7 cose che un neonato percepisce

María Alejandra Castro Arbeláez

Scritto e verificato la psicologa María Alejandra Castro Arbeláez.

Ultimo aggiornamento: 03 ottobre, 2017

L’idea diffusa secondo cui un neonato non è in grado di percepire gli stimoli è errata. È sorprendente tutto quello che un bambino riesce a capire. Secondo uno studio recente, alla nascita tutti i sensi del bambino sono già pronti a recepire le informazioni provenienti dal mondo circostante. È sbagliato comportarsi come se il bambino non fosse cosciente di ciò che accade intorno a lui, poiché così facendo si lasciano sfuggire opportunità di apprendimento e comunicazione. Conoscendo meglio tutti gli elementi che il bambino è in grado di elaborare potremo instaurare con lui una maggiore intesa.

Quali sono le cose che un neonato percepisce?

1. Il viso di sua madre

Pur avendo un’acuità visiva ridotta, un bambino appena nato è in grado di distinguere i chiaroscuri che definiscono l’immagine della madre. Anzi, seguendo questo stesso modello, il bambino è capace di identificare anche altri volti. È naturale che riconosca e provi interesse per la maggior parte dei visi che osserva.
Gli specialisti assicurano che lo sviluppo di questa capacità è da associarsi alla necessità di sopravvivenza. In generale, la madre è la persona maggiormente osservata dal neonato.

2. Gli odori

Secondo gli esperti è possibile che il bambino abbia avuto delle esperienze olfattive già nell’utero materno; perciò lo sviluppo di questo senso avviene tanto rapidamente. L’olfatto, inoltre, contribuisce alla sopravvivenza del bambino poiché gli permette di distinguere la madre, fonte di nutrimento e protezione.
L’odore materno accompagna i bambini in tutte le fasi. Nel caso dei neonati, consente loro di entrare in sintonia con la madre anche al buio. Con lo sviluppo dell’olfatto, i neonati diventano capaci di distinguere anche altri odori, verso cui cominciano a provare piacere o repulsione.

Non è possibile essere una madre perfetta. Ma ci sono milioni di modi per essere una buona madre – Jill Churchill –

3. La lingua materna

Si ritiene che dal primo trimestre di gestazione il bambino cominci ad abituare l’udito e il cervello alla lingua materna. Contemporaneamente riesce a cogliere le differenze sentendo altre persone parlare.
Non è cosciente di ciò che sente, ma è in grado di identificare la lingua della madre, la sua voce, l’intonazione e le parole. La registra come una frequenza ripetuta nel cervello, come un suono qualsiasi, anche se all’inizio è priva di significato.

4. Le forme a una distanza di 20 – 30 cm

La vista del neonato è sfocata. A poco a poco gli occhi cominciano a concentrarsi su alcuni elementi chiave che gli permettono di distinguere le forme. Percepisce certi modelli con maggior precisione, motivo per cui potrebbe provare più interesse per le linee, i tratti contenuti nei quadri, le frange, le immagini in bianco e nero e gli effetti di chiaroscuro.
Nei primi mesi di vita, riesce a vedere distintamente solo a una distanza massima di 30 centimetri. È capace anche di distinguere il movimento, ma non riesce ancora a mettere a fuoco le luci e le ombre lontane.

5. La bocca per riconoscere gli oggetti

I bambini tendono a portarsi gli oggetti alla bocca per esplorarli e riconoscerli. Da uno studio effettuato con ciucci di texture diverse, è risultato che i neonati riconoscevano il ciuccio che avevano in precedenza succhiato. 
Era la sensazione provata sul palato a permettere loro di riconoscere ciascun elemento.

6. La memoria

Si ritiene che determinate canzoni o parole ripetute al feto quando si trova nel ventre materno, finiscano per risultargli familiari una volta nato. Questo vale anche per i primi mesi di vita.

7. Il tatto

Il contatto con la pelle delle persone che gli vogliono bene, gli abbracci e le carezze fanno parte del suo linguaggio.


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