La mastite: cause, sintomi e trattamento
Durante l’allattamento al seno può capitare che la donna avverta all’improvviso un rigonfiamento in uno dei dotti lattiferi. In un secondo momento, prova un certo malessere, simile all’influenza. Questi sintomi rimandano a un possibile caso di mastite.
La mastite altro non è che un innocuo fastidio che interessa molte donne. Una donna su venti soffre di questa affezione durante l’allattamento al seno. Ma cos’è esattamente la mastite?
Cos’è la mastite?
Si tratta di un’infezione mammaria che interessa comunemente le donne che allattano. Questa affezione si produce perché uno dei dotti lattiferi si ostruisce, il che impedisce il normale flusso di latte. Ciò, a sua volta, scatena una serie di malesseri che alla fine permettono di rilevare la presenza di un processo infettivo.
I microrganismi si accumulano nel canale e lo infettano, ne risulta un’infiammazione del dotto mammario che può essere apprezzata a occhio nudo.
Cause più comuni
Dopo l’ostruzione del dotto lattifero (stasi lattea), un’altra causa di mastite è rappresentata dalle ragadi ai capezzoli. Queste piccole ferite, spesso inevitabili quando si allatta il neonato, sono il luogo ideale attraverso cui i batteri invadono il tessuto mammario.
I batteri entrano nell’organismo attraverso queste ferite della pelle e aggravano così l’infezione. Per evitarlo, la donna deve imparare a prevenire le lesioni e svuotare correttamente il seno.
Ma questo dato ci porta alla successiva domanda: le donne che non allattano possono soffrire di questa fastidiosa infezione? La risposta è sì.
Cosa succede quando le madri non allattano?
Le donne che non allattano i figli al seno presentano maggiori complicazioni a livello mammario, perché il deposito di latte è in genere eccessivo. Quando l’accumulo di latte si prolunga nel tempo, può scatenare una infezione.
È molto importante, dunque, che le donne svuotino il seno in modo corretto e continuato così da evitare un inutile accumulo di latte. Tale pratica vale tuttavia per entrambi i gruppi, ovvero donne che allattano al seno e donne che non allattano al seno.
Come già detto, anche le madri che allattano regolarmente devono tenere sotto controllo il flusso di latte. Oltre a ciò, bisogna considerare che le donne con le difese immunitarie basse sono molto più inclini a soffrire di questa affezione.
La mastite e sintomi comuni
La mastite si presenta nella maggior parte dei casi tramite i seguenti sintomi:
- Infiammazione: si tratta di un fastidioso ed evidente gonfiore in uno dei due seni.
- Malessere generale: si avverte fatica, spossatezza e/o febbre. L’intensità di questi sintomi dipenderà dallo stato dell’organismo e dell’infezione.
- Brividi, tremori e maggiore fatica: questi sintomi sono associati ai casi più gravi di mastite.
Come possiamo osservare, si tratta della sintomatologia comune a qualsiasi processo infettivo di lieve entità che interessa il corpo umano. In presenza di un sistema immunitario forte, l’infezione durerà solo alcuni giorni, ma se non viene trattata può persistere per settimane.
Trattamento
Trattare la mastite è molto semplice quando si presenta in forma lieve o moderata. È comune adottare le seguenti misure:
- Applicare impacchi di acqua calda: possono calmare in modo considerevole il dolore al seno interessato dall’infiammazione. È possibile ricorrere a questa soluzione durante le prime ore e giornate del processo infettivo.
- Se con il passare dei primi giorni il malessere aumenta, l’ideale è rivolgersi al medico che potrà prescrivere gli antibiotici e gli analgesici adatti. L’automedicazione non è un’opzione valida durante l’allattamento.
Si può allattare con la mastite?
La risposta è sì. Anzi, allattare aiuta a eliminare la mastite perché permette di svuotare il seno. Assicurando la fuoriuscita del latte, si previene l’ostruzione dello stesso nei dotti e si scongiurano eventuali complicazioni.
Se il morso e la suzione del neonato causano molto dolore, la donna può usare dispositivi per estrarre il latte dal seno. Si tratta di dispositivi pensati per tirare il liquido tramite applicazione diretto al seno, per poi versarlo nel biberon o in un recipiente.
Dopo aver svuotato del tutto il seno, la donna può procedere con l’uso del biberon per dare da mangiare al piccolo senza troppi inconvenienti. La mastite, di fatto, colpisce la madre, non il piccolo. Non c’è motivo, dunque, di temere di contagiare il neonato né che il bambino possa soffrire di altri disturbi.
Altri dati interessanti
Oltre a quanto già detto, sarà utile tenere presente anche i seguenti dati sulla mastite:
- È molto comune soprattutto nelle donne che hanno una gravidanza prima dei trent’anni o ancora adolescenti.
- Si verifica anche nelle donne che danno alla luce a 50 o persino a 60 anni di età. Questi ultimi sono considerati casi straordinari.
- Tale processo infettivo si presenta con maggiore facilità anche durante le prime dodici settimane di allattamento. In questo caso si parla di mastite post-parto.
Bisogna prestare la dovuta attenzione se l’infezione progredisce e si formano ascessi di medie dimensioni. Se così fosse, bisognerà andare dal medico che indicherà gli esami da realizzare per scartare l’ipotesi di tumore al seno o tumescenza. Per fortuna, la mastite ha cura. Con un buon controllo e il giusto follow up, tutto tornerà alla normalità.