Palpebra calante: cause e trattamenti
La palpebra calante è un disturbo conosciuto anche come ptosi. Avviene quando la palpebra è più bassa di quello che dovrebbe, pregiudicando in parte o totalmente la visione.
Può verificarsi in solo uno o in entrambi gli occhi del bambino. Per di più, la palpebra calante può essere di tipo congenita o dovuta ad altri fattori che danneggiano le palpebre.
Quali sono le cause della palpebra calante?
Esistono diverse cause che possono avere relazione con la palpebra calante. Fra le principali ci sono:
- Congenita: Succede quando il muscolo elevatore della palpebra dell’occhio non si sviluppa completamente durante la gestazione del bambino.
- Al momento della nascita: Il muscolo della palpebra del bambino può essere stato danneggiato dovuto all’uso del forcipe (strumento che si usa durante il parto per aiutare il neonato ad uscire).
- Disturbi con il movimento degli occhi: Può essere collegato a problemi muscolari del movimento degli occhi.
- Problemi cerebrali o del sistema nervoso: A volte, si può trattare della conseguenza di un’anomalia cerebrale o di una malattia neuromuscolare che danneggia gli occhi.
- Infiammazione: In questo caso parliamo di altri fattori che non sono associati con la deficienza dei muscoli che controllano le palpebre. Parliamo invece di situazioni come la crescita di tumori nelle palpebre, allergie, traumi o congiuntivite.
Sintomi più comuni
La palpebra calante di solito si può identificare ai sei mesi di vita. Questo è infatti il momento in cui il bambino inizia a passare più tempo sveglio e può essere più espressivo con il suo viso. Se siete preoccupati che vostro figlio abbia questo disturbo fate caso ai seguenti segnali:
- Inclinazione all’indietro della testa per poter vedere (quando succede questo, si solito il bambino soffre di torcicollo cronico).
- Elevazione del sopracciglio: Per alzare la palpebra calante.
- Eccesso della lacrimazione: Produzione esagerata di lacrime.
- Mancanza della vista: Cecità parziale o totale del bambino.
Conseguenze della palpebra calante nei neonati e nei bambini
La ptosi non è una condizione grave. Se però, la palpebra calante arriva a coprire la pupilla in modo parziale o completo, può compromettere la vista e produrre alcuni di questi problemi:
- Ambliopia o occhio pigro: Genera la diminuzione della vista di uno e di entrambi gli occhi nel bambino.
- Strabismo: Si tratta di una condizione di alterazione nella quale gli occhi non guardano nella stessa direzione o si incrociano come conseguenza di un basso controllo dei muscoli oculari del bambino.
“Se i genitori notano che il bambino ha una palpebra calante oppure una palpebra si alza o si chiude repentinamente, è fondamentale consultare direttamente uno specialista”.
Trattamento della palpebra calante
Si può dire che, in generale, l’unico trattamento effettivo per curare la palpebra calante è un intervento chirurgico. Non esiste nessun esercizio ne medicinale che controlli il movimento delle palpebre.
Tuttavia, come mostra l’Istituto Europeo di Microchirurgia Oculare (IEMO), bisogna controllare in modo periodico e fin dalla nascita il bambino in caso di ptosi congenita. L’oculista deve valutare il singolo caso e considerare il da farsi.
- Controllo periodico: È indispensabile quando si tratta di ptosi congenita (cioè dalla nascita), per poter descrivere al più presto alcun possibile disturbo.
- Occlusione dell’occhio sano: Nel caso in cui sia necessaria una correzione ottica con occhiali e avesse contratto ambliopia (diminuzione della vista), si procederà a chiudere l’occhio sano, per cercare di sforzare l’occhio danneggiato.
- Intervento chirurgico: Gli specialisti consigliano che a partire dai tre o quattro anni, addirittura dai cinque, si possa pensare ad un intervento chirurgico. A questa età infatti, il bambino sarà più in grado di cooperare. Tuttavia, nei casi di perdita della vista bisognerà operare al più presto, indipendentemente dall’età dell’infante.
Raccomandazioni
Quando i bambini presentano il disturbo della palpebra calante, la prima cosa da fare è portarli dal pediatra. Secondo l’Accademia Americana di Oftalmologia è importante che i genitori intervengano in modo immediato. Questo permetterà di evitare possibili complicazioni che possono compromettere la vista di uno o entrambi gli occhi in maniera permanente.
Il medico curante vi manderà da uno specialista. Questi effettuerà gli esami pertinenti e farà una diagnosi appropriata per trovare le cura giusta. In questo modo, i genitori che seguiranno le indicazioni dello specialista avranno dei buoni risultati.
Per tanto, la cosa migliore è che questo tipo di correzioni si mettano in pratica durante l’infanzia. Addirittura prima che il bambino inizi la scuola. Si eviterà così, che questa patologia influisca in modo negativo sul suo rendimento scolare, sul suo sviluppo con ciò che lo circonda e sulle sue capacità di socializzare.
È molto importante che, nel momento in cui i genitori notano qualsiasi anomalia nel bambino, consultino uno specialista nella zona. Questa misura di sicurezza è essenziale per evitare danni sulla salute del bambino nel futuro.