Abbandono emotivo: lettera di una bambina a suo padre

Abbandono emotivo: lettera di una bambina a suo padre
María Alejandra Castro Arbeláez

Revisionato e approvato da la psicologa María Alejandra Castro Arbeláez.

Ultimo aggiornamento: 14 marzo, 2023

Purtroppo, nella nostra società il dolore è una realtà. Sono molte le famiglie che vanno in pezzi per diverse ragioni. Una delle più strazianti è l’abbandono emotivo.

Oggi vi presentiamo la lettera di una piccola a suo padre. Leggendola, scopriremo che, per i bambini, l’abbandono emotivo è ancora più difficile di quello fisico.

Abbandono emotivo infantile

Per un bambino, la separazione o il divorzio dei genitori rappresentano un evento molto difficile da affrontare. Il piccolo non riesce a capire il perché oppure, semplicemente, non vuole accettarlo. È difficile esprimere a parole i sentimenti intensi che la separazione dei genitori può provocare.

L’abbandono emotivo infantile comporta crisi di identità e bassa autostima. Questi bambini hanno problemi a relazionarsi con gli altri, sviluppano insicurezze e pensano che non saranno mai sufficientemente apprezzati da nessuno.

I bambini credono di aver fatto qualcosa di male, perché il genitore sia arrivato a prendere la decisione di andarsene.

Per un bambino è molto difficile accettare che un genitore abbia preferito un’altra famiglia e che abbia deciso di non tornare più da quella che si è lasciato alle spalle. Per i bambini, il processo di accettazione è così difficile che hanno bisogno di stabilità e amore costante: un rifugio emotivo.

L’abbandono emotivo per i bambini può essere davvero doloroso. Di seguito, scoprirete la lettera di una bambina piccola al padre che l’ha abbandonata.

Si dice che non conosciamo la nostra stessa forza fino al momento in cui essere forti è l’unica scelta che ci rimane. Questa piccola ha deciso di essere forte e far cicatrizzare le ferite con questa bellissima lettera.

Lettera di una piccola a suo padre

Papà, voglio che tu sappia che penso a te tutto il tempo.

Tutti i giorni mi domando che cosa sarebbe successo se non te ne fossi andato. Ma immagino che sia meglio così.

Ho scoperto qual è la mia passione: l’arte. Se fossi con me, ti chiederei di portarmi a vedere musei, mostre fotografiche e gallerie d’arte. Ma anche opere teatrali, concerti per orchestra e presentazioni di libri. Sono certa che sarebbe meraviglioso.

L’arte mi ha aiutato a scoprire molte cose, a osservare le persone e far volare la mia immaginazione. Oggi, l’unica cosa che vorrei poter indovinare è come sarà il tuo sorriso.

Mi chiedo come diventano i tuoi occhi quando sei triste, o come ti si increspa la fronte quando sei arrabbiato. Ti farei tante fotografie, perché finalmente ho la macchina fotografica che ho sempre voluto e che ti ho chiesto così tanto.

A volte sogno di camminare con te prendendoti il braccio e passeggiare per la strada mentre abbandono la mia testa sulla tua spalla. Ho sempre avuto voglia di sapere che cosa sentirei se tu mi dicessi: “Quanto sei bella”. Purtroppo, non hai mai potuto farlo.

Non importa, papà. Capisco che tu sia molto occupato.

L'abbandono emotivo infantile crea ferite che è difficile curare

Te ne sei andato. Anche se so che non è stato per colpa mia, e nemmeno della mamma. Ho sempre desiderato essere forte come lei, ma non ci riesco, perché, nonostante tutto, mi manchi tanto.

Ricordo ancora il giorno in cui te ne sei andato. Mi sarebbe piaciuto sapere, in quel momento, che non ti avrei visto mai più, per poterti abbracciare più forte e dirti che ti vorrò sempre bene.

Papà, perché non mi hai detto la verità? Se lo avessi fatto, oggi tutto questo sarebbe più facile.

Vorrei che avessi scelto noi. Io avevo bisogno di te. Ascoltare ogni mattina le tue parole di incoraggiamento, i tuoi consigli e, soprattutto, che mi dicessi chiaramente che nessun uomo dovrebbe trattarmi male, per sapere quanto valgo. Oggi sono consapevole di tutto ciò, ma per me sarebbe stato più facile sentirlo dire da te.

Non do la colpa a te. Non do a te la colpa delle mie insicurezze, della paura terribile che ho dell’abbandono, del vuoto. Molte volte ho creduto che i miei difetti siano più grandi dei miei pregi. Tutto ciò è solo nella mia mente, e devo imparare ad affrontarlo.

Ho cercato in tanti modi di riempire quel profondo vuoto che sento dentro di me, anche in maniere che non mi fanno sentire orgogliosa di me stessa.

Le mie relazioni sentimentali sono state disastrose, per la paura di essere lasciata. A volte, il pensiero che non mi sarei mai sposata mi faceva perfino piangere, e questo mi ha reso molto vigliacca in amore. La verità è che non mi piacerebbe soffrire ciò che la mamma ha passato accanto a te.

A che cosa servono le promesse, se non le manteniamo?

L'abbandono emotivo è doloroso a qualunque età

Io e la mamma ce la caviamo abbastanza bene, e la ammiro tantissimo. È sempre accanto a me. Mi ha insegnato che non ha importanza quanto possa essere difficile la vita: è sempre meglio sorridere. È una vera donna.

Quando vedo la mamma, faccio fatica a capire perché te ne sei andato. A volte penso che avessi paura di lei, della sua forza e della sua volontà di andare avanti. Non sentendoti all’altezza, sei fuggito. Anche se non spetta a me giudicare.

So che se dovessi decidere di nuovo con chi rimanere, sceglierei sempre lei. So anche che tu rimarresti con l’altra famiglia.

Spero di tutto cuore che tu sia per la tua sposa e gli altri tuoi figli ciò che non hai potuto essere per noi: un padre e un compagno fedele. Ti dico addio con gli occhi asciutti, perché oggi le lacrime non sono necessarie.

So di aver detto che ti avrei sempre voluto bene, ma oggi cono convinta che l’unica cosa che amo davvero sia l’idea di ciò che avresti potuto essere. Non mi rimane che ringraziarti di avermi dato la vita, perché è il regalo più grande che tu mi abbia fatto. Spero davvero che tu stia bene. Ti mando un abbraccio e un bacio d’addio, dovunque tu sia.

Oggi sono guarita.


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