventilazione esterna e altre misure avanzate di supporto vitale.
Alcuni concetti anatomici
Per comprendere ogni procedura è necessario conoscere alcune nozioni di base dell’anatomia umana. E’ fondamentale sapere dove circola lo stimolo doloroso per capire perché i farmaci anestetici vengono somministrati in questo modo.
All’interno del cranio è situato il cervello, e questo si connette con il resto degli organi del corpo attraverso i nervi. Questi ultimi sono come fili che inviano informazioni sensibili (come dolore o tatto) dalle viscere, dai muscoli o dalla pelle al cervello e, a loro volta, restituiscono gli “ordini cerebrali” a questi tessuti. I messaggi dal cervello possono essere stimoli motori (come portar via la mano da una fonte di calore) o comportamentali (come l’impulso di scappare dalla paura), tra gli altri.
I nervi, in generale, non partono direttamente dal cervello, ma dalle sue strutture annesse: il tronco cerebrale e il midollo spinale. Quest’ultimo si estende dalla base della testa fino quasi alla vita attraverso un foro che rimane all’interno delle vertebre, chiamato canale midollare.
All’interno del canale midollare sono presenti diverse cavità, poiché il midollo lo attraversa avvolto da membrane e liquido. Uno dei principali involucri midollari prende il nome di dura madre e, in base a questo, vengono definiti i seguenti spazi:
- Epidurale o peridurale: è quella compresa tra l’osso delle vertebre e la dura madre;
- Subdurale o intradurale: è lo spazio tra la dura madre e il midollo, che è occupato dal liquido cerebrospinale.
A seconda del sito in cui vengono somministrati i farmaci e delle loro caratteristiche, possono essere effettuati i diversi tipi di anestesia.
1. Anestesia locale per il parto
Come abbiamo accennato, questo tipo di anestesia viene utilizzato per annullare la sensibilità di un’area limitata e determinata. Ad esempio, l’area perineale dove verrà suturata un’episiotomia in una madre che non ha ricevuto un altro tipo di anestesia durante il parto.
Questo tipo di anestesia si chiama infiltrazione e viene eseguita iniettando il farmaco attraverso la pelle della forcella vaginale. In questo atto, le sottili fibre del nervo pudendo si bloccano e la donna perde sensibilità in questa parte della vagina.
A causa della sottigliezza del tessuto, inizia ad agire rapidamente e per un breve periodo di tempo. Pertanto, è ideale per eseguire l’episiotomia e per la sua chiusura.
D’altra parte, a causa del breve tempo di azione e dell’effetto localizzato, non è un’alternativa adeguata per alleviare il dolore delle contrazioni del travaglio.
2. Anestesia loco-regionale
Questo tipo di anestesia è il più utilizzato per le procedure ostetriche, poiché consente l’annullamento del dolore intenso nella metà inferiore del corpo. In questo modo la madre può affrontare il parto in modo più sopportabile ed evitare gli effetti negativi dell’intollerabile sensazione dolorosa.
A seconda della via del parto (taglio vaginale o cesareo), verrà scelta una delle seguenti tecniche:
- Anestesia epidurale: è la più indicata per il parto vaginale, in quanto consente la somministrazione dei farmaci in modo sostenuto nel tempo. Questo grazie al posizionamento di un sottile catetere nello spazio epidurale;
- Anestesia spinale: questo tipo di anestesia favorisce la somministrazione di dosi più elevate di farmaci, che consente un graduale intorpidimento dell’area per l’intervento chirurgico. Prima annulla il dolore, poi il tatto e infine la mobilità dei muscoli. In questo caso, si inietta il farmaco nello spazio subdurale solo una volta prima dell’atto chirurgico.
Per eseguire entrambe le procedure è necessario eseguire una puntura sulla schiena della madre; ma aldilà delle paure, questo viene fatto ad un’altezza dove non c’è midollo spinale, ma solo dei suoi filamenti sottili. Pertanto, il rischio di danneggiarlo è piuttosto basso.
Come ogni procedura invasiva, ha effetti avversi associati, ma in generale è una tecnica sicura sia per la madre che per il bambino.
3. Anestesia generale
Questo tipo di anestesia è riservato a situazioni di emergenza, come emorragie importanti o sofferenza fetale avanzata. Allo stesso modo, si effettua in quei casi in cui l’anestesia loco-regionale è controindicata, come un grave disturbo emorragico, un’infezione generalizzata o patologie della colonna vertebrale.
In questi casi, si somministrano i farmaci per via endovenosa e inalati. Il paziente rimane completamente addormentato e richiede assistenza respiratoria e supporto vitale avanzato durante tutta la procedura.
Conclusioni sull’anestesia durante il parto
L’anestesia del parto è una pratica sicura che si è evoluta molto nel corso degli anni.
Al momento, le complicanze gravi per la madre e il bambino sono basse (la mortalità materna è stimata in 5 ogni 1.000.000 di nascite). D’altra parte, i benefici ottenuti attraverso di essa sono notevoli e molto importanti per garantire il benessere di entrambi.
Per questo motivo, se state per partorire e volete conoscere le opzioni giuste per voi, parlatene con il vostro ginecologo. L’informazione è fondamentale per poter prendere decisioni consapevoli e corrette.
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