Le differenze tra bambini timidi e introversi
Per esercitare un buon lavoro come genitori, conoscere a fondo i propri figli è una priorità. Ad esempio, essere consapevoli delle differenze tra bambini timidi e introversi vi aiuterà molto a sapere di cosa ha bisogno il vostro bambino e come potete aiutarlo.
Per anni, il significato di timidezza è stato colloquialmente associato a realtà molto diverse. Quando vediamo un bambino da solo, lontano dai suoi coetanei, pensiamo che sia timido. Tuttavia, molte volte non è così.
La timidezza e l’introversione vengono spesso confuse perché i comportamenti che le causano sono molto simili. D’altra parte, lo stato emotivo interiore di un bambino timido e quello di uno introverso sono veramente diversi. In questo articolo, cercheremo di capire le differenze tra bambini timidi e introversi.
Che cos’è la timidezza?
La timidezza è la tendenza ad evitare le interazioni sociali a causa della vergogna o della paura che gli altri vi valutino negativamente. I bambini timidi sono a disagio e ansiosi quando interagiscono con gli altri.
Questi bambini hanno poca fiducia in se stessi e, spesso, non possiedono determinate abilità sociali. Pertanto, quando si relazionano con gli altri, tendono ad essere molto preoccupati per le proprie azioni e hanno paura di essere presi in giro.
Per questo motivo, i bambini timidi evitano di stare al centro dell’attenzione, si sentono ansiosi al momento di incontrare nuove persone e trovano difficile lasciarsi andare fino a quando non si fidano.
Che cos’è l’introversione?
L’introversione, invece, è la caratteristica principale dei tranquilli, riservati e introspettivi. Questi bambini mostrano scarso interesse per le persone e le nuove situazioni e tendono a rimanere distanti con gli altri bambini, a meno che non siano amici intimi.
Essi non temono l’interazione sociale, non hanno paura di essere giudicati e possono anche avere ottime capacità sociali. Quello che succede è che godono della compagnia di se stessi, si sentono più a loro agio da soli.
Possono relazionarsi perfettamente con gli altri bambini e godere di tale interazione. Tuttavia, è possibile che dopo un po’ si sentano troppo stimolati e desiderino stare da soli, poiché è il loro modo di ricaricare le energie.
Differenze tra bambini timidi e introversi
Sia la timidezza che l’introversione fanno sì che i bambini tendano ad allontanarsi dai loro coetanei. In entrambi i casi, eviteranno la confusione, la folla e le nuove persone e situazioni. Ma ognuno di loro lo farà per la propria ragione.
- I bambini timidi temono di essere giudicati, mentre gli introversi no. La paura di essere giudicati negativamente dagli altri è esclusiva della timidezza. Gli introversi non provano né paura né ansia quando interagiscono con gli altri.
- Un bambino timido non stabilisce delle relazioni con gli altri per vergogna; un introverso per mancanza di desiderio. Il primo sente il desiderio di interagire con altri bambini ma non osa farlo, mentre il secondo preferisce semplicemente la propria compagnia.
- I bambini introversi si sentono troppo stimolati dalla socializzazione; i timidi no. Quando trascorrono molto tempo a interagire con altre persone, gli introversi devono stare di nuovo soli per ricaricare le pile emotivamente. I bambini timidi, al contrario, non avvertono questo sovraccarico.
È importante differenziare il rapporto “introversione-estroversione” da quello “timidezza-determinazione”. Il primo ci dice se la persona si sente più energica, a suo agio e vitale da sola o in compagnia degli altri. Il secondo definisce se la persona sente o no ansia quando interagisce con gli altri.
Pertanto, un bambino può essere timido e introverso allo stesso tempo. Ma è anche del tutto possibile che sia timido ma estroverso; o che sia introverso ma determinato. Sono due categorie indipendenti.
Come aiutare i bambini timidi e gli introversi?
L’introversione è una caratteristica della personalità, quindi non è un problema. Il bambino introverso è felice di trascorrere del tempo da solo e questo comportamento va assolutamente rispettato. Avrà poche amicizie, ma queste saranno di qualità e, inoltre, avrà un mondo interiore molto ricco e curioso.
Al contrario, la timidezza costituisce, in molti casi, una fonte di infelicità per il bambino. Doversi relazionare con gli altri genera ansia e gli impedisce di godere di tutte le amicizie che desidera.
Per aiutare un bambino timido, è consigliabile che i genitori si mostrino come dei modelli di comportamento sociale, che gli insegnino come interagire e che quindi imparino da loro. È positivo anche fornire al bambino ambienti sociali diversi in cui possa esercitare le proprie capacità. Ma soprattutto, se la timidezza limita la sua vita in modo considerevole, la miglior risorsa sarà cercare un aiuto professionale.
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