Quando il bambino vuole dormire nel letto di mamma e papà
Cosa succede quando il bambino vuole dormire nel letto di mamma e papà? Per prima cosa è opprtuno stabilire il perché di questo suo desiderio. Magari il piccolo ha paura, oppure semplicemente non vuole stare da solo. In questo caso il problema si risolverà automaticamente con il tempo.
Facciamo qualche speculazione: probabilmente vostro figlio dormiva già nella sua cameretta e voi avevate recuperato l’intimità persa e anche un po’ di spazio in più nel letto; all’improvviso però il vostro bambino è voluto tornare a dormire con mamma e papà.
Per prima cosa bisogna chiarire la situazione: chiedete a vostro figlio perché vuole tornare a dormire con voi e cercate di risolvere il problema senza esercitare su di lui eccessive pressioni. Dategli del tempo.
Fornite spiegazioni logiche che facciano crollare le sue paure, che dovrà superare anche con il vostro aiuto. Non forzatelo, in fondo non ha commesso nessun reato.
Tempo al tempo
Secondo Rosa Jove, psicologa e autrice di vari libri sull’educazione, l’87% dei bambini al giorno d’oggi dorme con i propri genitori. In paesi come Giappone, Norvegia e Svezia, la percentuale sale addirittura al 90%.
Anche in Europa, Stati Uniti e Canada, dove forse questa pratica è meno estesa, la percentuale tocca il 54%. “Dato che si tratta di una sorta di tabù”, continua la Jove, “nessuno lo dice apertamente e crediamo che non succeda”.
Secondo la Jove gli esseri umani, come molti mammiferi, allattano, vivono e dormono insieme, con il branco.
Arriva sempre il giorno in cui ogni bambino si separa spontaneamente dai propri genitori e dorme tranquillamente da solo. Dunque abbiate pazienza, grazie al vostro aiuto vostro figlio diventerà presto indipendente.
Cercate di non forzare il cambiamento affinché le emozioni del bambino non giochino a vostro sfavore e creino l’effetto opposto a quello desiderato.
È importante che la sua cameretta sia un luogo tranquillo e accogliente, in cui il bambino possa e voglia riposare per tutta la notte in maniera continuativa. Mantenere la stanza al buio e con una temperatura adeguata (17-20ºC) favorisce il sonno dei più piccoli.
Cerchiamo sempre di vedere nel bambino l’adulto che sarà, ma si tratta pur sempre di un bambino e come tale dobbiamo giudicarlo, dandogli il tempo di crescere.
-Rosa Jove, psicologa spagnola e autrice di vari libri sull’educazione e sulla maternità-
Dormire da soli
Secondo l’autrice, tra i 3 e i 5 anni i piccoli hanno bisogno di una maggiore attività diurna e dunque osserveremo in loro una mancanza di sonno durante il giorno che li porterà ad eliminare gradualmente e definitivamente i riposini e a dormire tutta la notte per 10 o 12 ore di seguito.
In ogni periodo della nostra vita, il sonno si adatta alle nostre necessità. Ciò rende il sonno dell’adulto diverso da quello di un neonato e anche da quello di un anziano (in cui si registra una quasi totale assenza di sonno profondo e, al contrario, una maggior predisposizione al sonno leggero e quindi il bisogno di schiacciare dei piccoli pisolini quotidiani).
Il sonno è un processo evolutivo: nasciamo capaci di dormire e adattiamo questa attività a seconda dell’età. “Vogliamo che i bambini dormano come i grandi, ma per questo bisogna che siano grandi!”, afferma Jove.
Tutto ciò è utile per capire come funziona il nostro sonno, ma può anche aiutarci a comprendere come possiamo portare il bambino a dormire per conto proprio senza traumatizzarlo.
È fondamentale comprendere il motivo alla base del suo desiderio di dormire ancora con i genitori, e abbattere le barriere in modo graduale. Se vostro figlio ha paura e non riuscite a risolvere il problema, sarà necessario rivolgersi a uno specialista.
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