Come promuovere l'autonomia durante l'infanzia
Cosa vuol dire essere autonomi? Come ci si riesce? Questi e altri interrogativi sono molto importanti quando si stabilisce l’educazione da impartire ai propri figli. In fin dei conti, quali sono le funzioni dei genitori? Per promuovere l’autonomia durante l’infanzia, bisogna prima di tutto essere convinti della sua importanza. Così come i bambini non nascono sotto i cavoli, non lo fa nemmeno l’autonomia.
Promuovere l’autonomia durante l’infanzia
La costruzione dell’autonomia
La pedagoga Maite Vallet in uno dei suoi libri indica che «se in ogni tappa della vita insegniamo ai bambini e alle bambine tutto quello che sono pronti a imparare, si sentiranno disposti a impararlo e avranno piacere di farlo».
Ostacolare l’apprendimento del bambino perché abbiamo fretta e non c’è tempo per mangiare, vestirsi o raccogliere i giocattoli senza aiuto, complica queste azioni. Se desideriamo che nostro figlio o nostra figlia diventi una persona autonoma, dobbiamo insegnare loro tutto quello che sono pronti e disposti a imparare nelle prime tappe della loro vita.
-Maite Vallet-
La domanda soggiacente è se noi, in quanto genitori o adulti di riferimento, siamo preparati a ciò. L’autonomia, infatti, si traduce anche nella facoltà di iniziare a scegliere progressivamente e d’accordo con le proprie possibilità.
Fare riferimento, dunque, all’autonomia progressiva
Promuovere l’autonomia durante l’infanzia prevede diversi aspetti. In tal senso è bene sapere che, così come non lasciamo che un bambino prenda l’autobus da solo senza la giusta preparazione, non si diventa autonomi dall’oggi al domani. Si tratta, viceversa, di un iter sequenziale e progressivo, fatto di passi in avanti e in dietro.
Maite Vallet nei suoi scritti descrive quelle che, tra i 6 e i 12 anni di età, possono essere alcune delle attività per promuovere l’autonomia durante l’infanzia:
- Organizzare il proprio tempo: attività quotidiane, ore di studio e tempo libero.
- Costruire il proprio spazio personale: la stanza da letto, per esempio. Questo vuol dire mantenerla in buono stato.
Semplice? Complicato?
Sabrina Viola, docente dell’Università Torcuato Di Tella, Argentina, sottolinea che l’adozione della Convenzione Internazionale sui Diritti del Fanciullo (CRC) implica l’assunzione di un diverso paradigma per quanto riguarda il concetto di infanzia e adolescenza. In seguito a ciò, cambia anche il modo di intendere la promozione dell’autonomia del bambino.
La ricercatrice indica così che l’articolo 5 della CRC fa riferimento al tema dell’autonomia progressiva. Questo perché stabilisce che i rappresentanti legali devono impartire al bambino la direzione e l’orientamento necessari per esercitare i suoi diritti d’accordo don l’evoluzione delle sue facoltà.
Promuovere l’autonomia durante l’infanzia, per concludere…
L’articolo 12 della CRC stabilisce che:
- «Gli Stati parti garantiscono al fanciullo capace di discernimento il diritto di esprimere liberamente la sua opinione su ogni questione che lo interessa, le opinioni del fanciullo essendo debitamente prese in considerazione tenendo conto della sua età e del suo grado di maturità».
- «A tal fine, gli Stati parti favoriscono la conclusione di accordi bilaterali o multilaterali oppure l’adesione ad accordi esistenti».
Come possiamo notare, il mondo di bambini e adolescenti è, in un certo qual modo, complesso per via delle molteplici variabili che intervengono. In quanto tale, richiede nuovi e migliori approcci che contemplino tutti il rispetto dei tempi personali.
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- Vallet, M. (2004). Educar a niños y niñas de 0 a 6 años. Editorial Praxis.
- Vallet, M. (2011). Cómo educar a mi hijo durante su niñez (de 6 a 12 años). Ed. Praxis.
- Viola, S. (2012). Autonomía progresiva de niños, niñas y adolescentes en el Código Civil: una deuda pendiente. Cuestión de Derechos, 3, 82-99.