Stress da ipervigilanza: cosa significa essere una mamma sfinita?

Stress da ipervigilanza: cosa significa essere una mamma sfinita?
Valeria Sabater

Scritto e verificato la psicologa Valeria Sabater.

Ultimo aggiornamento: 22 dicembre, 2021

“Sei sfinita? Ma se l’unica cosa che fai è badare a tuo figlio!”. Se avete mai sentito queste parole, difendetevi con decisione. Secondo gli esperti, infatti, la stanchezza delle madri è giustificata e ha un nome: stress da ipervigilanza.

La situazione, lo sappiamo bene, si complica ancora di più quando conciliamo lavoro e cura dei figli Molte madri sentono come un’autentica pressione l’impossibilità di “lamentarsi” della propria stanchezza e stress se scelgono di rimanere in casa per alcuni mesi o anni per concentrarsi sulla crescita dei figli.

È come se non avessero il diritto di essere sfinite. Come se accudire, nutrire, indirizzare, insegnare ed educare fosse incredibilmente facile, come se i bambini crescessero in modo automatico e la mamma dovesse solo fare da supervisore.

Non è così. Bisogna parlare di questa dimensione a molti sconosciuta che non deve passare inosservata: lo stress da ipervigilanza.

A fine giornata siete sfinite: i motivi dello stress da ipervigilanza

Lo stress da ipervigilanza è uno stato di ipersensibilità mentale e sensoriale dovuto a motivi concreti: individuare minacce e pericoli.

Stress da ipervigilanza: mamma sfinita sul divano.

Questa pressione psicologica fa sì che una persona si senta più stanca e anche un po’ più irritabile del solito.

La cosa curiosa è che, generalmente, si associa lo stress da ipervigilanza a soldati e contesti bellici.Un soldato deve vigilare su qualsiasi minaccia che possa presentarsi intorno a lui. Deve osservare, fare attenzione, prevedere e stare sempre in guardia affinché sia lui che la sua squadra siano al sicuro.

Questo stato mantenuto per settimane o mesi finisce per generare uno stress molto elevato, a cui si aggiunge un’estrema stanchezza, fisica e mentale.

Lo stesso succede crescendo un bambino. Può sembrare ironico, ma non lo è. Una mamma, così come un papà, deve stare sempre all’erta, ad esempio per allattarlo ogni tre ore. Di notte, bisogna consolare il pianto. A volte, molte madri si alzano a notte fonda per vedere se sta bene o perché è parso loro di sentirli piangere anche se non è così.

Man mano che crescono i pericoli aumentano e una madre deve stare attenta a tutto: che non ingoino certi oggetti, che non cadano, non si arrampichino, non ribaltino la culla…

Siete sfinite perché tutti i vostri  sensi sono all’erta 24 ore al giorno. Non si tratta solo di cura, alimentazione e igiene. Parliamo prima di tutto della pressione mentale, del desiderio che vada tutto bene e che il nostro bambino si senta sicuro, felice, tranquillo… Perché a volte, una piccola distrazione provoca un incidente o una caduta e questo ci terrorizza.

Mamma con due gemelli.

Perciò, se qualcuno ironizza sul fatto che vi sentite sfinite a fine giornata, difendetevi. Siete come un soldato sul campo di battaglia: dovete garantire la sicurezza della cosa più preziosa, vostro figlio.

Regole di base per gestire la stanchezza

Essere madre è un lavoro che dura oltre 24 ore al giorno. Lo sapete da tempo e ne siete ormai ben coscienti. Allo stesso modo sapete che è ciò che più ti rende felice, la cosa migliore che vi sia mai accaduta.

Una mamma addormentata con la testa sul tavolo.

È allora necessario che pensiate a voi stesse per poter dare il meglio di voi ai vostri figli. Seguite questi consigli.

  • Delegate i compiti. Crescere un bambino è una responsabilità di coppia; nel caso di una famiglia monoparentale, non abbiate paura di chiedere aiuto ai vostri genitori e parenti stretti se è possibile.
  • Non ingigantite i pericoli. Non dovete immaginare il peggio, al punto da non riuscire a dormire pensando che vostro figlio possa cadere dal letto o soffocare con una coperta. Giudicate le cose per quello che sono, con tranquillità.
  • Non state tutto il giorno in casa. Se potete, uscite con vostro figlio, per esempio insieme alle amiche. Potreste anche iscrivervi ad attività che potete realizzare con lui (per esempio nuoto o yoga).
  • Mangiate bene. Approfittatene per riposare quando sta dormendo: alcuni minuti di riposo sul divano ci aiutano a riprenderci, a stare meglio e a liberare la mente.

Ciò che dicono gli altri non importa. Avete il diritto di lamentarvi e di chiedere aiuto quando non ce la fate più. Cercate di trovare il tempo di fare qualcosa che vi piaccia e vi rilassi: leggere un libro, fare una passeggiata… Non sarete una cattiva madre se riposate mezz’ora al giorno.


Questo testo è fornito solo a scopo informativo e non sostituisce la consultazione con un professionista. In caso di dubbi, consulta il tuo specialista.