Il metodo ROPA per la riproduzione assistita: in cosa consiste?

Il metodo ROPA è una tecnica di riproduzione assistita che consente ad una coppia di donne di condividere la maternità e il processo di gravidanza.
Il metodo ROPA per la riproduzione assistita: in cosa consiste?
Elena Sanz Martín

Scritto e verificato lo psicologo Elena Sanz Martín.

Ultimo aggiornamento: 15 marzo, 2023

Il modello di famiglia sta cambiando. La “diversità” si fa strada e i progressi tecnologici rendono più facile il sogno di molte persone: essere genitori. Il metodo ROPA è un’innovativa procedura di riproduzione assistita destinata alle coppie sposate formate da due donne.

La riproduzione assistita

Data la situazione socioculturale in cui viviamo, sempre più persone si rivolgono alla riproduzione assistita. L’età media in cui si diventa madri è aumentata in modo significativo negli ultimi decenni; con tutte le difficoltà che comporta.

Inoltre, il modello familiare tradizionale sta cedendo il passo ad una varietà di opzioni come le famiglie monoparentali o omoparentali. I progressi tecnologici nel campo della riproduzione offrono delle alternative diverse a seconda della situazione personale di ciascun individuo.

I metodi usati più frequentemente sono la fecondazione in vitro (FIVET) e l’inseminazione artificiale (IAC). Tuttavia, una nuova procedura si sta facendo strada offrendo dei vantaggi a quelle coppie di donne che desiderano essere madri.

donna in visita dal ginecologo per il metodo ropa

Cosa è il metodo ROPA?

Conosciuto anche come doppia maternità, il metodo ROPA (Ricezione degli Ovuli della Coppia) è un trattamento di riproduzione assistita destinato a quelle coppie di donne i cui membri desiderano partecipare entrambi al processo di gravidanza.

Questa tecnica permette di dare un ruolo attivo ad entrambe le donne. Una sarà la donatrice, perché donerà gli ovuli. Sarà, quindi, la madre genetica. L’altra donna, sarà la ricevente degli embrioni derivanti dall’ovulo della sua partner e dallo sperma del donatore. Questa seconda donna sarà la madre gestante che rimarrà incinta e partorirà il bambino.

In quali casi è indicato il metodo ROPA?

  • Scelta personale. Quando entrambe le donne vogliono condividere la maternità e avere un ruolo attivo e nel creare questa nuova vita.
  • Motivi medici. Quando una delle donne ha difficoltà riproduttive. Ad esempio, l’assenza o la carenza dei propri ovociti, alterazioni delle ovaie o quando c’è il rischio di trasmissione ereditaria di determinate patologie.
  • Questioni legali. Ad esempio, in Spagna, il certificato di matrimonio è un documento essenziale. Solo le coppie di donne legalmente sposate possono sottoporsi a questa procedura. D’altra parte, con questo certificato si facilita il riconoscimento del bambino come figlio di due madri.

Il ruolo della madre donatrice nel metodo ROPA

La donna che dona gli ovuli deve sottoporsi a un trattamento di stimolazione ovarica che consiste in iniezioni quotidiane auto-somministrate. In genere, dura dai dieci ai venti giorni. Attraverso questo trattamento ormonale è possibile far produrre alla donna più ovuli contemporaneamente, invece di uno solo come avviene naturalmente. Questo sarà utile per effettuare diversi cicli di inseminazione senza dover ripetere questo processo.

Dopo questa stimolazione, e una volta che gli ovuli hanno raggiunto il numero e la dimensione necessari, viene somministrata una dose dell’ormone hCG che induce la loro maturazione. Dopo trentasei ore si eseguirà la puntura per rimuovere gli ovuli.

L’estrazione si esegue mediante una procedura indolore della durata di quindici minuti. Viene effettuata in sala operatoria sotto sedazione e consiste nell’introdurre una cannula nella cavità vaginale.

coppia di donne con una incinta

Ottenuti gli ovuli, si fecondano in vitro con lo sperma di un donatore. In seguito, si seguirà l’evoluzione degli embrioni per 3-5 giorni e si effettuerà una classificazione per selezionare quello più adatto.

Il ruolo della madre gestante

Mentre una partner si sottopone alla stimolazione ovarica, la donna che sta per rimanere incinta dovrà sottoporsi ad un trattamento con estrogeni e progesterone. Il fine è quello di raggiungere uno spessore endometriale sufficiente per massimizzare le possibilità di impianto dell’embrione.

Quando l’endometrio è pronto, l’embrione migliore verrà impiantato nella cavità uterina. Questo è un procedimento rapido e indolore che viene eseguito attraverso una cannula e non richiede anestesia o cure successive.

Dopo circa undici giorni si effettua un test di gravidanza che, se positivo, indica la fine della procedura. Dopo questa fase, si esegue un’ecografia di controllo dal ginecologo di fiducia che si incaricherà di seguire la gravidanza.


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