Caffè in gravidanza: anche le donne incinte possono berlo

Caffè in gravidanza: anche le donne incinte possono berlo

Ultimo aggiornamento: 20 gennaio, 2023

“Noi donne non possiamo bere caffè in gravidanza perché la caffeina provoca aborti durante le prime settimane del feto”.

“Le donne in gravidanza non possono bere caffè, perché la caffeina provoca parti prematuri”.

“Noi gestanti non possiamo bere caffè, perché la caffeina ostacola lo sviluppo del feto”.

Visto che potreste condividere qualcuna di queste tre opinioni, noi di Siamo Mamme teniamo a metterti al corrente di uno studio realizzato nel 2015 negli Stati Uniti, riguardante il consumo di caffeina durante la gravidanza.

Non abbiamo la pretesa di farti cambiare parere né desideriamo che getti via tutti gli altri studi che, nel corso degli anni, sono stati condotti nel mondo intero.

Ci limitiamo a offrirti un’informazione che crediamo tu debba conoscere. Se accoglierla o rifiutarla è una scelta che spetta a te. Tutto qui.

Il caffè in gravidanza non produce alterazioni

L’università Americana di Ostetricia e Ginecologia, con sede a Washington, ha pubblicato nel 2015 uno studio dedicato al consumo moderato di caffeina durante la gravidanza.

Questa indagine intendeva dimostrare che la caffeina non è responsabile di aborti e parti prematuri tra le donne che la consumano, come invece si credeva in passato e come molti ancora ritengono.

Dobbiamo però chiarire che i risultati dell’indagine, concordemente con l’opinione di altri esperti, raccomandano che le donne in gravidanza che assumono caffeina, sia nel caffè che in qualunque altro cibo o bevanda, diminuiscano il consumo di questo stimolante a una quantità inferiore a 200 mg al giorno, durante il periodo di gestazione.

Secondo questo studio, basato a sua volta su altre indagini effettuate su numerose gestanti, non è possibile affermare che il consumo di caffeina vada diminuito perché provocherebbe aborti o nascite premature, o ritarderebbe lo sviluppo del feto al punto che il suo peso sarebbe inferiore a quello previsto dalla sua età gestazionale.

Bevande e alimenti che contengono o possono contenere caffeina

La caffeina è un composto chimico che agisce da stimolante sul sistema nervoso centrale ed è presente in molte bevande e alimenti che consumiamo quotidianamente.

Di seguito presentiamo un breve elenco dei generi alimentari che ne contengono o possono contenerne a seconda della loro elaborazione, così che possiate decidere se assumerli durante la gravidanza.

Tali alimenti e bevande sono:

  • Il caffè
  • Il tè verde e il tè nero
  • I derivati della noce di cola, come le bevande a base di cola
  • Il cioccolato fondente
  • i gelati al cioccolato o al caffè

Sì al caffè in gravidanza, dicono gli studi

Donna incinta beve caffè in gravidanza.

Ora che siete incinte dovete prendere maggiormente in considerazione i danni provocati alla salute da alte dosi di caffè.

Rendendovi più attive, il caffè nuoce al vostro periodo di sonno e di riposo.

Se soffrite di acidità gastrica, l’azione del caffè sul vostro stomaco aggrava il problema. È stato verificato che la caffeina irrita le pareti dello stomaco e peggiora la gastrite.

Allo stesso modo, l’elevato consumo di caffè interferisce con il funzionamento dei reni. È ben noto, inoltre, che i reni sono uno degli organi che danno più problemi durante questo periodo così delicato.

L’alitosi è un altro disturbo piuttosto frequente durante la gravidanza, e viene ulteriormente peggiorata dal consumo di caffè.

Per concludere, se vi piace bere un po’ di caffè al mattino e alla sera, gli esperti suggeriscono di ridurre il consumo di caffeina a 200 mg quotidiani.

Tuttavia, diversamente da quanto si pensava prima, la caffeina non provoca l’aborto o il parto prematuro, né ostacola lo sviluppo del feto.

Questo, perlomeno, è quanto afferma – ci teniamo a sottolineare – lo studio effettuato nel 2015 dall’Università Americana di Ostetricia e Ginecologia.


Questo testo è fornito solo a scopo informativo e non sostituisce la consultazione con un professionista. In caso di dubbi, consulta il tuo specialista.