Caratteristiche dello sviluppo del bambino da 0 a 3 anni
Lo sviluppo del bambino da 0 a 3 anni è caratterizzato da cambiamenti eccezionali sia a livello fisico, sia a livello cognitivo. Quando viene al mondo, l’essere umano non conosce l’ambiente in cui vivrà né le persone che ne fanno parte. Ma poco a poco acquisisce tutta una serie di capacità e impara a cavarsela da solo.
Sviluppo del bambino e apprendimento nelle prime settimane di vita
Una delle prime cose – se non la prima in assoluto – che un bambino impara subito dopo la nascita è succhiare dal seno della madre.
Ciò che comincia come mero istinto di sopravvivenza presto si trasforma nell’apprendimento di una capacità che serve alla sopravvivenza.
In questa tappa i movimenti che il neonato compie con le braccia e le gambe sono solo riflessi. Ancora non solleva la testa e ha appena la forza di girarsi da un lato all’altro.
Non cerca gli oggetti né fa per raggiungerli. Quando gli vengono messi davanti, rimane fermo a osservarli e li tocca solamente se qualcuno lo aiuta.
Reagisce agli stimoli collegati al suo benessere: se ha freddo, piange, se si sente bene rimane in silenzio.
Gli orari della nanna sono variabili e, per quanti tentativi si facciano, a questa età è impossibile stabilire una routine del sonno. Il bambino dorme e si sveglia, di giorno e di notte, in base alle proprie esigenze.
Anche se rimane a fissare il volto degli adulti che si prendono cura di lui, non è in grado di restituire loro un gesto di affetto. Nelle prime settimane di vita, le uniche cose che gli interessano sono il seno della mamma e il soddisfacimento delle sue necessità.
Dal secondo mese ai 6 mesi
A partire dal secondo mese il bambino è più attento a tutto quello che accade intorno a lui.
Quando gli parlano da vicino, rimane in silenzio e osserva gli occhi, la bocca e ogni più piccolo dettaglio del suo interlocutore.
I suoi movimenti non sono più semplici riflessi, ma cominciano a essere una reazione a determinati stimoli. In particolare quelli che hanno a che fare con l’affetto. La mamma gli parla animatamente e lui risponde agitando braccia e gambe.
Il rapporto con il resto degli esseri umani è molto diverso da quello che ha con la sua genitrice. Nonostante riconosca già le persone e si senta più a suo agio con i familiari che con gli sconosciuti, mostra sempre una certa preferenza per la compagnia della mamma.
Anche se la sua capacità di afferrare gli oggetti deve essere affinata, è in grado di sostenere un oggetto leggero per alcuni secondi e di portarselo al petto e alla bocca per “conoscerlo” meglio. Gioca con quello che trova intorno a sé, afferrando e lasciando andare i giocattoli. Questo è possibile poiché ha sviluppato la coordinazione oculo-manuale.
Durante questa fase, scopre le mani e impara a conoscere il resto del corpo per coordinare meglio i movimenti che compie. Fa uno sforzo quando vuole qualcosa di specifico e si emoziona quando cerca di raggiungerlo.
Imitando gli esseri con cui vive, impara ad assumere diverse espressioni facciali e a emettere suoni in sequenza, come se stesse parlando. Sorride, anche agli sconosciuti. Queste azioni sono volte a ottenere l’attenzione degli altri.
Lo sviluppo del bambino tra i 7 mesi e il primo anno di vita
Tra i 7 mesi e il primo anno di vita lo sviluppo del bambino conosce cambiamenti magici. Il piccolo impara a stare seduto e a gattonare da solo.
In generale cambia la sua alimentazione – passa da cibi liquidi a cibi solidi -, impara a balbettare alcuni suoni fino a pronunciare determinate parole, e si mostra più attento al movimento e al comportamento degli altri esseri umani.
Il gioco diventa il protagonista della sua vita. Per il gioco dimentica e trascura tutto il resto, anche mangiare. Gioca facendo movimenti ripetitivi e sviluppa una certa preferenza per i giochi che prevedono lo spostamento dei giocattoli da una parte all’altra del suo corpo o lo strisciare in giro per casa sul sedere.
Gli piacciono gli oggetti che non solo si muovono ma che emettono anche dei suoni quando vengono toccati. La capacità di afferrare le cose si è affinata moltissimo. Ora tra le abilità psicomotorie fini il bambino comincia a padroneggiare quella di afferrare gli oggetti tenendoli tra pollice e indice. È anche capace di applaudire, salutare e mandare baci portandosi la mano alla bocca.
Se ha dei mattoncini per le costruzioni è in grado di impilarli uno sull’altro.
Odia essere ignorato e fa di tutto per attirare continuamente l’attenzione dei suoi familiari. Rifiuta quello che non gli piace, facendo di no con la testa o allontanandolo da sé.
Comincia a interessarsi a come mettersi in piedi reggendosi ai mobili di casa e, persino prima dei 12 mesi di vita, è in grado di fare qualche passo o addirittura di camminare.
Caratteristiche dello sviluppo del bambino tra il primo e il terzo anno di vita
Dopo il compimento del primo anno di vita, se non lo ha fatto fino a quel momento, il bambino impara a camminare e correre da solo.
È capace di dire quello che gli piace e quello che non gli piace e di esprimere il proprio stato d’animo di fronte a una determinata situazione.
Diventa più indipendente. Impara a mangiare, vestirsi e lavarsi da solo (anche se sempre sotto la supervisione della mamma).
I suoi giochi sono riproduzioni della sua vita. Lei o lui si trasformano nei genitori delle bambole che nutrono, che portano dal medico quando si ammalano e che addirittura sgridano quando si comportano male.
In questa fase il bambino diventa consapevole della routine della sua vita (bisogna farsi il bagno la sera, andare a dormire a una determinata ora ecc.) e dà prova della buona o scarsa educazione che riceve a casa.
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