I 5 privilegi esclusivi dell'essere mamma
La maternità regala tante emozioni ma ci sono alcuni privilegi esclusivi dell’essere madre che non si possono spiegare, solo chi li ha vissuti può capire. La donna è l’unica che possiede tutte le caratteristiche per completare la missione onorevole di donare la vita. Essere madre è una missione per la vita.
La gravidanza, se vissuta con coscienza, è un processo meraviglioso in tutti i sensi. Come definire le sensazioni che si provano? Sono momenti unici, difficili da spiegare a parole. Le donne, in quanto tali, sono esseri privilegiati che hanno l’opportunità di crescere un altro essere umano e di sperimentare una delle connessioni più profonde di sempre con il loro bambino.
Inoltre la profondità dei sentimenti, delle emozioni, vissute sono incomparabili. Chiunque non abbia mai sentito crescere una vita dentro di sé non può comprendere. Spesso sono emozioni al quale si stenta a credere se non si sono mai vissute in prima persona. Di seguito, i 5 privilegi esclusivi dell’essere mamma.
5 privilegi esclusivi dell’essere mamma
Ascoltare il battito di un cuore dentro di sé
Uno dei primi contatti che qualsiasi madre ha con il proprio piccolo durante la gravidanza è ascoltare il battito del suo cuore. La prima ecografia è quella che conferma la vita. Proprio in questa occasione la futura madre viene accompagnata dalla sensazione di non essere mai più sola. Non potrete vedere il piccolo ma ascolterete il suo cuore forte e chiaro. Anche se durante l’evento non sarete sole solamente voi potrete percepire l’intensità delle emozioni.
Sentire i suoi movimenti e i suoi calcetti
In qualsiasi altro momento della vita sarebbe spaventoso sentire qualcosa che non siano gas muoversi dentro di sé. Quando si è incinte però diventa la sensazione più bella al mondo, non importa quando e dove.
Sentire il primo calcio, abituarsi alla sensazione dei movimenti del piccolo è uno dei molti privilegi esclusivi dell’essere mamma. Nonostante alcuni movimenti possano infastidire o irritare la madre restano momenti unici ed emozionanti. Sentire il piccolo rispondere agli stimoli esterni tramite i movimenti del corpo è un modo di comunicare senza utilizzare la voce.
La prima volta in cui vi vedrete
Durante la gravidanza avrete modo di conoscere e familiarizzare con vostro figlio. Tuttavia, il momento in cui finalmente vi vedrete è uno dei più magici nella vita di ogni donna. La sensazione di toccarlo e sentire la sua pelle contro la vostra è un’emozione incomparabile. L’esclusività di questo momento risiede nella sua irripetibilità. Presto tutte le caratteristiche del neonato come il colore della pelle, la temperatura, i vari gonfiori svaniscono per lasciare il posto a questo magico momento.
Godetevi il momento in cui potrete finalmente toccarvi. Fate in modo di essere soli, sostenete il vostro bambino senza aiuti esterni. Oltre che essere un momento emozionante sosterrete il vostro bambino che percepirà nei vostri confronti un legame indissolubile.
Quando il piccolo vi cercherà senza sosta
Questo è un atto che tutti i bebè fanno istintivamente. Solo le mamme possono capire quello sguardo tanto desideroso di afferrare il seno che i neonati hanno.
È un momento che lascia stupefatte, ammutolite dall’ammirazione perché il neonato vi cercherà in funzione del legame che avrete instaurato. Anche se il piccolo ha ancora gli occhi chiusi, piange o è confuso, percepirà sempre la vostra vicinanza.
Sentire il suo sguardo su di voi
Che ne è del vostro bebè senza di voi? Lui lo sa, sa che siete la persona più importante della sua vita. Da questo momento il vostro legame diventa indistruttibile. Non è solo una sensazione, il vostro bambino vi guarda con amore. Vi ammira, siete il suo mondo e non solo una fonte di nutrimento.
Non è così strano sentire di bambini che piangono disperati ma che magicamente smettono appena sentono l’odore della madre. Anche in questo caso però è una sensazione che si può solo vivere e non è possibile spiegarla. Sono momenti unici e irripetibili, privilegi esclusivi delle madri che non possono fare altro che essere eternamente grate.
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