Allattamento e tatuaggi: tutto quello che c'è da sapere
L’allattamento al seno solleva molte domande quando si tratta di assumere determinati farmaci, consumare alcolici, fumare o addirittura farsi tatuaggi. Sebbene non ci siano molti studi o approfondimenti da parte delle associazioni pediatriche su quest’ultimo punto, oggi vi diremo tutto ciò che dovete sapere al riguardo.
La decisione di farsi un tatuaggio
I tatuaggi sono una moda che resta sempre in vigore in qualsiasi parte del mondo. In effetti, le persone decidono di farli per molteplici motivi:
- Come forma di espressione;
- Per scopi artistici o spirituali;
- In onore di qualcuno che hanno perso;
- Per santificare una relazione speciale.
Molti neogenitori si fanno persino tatuaggi con i nomi o i volti dei loro figli o di tutta la loro famiglia. E la realtà è che non ci sono molte ricerche sulla comodità e la sicurezza del tatuaggio durante l’allattamento.
Le posizioni degli esperti sono divise. Alcuni consigliano di aspettare fino alla fine dell’allattamento e altri non ritengono che un tatuaggio rappresenti un problema di salute. Tuttavia, tutti sono d’accordo sull’importanza di prendere le necessarie precauzioni igieniche e di consultare preventivamente il medico.
Allattamento al seno e sicurezza dei tatuaggi
Durante l’allattamento o al di fuori di esso, si raccomanda sempre di adottare le precauzioni igieniche necessarie per prevenire le infezioni. Per raggiungere questo obiettivo, è necessario garantire che lo stabilimento rispetti tutti i requisiti di asepsi. Inoltre, deve anche assicurare l’utilizzo materiali sterili e usa e getta per evitare possibili infezioni.
Idealmente, bisogna dare la priorità alle seguenti pratiche di cura e igiene:
- Il tatuatore deve indossare guanti di lattice durante l’intero processo;
- Il luogo deve essere pulito e le aree di piercing e tatuaggi devono essere separate;
- Lo stabilimento deve disporre di un’autoclave, che è una macchina che sterilizza attrezzature e strumenti riutilizzabili;
- Gli aghi devono essere monouso, le loro confezioni devono essere sigillate singolarmente e aperte davanti a ciascun cliente prima di iniziare;
- I pigmenti per il tatuaggio devono rimanere in un contenitore sterile.
Sebbene l’inchiostro del tatuaggio rimanga sulla superficie della pelle (non entra nel flusso sanguigno), alcuni possono contenere metalli pesanti come mercurio, piombo e arsenico.
Rimanendo sulla superficie della pelle, l’inchiostro non dovrebbe passare nel sangue o nel latte della donna. Se ciò avviene, non è controindicato l’uso di aerosol con lidocaina (come l’anestesia locale) o il consumo di analgesici orali, come ibuprofene o paracetamolo.
Un’altra considerazione importante è quella di evitare di tatuare l’areola o la zona del capezzolo, poiché il bambino potrebbe ingerire accidentalmente alcuni componenti tossici dell’inchiostro.
Rimuovere un tatuaggio durante l’allattamento
Nel caso di voler rimuovere definitivamente un tatuaggio con trattamento laser, la situazione è diversa. Sì, perché il laser utilizza una tecnologia che disperde i pigmenti del tatuaggio e in questo caso potrebbero passare nel sangue e nel latte materno.
Un tatuaggio può infettarsi?
L’igiene degli stabilimenti di tatuaggi non è un aspetto universale. Alcuni di essi, infatti, non rispettano gli standard minimi di sicurezza in merito alla sterilità delle apparecchiature e degli strumenti.
Di conseguenza, il rischio di contrarre infezioni veneree, come epatite B, HIV ed epatite C, è aumentato, come descritto dall’American Pregnancy Association.
Una volta eseguito il tatuaggio, non è necessaria alcuna disinfezione, ma un lavaggio quotidiano della pelle con acqua e sapone. Inoltre, si consiglia di idratare la zona tatuata con creme ad alto contenuto di vitamina A più volte al giorno, per almeno tre settimane.
Caratteristiche di un tatuaggio infetto
Contrarre infezioni è molto rischioso per le donne che allattano. Da un lato, possono trasmettere germi ai loro figli e, dall’altro, avere problemi quando si tratta di allattare al seno e di ricevere determinati farmaci. Per questo motivo, è opportuno consultare rapidamente il medico al minimo sospetto di malattia.
Alcune delle manifestazioni cliniche che suggeriscono un’infezione sono febbre, stanchezza e brividi. Inoltre, secrezione maleodorante dall’area del tatuaggio, vesciche piene di pus e dolori articolari.
Per questa ragione, è molto importante seguire le istruzioni del tatuatore, poiché i germi potrebbero colonizzare la ferita nel corso della guarigione. Sebbene nella maggior parte dei casi queste infezioni siano facilmente curabili, esiste la possibilità di contrarre condizioni più gravi, come quelle causate dagli stafilococchi.
Allattamento e tatuaggi: meglio aspettare
In conclusione, se non vi sentite sicure o a vostro agio nel farvi un tatuaggio durante l’allattamento, scegliete di non farlo. In effetti, è meglio prevenire che curare e non rischiare malattie complesse come l’epatite B, C e l’HIV.
Tuttavia, se proprio volete farvi dei tatuaggi durante l’allattamento, assicuratevi di prendere tutte le misure necessarie per prevenire queste infezioni, proprio come fareste in qualsiasi altro momento.
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