Lavorare e allattare: come posso fare?
Dopo alcuni mesi di riposo in cui vi siete dedicate al post gravidanza e al bebè, è arrivato il momento di tornare in sella e rimettervi a lavoro. Però non volete smettere di allattare il piccolo. La domanda quindi è: lavorare e allattare, come si può fare?
Si pensa erroneamente che il fatto di tornare a lavorare deve coincidere con l’evento di smettere di allattare il bebè e sostituire il latte materno con la formula in polvere o il cibo solido. Non è affatto il caso.
Se desiderate continuare ad allattare il vostro bebè, così come consigliano i pediatri e l’Organizzazione Mondiale della salute, la prima cosa da fare è informarvi in merito.
Informatevi su quali sono le norme e le leggi che regolano la vita di mamma e neonato nei primi mesi di vita del piccolo, i permessi postnatali e di allattamento che esistono in Italia e qualsiasi regolazione inerente al tema. Solo in questo modo potrete far valere i vostri diritti e quelli del piccolo.
Lavorare e allattare: come si può fare?
Il latte materno è l’alimento più completo che il piccolo possa consumare, ed è esclusivo dei primi sei mesi di vita. Inoltre è un alimento innocuo, gratuito e sempre disponibile.
Lavorare e allattare: Questione di organizzazione
Preparate con settimane di anticipo un piano in relazione agli orari del lavoro e quelli della pappa, chi si occuperà del bebè, della sua alimentazione e delle sue abitudini.
Fate in modo di avere il massimo del controllo possibile sugli aspetti della vita del piccolo in modo che al ritorno a lavoro sarete preparate.
Lavorare e allattare: Equilibrio
La maternità, la famiglia, la salute e il successo professionale constano tutti di equilibrio. Evitate di rabbuiarvi la giornata lavorativa per un nonnulla. Procedete per gradi. Se è possibile, iniziate prima con mezza giornata e poi pian piano incrementate le ore.
Lavorare e allattare: Banca del latte
L’Organizzazione Mondiale per l’allattamento raccomanda di realizzare una banca del latte in casa. Il latte materno può essere congelato fino a 3 mesi di tempo senza che la sua composizione si alteri e 48 ore nell’ambiente naturale.
La banca del latte funziona in modo molto semplice. Avrete bisogno di contenitori in vetro, o plastica ermetica e sterilizzata, appositi per conservare gli alimenti. Collocate all’interno il latte che vi siete estratte e poi infilate tutto nel congelatore. Si raccomanda di realizzare una banca del latte fino a 15 giorni di conservazione.
Introduzione a chi si occuperà del bebè in vostra assenza
Organizzate settimane prima del ritorno a lavoro un incontro con la persona che si occuparà del bebè per illustrarle gli aspetti chiave della vita del piccolo.
Ad esempio: chiedetele di aspettarvi se il vostro ritorno a casa coincide con l’ora della pappa. Così potrete allattare il bebè. Allo stesso tempo, fate in modo che gli orari della pappa coincidano con un momento prima del lavoro.
Se il piccolo è nelle cure di qualche famigliare e siete vicino a casa, potete accordarvi per nutrire il piccolo durante le vostre pause daa lavoro. Un’altra opzione è recarvi all’asilo per allattarlo.
Estrazione del latte
Per evitare che il seno smetta di produrre latte perché non riuscite a nutrire il piccolo ad orario prestabiliti, estraete il vostro latte. Parlate con il vostro capo del fatto che state allattando per avere la comprensione necessaria. Se avete delle colleghe nella vostra stessa situazione parlatene anche con loro.
Estraete il latte in modo comodo. Cinque minuti per seno dovrebbero essere sufficienti. Conservatelo in un contenitore sterilizzato e chiuso ermeticamente, conservatelo nel frigorifero dell’ufficio. Poi trasportatelo in una borsa frigo o in una borsa normale con del ghiaccio all’interno.
Decidete senza sentirvi in colpa
Gestire lavoro e allattamento non è facile e può rivelarsi stancante. Ma lo state facendo per il bene del vostro bebè. Rappresenta un gesto d’amore che verrà ricompensato quando il piccolo crescerà sano e forte. Inoltre ricordate che se lo nutrite con il latte materno avrà meno rischi di ammalarsi. Vale a dire, il tempo che gli dedicate adesso per nutrirlo lo risparmierete in preoccupazioni, tristezza e assenza lavorativa.
Tuttavia, se il processo vi provoca stress, irritazione, fastidio, stanchezza, allora è il momento di riconsiderare la vostra decisione senza sentirvi in colpa. Il vostro benestare è intrinsecamente collegato con quello del bebè. Non sentitevi in colpa in caso decideste di non continuare ad allattare il piccolo.
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