Bambini timidi: cose da non fare

Vostro figlio arrossisce quando un adulto gli rivolge la parola? In genere non ama partecipare ai giochi di gruppo? Si nasconde dietro di voi agli eventi sociali? Se volete aiutarlo a gestire la sua timidezza ci sono alcune cose che dovreste evitare.
Bambini timidi: cose da non fare
Sharon Capeluto

Scritto e verificato Sharon Capeluto.

Ultimo aggiornamento: 19 aprile, 2023

Se siete qui potreste aver notato che vostro figlio sta affrontando alcune difficoltà perché è timido. Ad esempio, è scoraggiato dall’avvicinarsi ad altri bambini al parco, anche se vuole giocare con loro. Inoltre, arrossisce quando un adulto non così vicino gli fa domande personali. Così, quando arriva il momento di una riunione sociale, si aggrappa alle vostre gambe e nasconde la testa dietro di esse. Come comportarsi, da adulti, con i bambini timidi?

Magari avrete cercato di aiutarlo a comportarsi in modo naturale di fronte ad altre persone e a divertirsi a parlare o giocare con loro. Eppure il suo atteggiamento è rimasto lo stesso. Un qualcosa da tenere a mente è che i genitori spesso sbagliano nell’affrontare questo tipo di problema, anche se le loro intenzioni sono le migliori.

A volte, da genitori, complichiamo il problema invece di aiutare. Volete sapere cosa è meglio non fare quando si hanno figli che sono bambini timidi? Continuate a leggere.

Cos’è la timidezza?

La timidezza è un tratto della personalità associato al sentirsi a disagio e insicuri nelle situazioni sociali. A seconda del grado, le conseguenze nell’interazione interpersonale possono essere più o meno evidenti. Queste sono alcune delle manifestazioni più comuni di timidezza durante l’infanzia:

  • Evita il contatto visivo con persone di cui non si fida abbastanza.
  • Usa un tono di voce molto basso.
  • Difficoltà ad iniziare una conversazione.
  • Si isola durante gli eventi sociali come compleanni o altre celebrazioni.
  • Trova difficoltà a parlare in pubblico o a partecipare in classe.

“Il bambino timido parla poco, anche se ha un adeguato sviluppo del linguaggio, a meno che non sia con persone con le quali si sente al sicuro”.

– Mota, A. –

Sebbene non sia un aspetto negativo, la timidezza spesso rappresenta una barriera sociale. Tuttavia, ci sono situazioni che dobbiamo evitare, come costringere il bambino a interagire o etichettarlo, poiché può essere controproducente.

Dinnanzi a bambini timidi non dovreste fare queste cose

Nei casi più gravi, la timidezza può sfociare in una fobia o in un’ansia elevata. In altri, può anche essere utile incoraggiare il bambino a essere più prudente e cauto quando interagisce con altre persone. Nei prossimi paragrafi vi diciamo quali sono le cose che non dovreste fare se vostro figlio è timido.

1. Costringerlo a interagire

Spingere un bambino a relazionarsi è controproducente. Se insistiamo ad avvicinare altri minori in un luogo pubblico o ad avviare una conversazione con persone che conoscete a malapena, possiamo generare il risultato opposto a quello che ci aspettavamo: la sensazione di ansia potrebbe aumentare e potrebbe chiudersi ulteriormente.

Costringere un bambino a interagire quando si sente a disagio può farlo sentire vulnerabile ed esposto. Evitiamo quindi di imporgli un atteggiamento che non è pronto ad adottare. Un’alternativa migliore è incoraggiare un’esposizione graduale a situazioni sociali in modo che, a poco a poco, tu possa aumentare le sue abilità sociali. Tieni presente che dovresti sempre mantenere empatia e rispetto per lui.

2. Proteggerlo troppo

Allo stesso modo in cui costringerlo a interagire non funziona, nemmeno proteggerlo eccessivamente funziona. Infatti, una delle conseguenze più significative dell’iperprotezione è che i bambini non riescono a scoprire le proprie abilità sociali, perché i genitori parlano per loro.

È importante trovare la via di mezzo. In una situazione sociale puoi essere attento al loro comportamento, senza che ciò significhi evitare a tutti i costi che tuo figlio provi un certo disagio. Consentite al bambino di affrontare queste sfide a poco a poco e rispetta i suoi tempi.

3. Etichettare i piccoli come bambini timidi

Non dovreste mai mettere un’etichetta su vostro figlio. Classificare un bambino come timido, insicuro o introverso non è positivo. Inoltre, dobbiamo evitare commenti come ” sei molto timido” o ” è un bambino che non si sente a suo agio quando sta con le persone”.

Inoltre , è essenziale smettere di dare per scontato che in qualsiasi situazione sociale o attività di gruppo non sarà in grado di muoversi con disinvoltura. Ricordate che i bambini sono in piena fase di sviluppo e nella fase di costruzione della loro identità, quindi non è esatto dire con certezza che siano bambini timidi.

I bambini sono diversi l’uno dall’altro e va bene essere così. La timidezza non li rende migliori o peggiori, quindi non è consigliabile fare commenti che incoraggino il confronto con altri che trovano facile interagire.

4. Non paragonate vostro figlio ad altri bambini

Un altro problema che è meglio evitare è il confronto con altri bambini. Ci sono bambini che sono estroversi all’estremo, si divertono a parlare con ogni persona che incontrano e si fanno notare in ogni luogo. Di contro poi, ce ne sono altri che sceglierebbero di diventare invisibili se potessero.

Bambini timidi: convalida, spazio e consigli

Per aiutare vostro figlio è fondamentale che approviate le sue emozioni, i suoi problemi e i suoi atteggiamenti. È essenziale non prenderlo come motivo di scherno né sminuirlo. Mantenere un’attitudine paziente e comprensiva aiuterà il bambino o la bambina gradualmente a sentirsi al sicuro per affrontare le situazioni più difficili per lui o per lei.

D’altra parte, è essenziale dare ai bambini un po’ di spazio. Quando qualcuno pone loro una domanda, non dovreste rispondere al posto loro. Non importa quanto tempo ci vuole per rispondere o cosa dirà e nemmeno se non risponde! Non è necessario che riempiate i suoi silenzi, poiché per lui o per lei sono opportunità.

È da queste piccole sfide che il bambino potrà acquisire strumenti per legare con altre persone in modo soddisfacente. Infine, ricordate che potreste sempre consultare un professionista specializzato in psicologia infantile per lavorare sulla timidezza.


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  • Dorta Pérez, Y. (2020). La timidez en la infancia: un aspecto a considerar en las aulas de Educación Infantil.
  • Mota, A. V. (2009). La Timidez Infantil. Málaga.

Questo testo è fornito solo a scopo informativo e non sostituisce la consultazione con un professionista. In caso di dubbi, consulta il tuo specialista.