La prova del tallone: un esame fondamentale
Dopo il tanto atteso arrivo del nostro bebè si compiono una serie di analisi. Queste formano parte della routine che gli specialisti hanno messo a punto per verificare la salute del neonato. Fra gli studi di carattere preventivo, e che hanno l’obiettivo di scartare alcune malattie al momento della nascita, c’è la prova del tallone.
Questo esame, chiamato anche screening neonatale, si realizza fra le 24 e le 72 ore successive al parto. L’obiettivo di questa prova è scartare alcune malattie metaboliche, che influenzano lo sviluppo degli organi vitali.
Come si svolge la prova del tallone?
Per realizzare la prova del tallone, il medico effettua una puntura sul tallone del bebè, prelevando una piccola quantità di sangue da un capillare. Dopo la puntura, si esercita una pressione sull’area per ottenere una maggiore irrigazione sanguigna e poter prendere il campione con più facilità.
Successivamente, il campione di sangue si invia al laboratorio che si incarica di determinare se il neonato è affetto da una qualche patologia. Bisogna tenere in considerazione che questo esame è superficiale, non è un prelievo invasivo.
Con la prova del tallone si possono individuare più di 19 patologie congenite del neonato.
Uno dei vantaggi di questo esame è che, nella maggior parte dei casi, si realizza direttamente in clinica o in ospedale, durante la degenza nel reparto di maternità, prima che la mamma e il piccolo siano dimessi.
Per questo motivo, in genere, i genitori non sono presenti durante il prelievo, perché si tratta semplicemente di un esame di routine.
Inoltre, il bebè non ha bisogno di alcuna preparazione speciale, sentirà un piccolo fastidio che passerà rapidamente. Nel caso in cui si dovesse formare un ematoma nell’area del tallone, una soluzione efficace è quella di mettere garze fredde sulla zona.
L’importanza della prova del tallone
Anche se non è possibile prevenire le patologie congenite e metaboliche, la loro diagnosi precoce segnerà una differenza per la vita del piccolo, così come per la sua famiglia.
La diagnosi permette infatti che, se possibile, queste malattie vengano trattate assumendo il minor rischio possibile per il bambino, via via che avanza nel suo sviluppo.
Questo esame permette di scartare malattie metaboliche, dando la possibilità agli specialisti di diagnosticare eventuali anomalie in tempo utile per cercare di cambiare la vita del neonato per il meglio.
Lo screening neonatale ha un carattere preventivo ed ha come finalità quella di evidenziare malattie come:
- Fenilchetonuria, un’alterazione genetica che provoca problemi a livello neurologico.
- Ipotiroidismo, una patologia dea tiroide, che genera una produzione insufficiente dell’ormone tiroideo.
- Fibrosi cistica, ovvero il mal funzionamento delle ghiandole endocrine, che provoca problemi polmonari e pacreatici.
- Disturbi metabolici
- Disturbi genetici.
Allo stesso tempo, le conseguenze del non ricevere il trattamento adeguato, dopo una prova del tallone, possono essere molto gravi:
- Alterazione dello sviluppo celebrale del neonato
- Problemi agli organi interni, come il cuore, il fegato, i reni
- Problemi per la corretta alimentazione
- Ritardo mentale
- E, in molti casi, la morte del neonato.
La qualità di vita del nostro bebè
Per questo motivo, non dobbiamo trascurare nessun esame che possa aiutare ad evitare conseguenze gravi per la salute del nostro bambino. Bisogna sempre ricordare che la prevenzione è il nostro migliore alleato durante la crescita del nostro bebè.
Nei casi in cui i risultati siano positivi (ovvero presenza di una qualche malattia), si deve richiedere allo specialista di ripetere l’esame. Questo si fa per verificare che non sia un falso positivo, in poche parole un errore.
Altri esami che si realizzano in modo abituale nei primi giorni dopo la nascita sono: esami del sangue, esami dell’udito (audiometria) e valutazione di cardiopatie congenite.
La cosa più importante che devono tenere in considerazione i genitori è che sottoporre il neonato a questi esami non significa che il bambino sia malato o che i medici sospettino la presenza di una qualche patologia.
Semplicemente fa parte del protocollo che è stato stabilito dai medici neonatologi per scartare la possibilità che il neonato sia affetto da alcune patologie gravi.
Quando si presentano questo tipo di situazioni, i neogenitori tendono ad angosciarsi moltissimo, ma è molto importante mantenere la calma ed affidarsi al medico specialista, che indicherà i passi da seguire e i possibili trattamenti a cui è possibile sottomettere il piccolino.
L’obiettivo, per tutti, è lo stesso: che il bambino cresca sano e che sia la mamma che il papà siano sicuri di questo quando tornano a casa.