Cosa fare in caso di singhiozzo, febbre e vomito
Tra gli spaventi più comuni che spesso affliggono i genitori nei primi mesi di vita del loro piccolo ci sono, senza dubbio, il singhiozzo, la febbre e il vomito; ad ogni modo, si tratta di condizioni normali, che rappresentano una reazione del corpo ad un agente estraneo.
Sebbene non vi sia alcuna relazione, questi stati vengono trattati congiuntamente, in quanto rappresentano il principale campanello di allarme nei bambini sani. Anche se il singhiozzo non può essere paragonato con la febbre in termini di gravità, si tratta di disturbi che vanno controllati in maniera adeguata, affinché non pregiudichino a posteriori la salute del piccolo.
Uno dei tratti comuni di questi stati è che non possono essere prevenuti. La febbre è causata da virus o batteri che colpiscono l’organismo del bambino.
Anche il vomito è una risposta ad un agente esterno presente nel corpo, mentre il singhiozzo è un movimento involontario che esercita pressione sul diaframma e inizia senza una ragione apparente.
Un nemico pericoloso: la febbre
Sebbene non si tratti di una malattia, la febbre rappresenta la spia che indica che nel corpo sta accadendo qualcosa di più grave. In generale si presenta nei bambini piccoli quando un agente patogeno entra nell’organismo.
La febbre desta sempre preoccupazione, ma solo quando è persistente e la temperatura corporea supera i 37 gradi si tratta di qualcosa di serio.
Le infezioni virali, che sono molto comuni, rappresentano nella maggior parte dei casi ciò che causa la febbre; ma queste non sono campanelli di allarme e in genere non richiedono alcun trattamento.
Che cosa fare in caso di febbre?
A seconda del tipo di febbre, il piccolo può essere più o meno spossato; per questo bisogna osservare quali altri segnali di malessere presenta.
Una febbre che supera i 38 gradi ma che è di tipo virale, di norma svanisce nel giro di non più di 32 ore. Se persiste per più di due giorni, è bene consultare uno specialista.
Quando il bambino ha la febbre si raccomanda di:
- Diminuire la temperatura corporea tramite rimedi casalinghi come lo sventolamento, spogliando il bambino o tamponando il piccolo con un panno umido e fresco.
- Controllare la temperatura costantemente.
- Somministrare dosi minime di paracetamolo in base all’indicazione medica.
- Alcune madri immergono i figli in acqua, per abbassare la temperatura corporea; questo rimedio è consigliabile solo se si utilizza acqua a temperatura ambiente o tiepida, ma mai gelata.
- Far bere al bambino molti liquidi.
Il vomito nei bambini
Si tratta del segnale della presenza di un agente patogeno nell’organismo. Sebbene possa essere relazionato anche allo stomaco, si tratta in realtà del campanello d’allarme della presenza di virus, batteri o di un’infezione in generale.
Quando si presenta in bambini molto piccoli, il vomito è motivo di preoccupazione per i genitori, perché come sappiamo è sintomo di qualcosa di più grave e i bebè non hanno modo di esprimere il modo in cui si sentono. Inoltre il vomito può essere anche causa di soffocamento.
Partendo dal presupposto che non tutte le cause di vomito sono gravi, è bene precisare che l’intervento di un adulto o di uno specialista deve essere immediato, perché il bambino ha bisogno di assistenza.
È probabile che il piccolo si senta meglio dopo aver vomitato: il problema sorge quando gli episodi di vomito si ripetono in maniera prolungata. Ad esempio, se il bambino vomita da più di due giorni, è bene consultare uno specialista.
Come comportarsi in caso di vomito?
- Regolare gli orari dei pasti
- Fare in modo che il piccolo non mangi più del necessario
- Curare l’igiene delle mani
- Essere rigidi nella sterilizzazione degli oggetti che entrano in contatto con il bebè
- Lavare bene gli alimenti
- Mantenere il piccolo idratato
- Non lasciarlo mai solo mentre vomita
- Prestare attenzione a qualsiasi altro segnale di malessere, febbre, perdita di appetito, dolore o diarrea.
Perché ci preoccupiamo del singhiozzo?
In genere, il singhiozzo è transitorio e non è quasi mai provocato da una condizione grave, da problemi di salute seri o da mancanza di attenzione; tuttavia, quando è prolungato, può essere il campanello d’allarme di patologie neurologiche, gastriche o metaboliche.
Al bambino viene il singhiozzo per lo stesso motivo per cui viene agli adulti, ma noi genitori ci preoccupiamo perché la contrazione del suo piccolo corpo non ci sembra normale ed è eccessivamente fastidiosa per lui.
Come comportarsi in caso di singhiozzo?
Allo stesso modo in cui ci sembra strana la comparsa del singhiozzo, anche i metodi per debellarlo sono abbastanza particolari, dato che non si sa con precisione quali sono le opzioni che possono funzionare al meglio in ciascun caso.
Per aiutarvi ad eliminare questa inquietudine nei confronti del vostro piccolo, vi consigliamo di mettere in pratica le seguenti accortezze:
- Evitate che il piccolo mangi o beva troppo rapidamente
- Non mettetelo a dormire subito dopo mangiato
- Abituatevi a fargli espellere i gas dopo il pasto
- Facilitate la respirazione adeguata
- Mantenetelo idratato
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