Le punizioni fisiche danneggiano il coefficiente intellettuale dei vostri figli
Quando nasciamo, noi esseri umani rispondiamo in modo simile a degli stimoli che abbiamo quando siamo già grandi: il piacere, la sorpresa, la rabbia, l’angoscia e la vergogna, tra gli altri. Man mano che cresciamo, queste risposte si combinano con l’esperienza e formano una vita emozionale più complessa.
La parte affettiva dei bambini si deteriora quando vengono maltrattati, nella grande maggioranza dei casi quando le botte sono accompagnate da parole brusche, che fanno in modo che il ragazzino perda l’autostima, si deprima ed eviti di stare a contatto con qualsiasi membro della famiglia o amici. Il quadro dell’ansia e i pensieri negativi verso se stesso sviluppano e diminuiscono la considerazione di quello che il piccolo è come persona.
L’insicurezza fa in modo che non abbia un buon rendimento scolastico e non capisca quello che sta studiando, creando gravi lacune. Questa situazione genera malessere nei genitori e ricomincia il ciclo di maltrattamenti e punizioni.
Anche nei paesi sviluppati ci sono ancora moltissimi adulti che approvano il castigo fisico nonostante sia dimostrato che non solo non funziona, ma peggiora le cose; senza contare che ci sono altre alternative efficaci.
Il castigo fisico implica l’uso della forza con l’intenzione che il bambino sperimenti disagio e dolore con l’obiettivo di correggere la sua condotta.
È importante tenere conto che la maggioranza dei genitori che danno botte hanno ricevuto botte.
Qualsiasi punizione è malizia; qualsiasi punizione è di per sé cattiva.
Jeremy Bentham
La punizione fisica non solo causa dolore al bambino: può anche originare traumi che lo accompagneranno per tutta la vita. Uno di questi, secondo uno studio realizzato da scienziati statunitensi, è una riduzione del coefficiente intellettuale, che comprometterà il suo rendimento in qualsiasi attività intrapresa da giovane e da adulto.
Alternative efficaci alle punizioni fisiche
Esistono tante alternative che offrono ai genitori una maggior comprensione verso lo sviluppo dei propri figli e in alcuni casi, diminuiscono il senso di frustrazione e impotenza che spesso conducono alla punizione corporale. Uno dei modi più utili per riuscirci è promuovere le parole anziché le azioni.
Vediamo qualche opzione per poter portare a termine questo processo:
- Potete utilizzare parole invece che azioni, spiegando al bambino quali comportamenti sono accettabili e quali non lo sono, cosa è pericoloso e perché.
- Ascoltate il bambino per sapere perché ha fatto qualcosa o ha smesso di farla. Permettergli di spiegare le sue ragioni comporterà l’aumento della sua capacità di prendere delle decisioni.
- La parola “disciplina” viene dal latino “discere” che significa “apprendere” e nella condotta infantile ha un significato particolare, poiché questi comportamenti sono direttamente collegati ai sentimenti interni. La disciplina è quindi un processo che si occupa dell’apprendimento della condotta e dei sentimenti che la provocano.
- Migliorate l’autostima del bambino elogiandolo quando rispetta le norme di comportamento.
- Create diverse regole che non includano l’aggressività.
- Dimostrategli amore e affetto.
- I bambini si identificano nei loro genitori: quindi, siate un buon esempio. Loro tendono a imitare i genitori sia nelle azioni sia nelle parole. Come si muovono, come parlano e come si comportano i genitori è importante e ha un impatto profondo nello sviluppo dei figli.
La punizione fisica ha un’efficacia limitata e ha, potenzialmente, effetti secondari molto dannosi. Bisogna aiutare e incoraggiare i genitori a sviluppare metodi che non siano corporali per controllare comportamenti non desiderati.
Se vogliamo davvero una società con un livello di aggressività e violenza più basso, non promuovere le punizioni fisiche è un buon modo per cominciare.
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