Quando cominciare a dare cibi solidi ai più piccolini?
Secondo gli esperti molti genitori tardano nel cominciare a dare cibi solidi ai propri figli. Sapete perché?
Quando un piccolo comincia a mordersi le mani non è solamente un segnale dei primi dentini che nascono ma significa che il piccolo si sta preparando a mangiare. Noterete che ripeterà questo gesto con tutto ciò che gli capita a tiro e una volta messo in bocca comincerà a masticarlo.
Se gli date da mangiare solo omogeneizzati e pappette si stancherà in fretta di questo tipo di consistenza ma allo stesso tempo potrebbe non provare la curiosità di assaggiare nuovi sapori. Quindi, è il momento di dare cibi solidi al vostro piccolo.
L’alimentazione del bebè è la base della sua salute.
Se mangio bene e dormo meglio non mi ammalo.
-Anonimo-
Quando dare cibi solidi ai più piccoli?
Tutti gli studi indicano che il latte materno è il miglior alimento per il piccolo durante i primi mesi di vita, passati i sei mesi però questo allattamento deve essere accompagnato ad un’alimentazione solida guidata dalle necessità del piccolo: interesse per il cibo e maturità neurologica.
Un piccolo che mangia cibi solidi deve avere la capacità di gestire il composto nella sua bocca, senza rischiare di soffocarsi. In questo modo si riduce anche il rischio di soffocamento. Quando cominciare a dare cibi solidi ai propri figli?
In momenti come questo viene introdotto il “baby led weaning” che aiuta il piccolo ad essere parte attiva nella sua alimentazione e a prevenire l’obesità infantile.
Che cos’è il baby led weaning?
Si tratta di un metodo per introdurre l’alimentazione complementare basata nel sostituire purè con cibi solidi al cucchiaio. Così il bimbo è in grado di mangiare autonomamente.
La chiave di questa tecnica è che il piccolo mangerà gli stessi alimenti del resto della famiglia adattati ai suoi bisogni. Equivale a dare cibi solidi al piccolo come alternativa ai cibi triturati.
Vengono offerti al bebè gli stessi cibi serviti a tavola come: fagiolini, patate, banane, pere, etc. Toccando autonomamente il proprio cibo il bebè può sperimentare differenti sensazioni. Masticare invece fortificherà i muscoli della sua bocca. Pian piano vedrete che si abituerà e l’appetito aumenterà.
Quando il piccolo sarà sazio di cibo gli potrete offrire il latte materno o in polvere, a seconda delle esigenze.
Attraverso questo metodo il piccolo ha un ruolo attivo nella sua alimentazione: scegliendo le quantità che ingerisce e imparando a gestire la sensazione di sazietà. Questa tecnica aiuta a prevenire casi di obesità infantile.
Raccomandazioni base del metodo
Per garantire che il piccolo assuma i nutrienti necessari, non soffochi, è molto importante che i genitori tengano d’occhio l’alimentazione del bebè.
- Offrire alimenti che apportino energia sufficiente.
- Continuare con l’allattamento materno.
- Introdurre alimenti che apportino ferro quotidianamente.
- Controllare il bebè e adattare gli alimenti ai suoi bisogni.
È importante ricordare che i bimbi da 1 a 3 anni hanno una velocità di crescita di gran lunga superiore di quelli degli adulti. Per questo è normale rimanere sorpresi nel vedere che un bimbo di 2 anni mangi tanto quanto un adulto.
I benefici del baby led weaning
- Promuove l’allattamento materno.
- Aiuta ad acquisire abitudini salutari.
- Stabilisce abitudini alimentari adeguate vincolate con i segnali di sazietà.
- Promuove lo sviluppo psicomotorio del bambino.
- Promuove l’accettazione degli alimenti condivisi con la famiglia con grande varietà di consistenze e sapori.
- Consegue un maggiore consumo di alimenti sani.
- È più rispettoso con il bebè.
- Concepisce l’alimentazione complementare come apprendimento.
- Il bebè mangia quello che vuole senza fare caso alla quantità.
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