Nella scuola di mio figlio ci sono bambini con esigenze particolari
Alcuni anni fa, quando andavo a scuola, un paio di bambini che non poterono continuare a studiare con noi. La maestra ci spiegò che “loro erano diversi, erano bambini con esigenze particolari, problematici, e avevano bisogno di una scuola speciale”.
Così un giorno non vennero più. Erano miei compagni, giocavamo insieme durante l’intervallo, ci scambiavamo i pastelli e a volte anche la merenda. Mi mancarono per un po’ di tempo, e ancora oggi ricordo quella spiegazione.
La storia di Fanny
Fanny piangeva molto, la maggior parte delle volte per paura della maestra che la rimproverava di continuo perché la sua calligrafia era brutta, i suoi disegni non si capivano, non riusciva quasi mai a collocare un numero per quadretto sul quaderno di matematica, cancellavano la lavagna prima che fosse riuscita a finire di copiare. La signorina Maristella diceva sempre che doveva impegnarsi di più. Fanny piangeva.
Il giorno in cui pianse di più fu quando la maestra le buttò il quaderno nel cestino della spazzatura. Quel giorno in tante trattenemmo le lacrime. La disinformazione dell’epoca ha protetto quella maestra, l’ha scusata per la sua enorme mancanza di etica e sensibilità, per la sua ignoranza.
Oggi so che non è necessario studiare Psicologia all’università per capire che Fanny si sforzava terribilmente, e come tutti, desiderava un complimento. Ma non ci riusciva, le sue mani non l’aiutavano! Fanny soffriva di disprassia. Non era necessario sapere cosa aveva, io non lo sapevo, le mie compagne nemmeno, sapevo soltanto che Fanny si sforzava molto più di me.
Non seppi mai più niente di lei, spero che nella scuola speciale dove la mandarono l’abbiano trattata meglio. Dato che io ero “adatta” agli occhi della società di quel tempo, ho avuto la fortuna di portare a termine i miei studi e ottenere il titolo di una delle migliori scuole. Fanny non era delle migliori, a lei spettava una scuola speciale. Che ingiustizia!
Nella scuola di mio figlio ci sono bambini con esigenze particolari
Circa 35 anni dopo, la situazione è cambiata, nella scuola di mio figlio ci sono bambini con esigenze particolari. Ne sono felice. Mio figlio ha la fortuna di conoscere l’essere umano nella maniera più ampia possibile, ha amici diversi come diverso è il mondo, come diverse sono le capacità delle persone, perché non tutti siamo bravi in tutto!
Ci sono bambini molto diversi, mio figlio è uno come tanti, vede gli altri come suoi amici e compagni, si sente orgoglioso dei successi di coloro che, come Fanny, devono sforzarsi un po’ di più. In un’altra classe c’è Anna, che è nata con una paralisi cerebrale, ha evidenti difficoltà a camminare, ha bisogno di un deambulatore e di un’insegnante di sostegno.
Due settimane fa siamo andati a vedere i bambini ballare in uno spettacolo scolastico dove indubbiamente Ana, con i suoi problemi di mobilità, ha dato a tutti noi una grande lezione di perseveranza ed entusiasmo. Da quel giorno ringrazio quella fantastica scuola dove mio figlio non impara solo a leggere e a fare i calcoli, ma impara anche le migliori lezioni di perseveranza, indispensabili per diventare un professionista di successo e un essere umano migliore.
Ci sono anche altri bambini, non so i nomi di tutti, in quali classi siano, né perché siano speciali, ma non importa. So solo che le loro madri, esattamente come me, desiderano per loro la migliore istruzione ed hanno scelto la scuola migliore. Non devono accontentarsi di meno. Ho anche saputo che ci sono diversi bambini la cui intelligenza è superiore a quella degli altri: anche loro sono speciali.
La migliore scuola e le migliori maestre
Alla scuola di mio figlio vanno bambini con esigenze particolari perché ci sono le migliori maestre. Le loro abilità di insegnanti permettono loro di far sì che ogni bambino, indipendentemente dalle sue condizioni, dia tutto ciò che ha da offrire. Ovviamente non si aspettano lo stesso risultato da ciascuno di loro, ma si aspettano il loro massimo impegno.
È una fortuna che mio figlio sia in una scuola dove ci sono bambini con esigenze particolari, perché lì si riceve la migliore istruzione, ci sono le migliori maestre, quelle che sono in grado di realizzare grandi cose.
La scuola che frequenta è una delle migliori, la direttrice è geniale, ispira fiducia, è evidente che sia una dirigente in là con gli anni, si vede che non pensa che Anna o altri suoi studenti siano persone di seconda categoria, lei e la sua squadra credono nei loro punti di forza e li fanno arrivare lontano, così come faranno arrivare lontano mio figlio.
Durante la riunione d’inizio dell’anno scolastico ci hanno spiegato come gestiscono le differenze individuali in classe, quali materiali utilizzano per facilitare l’apprendimento di tutti, come selezionano le migliori maestre e si aggiornano sui metodi educativi.
In definitiva, è una scuola all’avanguardia, dovrebbero chiamarla “scuola speciale”, perché lo è. Che bello che qui non ci siano persone come la signorina Maristella.
Tutte le fonti citate sono state esaminate a fondo dal nostro team per garantirne la qualità, l'affidabilità, l'attualità e la validità. La bibliografia di questo articolo è stata considerata affidabile e di precisione accademica o scientifica.
- Constantino Caycho, R. (2015). Un salto por dar: el derecho a la educación inclusiva de los niños con discapacidad en los colegios privados.
- Escudero, J. M., & Martínez, B. (2011). Educación inclusiva y cambio escolar. Revista iberoamericana de educación, 55(1), 85-105.