L'incremento del cyberstalking tra gli adolescenti

Con l'arrivo e lo sviluppo delle nuove tecnologie hanno fatto la loro comparsa nuovi tipi di violenza. Infatti, il cyberstalking rappresenta un fenomeno sempre più frequente tra gli adolescenti della nostra società.
L'incremento del cyberstalking tra gli adolescenti
Ana Couñago

Scritto e verificato la psicologa Ana Couñago.

Ultimo aggiornamento: 01 marzo, 2023

Il problema del bullismo è ormai all’ordine del giorno. La società è consapevole dell’importanza che deriva dal prevenire e intervenire di fronte ai casi di violenza in classe, che sia fisica, verbale, psicologica, sociale o sessuale. In piena epoca delle Tecnologie dell’Informazione e della Comunicazione (TIC), però, dobbiamo includere in questa classificazione anche la violenza cibernetica. Infatti, negli ultimi anni è possibile osservare un preoccupante incremento del cyberstalking tra gli adolescenti.

Secondo l’organizzazione Save the Children, attualmente il cyberstalking rappresenta la forma di violenza più diffusa. Secondo il rapporto Eurispes 2017, in Italia l’87,5% dei giovanissimi è stato vittima di questa forma di molestia. A che cosa sono dovuti, però, questi dati?

“Se la nostra società non inizia a riconoscere il cyberstalking per il fenomeno che è, la sofferenza di migliaia di vittime silenziose è destinata a continuare”.

– Anna Maria Chávez –

L’incremento del cyberstalking tra gli adolescenti

Il cyberbullismo consiste nel maltrattamento ripetitivo che si sviluppa attraverso le nuove tecnologie (telefoni cellulari, social network, ecc.), allo scopo di fare del male e umiliare la vittima.

Alcuni dati interessanti che riguardano questo argomento sono quelli raccolti da Save the Children in un recente rapporto sulla violenza virale.

la percentuale di giovani che sono stati vittima di cyberstalking è altissima
  • Il 39,65% dei giovani è stato vittima di cyberstalking durante l’infanzia.
  • Il 46,7% delle ragazze intervistate è stato vittima di cyberstalking.
  • Il 33,1% dei ragazzi intervistati è stato vittima di cyberstalking.
  • Nel 45,83% dei casi il molestatore era un amico o un compagno di scuola.

Allo stesso modo, questo rapporto, pubblicato nel 2019, registra un totale di 529.000 casi di cyberstalking, mentre nel 2016 si valutava che erano 82.000 i minori che erano stati vittima di questo tipo di violenza.

Fattori che intervengono nell’incremento del cyberstalking

Caratteristiche di Internet

Per comprendere l’incremento di cyberstalking tra gli adolescenti, bisogna tenere conto del fatto che l’uso di Internet è ormai diventato un fattore fondamentale della nostra società, in particolar modo per le nuove generazioni. Infatti, sappiamo che il 94% dei bambini di età compresa tra i 10 e i 15 anni sono già utenti della rete.

Questo strumento di comunicazione e informazione presenta le seguenti caratteristiche:

  • Le azioni che vengono svolte hanno effetto immediato.
  • La diffusione è istantanea.
  • È libero e facile da usare.
  • Offre l’opportunità di mantenere l’anonimato.
  • È universale.

Tutto ciò fa sì che la portata della violenza cibernetica sia più grande e sempre più grave di quella provocata dal bullismo tradizionale, perché il cyberstalking non ha luogo esclusivamente all’interno del contesto scolastico, ma può verificarsi in qualunque momento della giornata e in qualsiasi situazione.

il cyberstalking può verificarsi in qualunque momento della giornata e in qualsiasi situazione

Sensazione di impunità

Un altro fattore in grado di spiegare questo incremento è costituito dal fatto che i giovani si sentono impuniti, quando molestano da dietro uno schermo. Non si tratta affatto di un gioco, però. Gli adolescenti devono sapere che la violenza online, di qualunque tipo sia, costituisce un reato punibile dalla legge, contemplato da diversi articoli del Codice Penale.

Mancanza di controllo da parte dei genitori

Allo stesso modo, un’altra causa che determina l’aumento dei casi di cyberstalking è rappresentata dalla mancanza di controllo da parte dei genitori sull’impiego di nuove tecnologie, di modo che i bambini e gli adolescenti utilizzano i propri dispositivi elettronici senza alcun tipo di limite o norma, ignorando i rischi ai quali si espongono navigando in Internet oppure creando un profilo nei social network.

Naturalmente, però, non si tratta di proibire, ma di insegnare ai giovani norme e regole per utilizzare la rete in maniera sicura. Di conseguenza, le scuole, gli istituti e le famiglie devono assumersi la responsabilità di informare le nuove generazioni sulla problematica del cyberstalking e di altri tipi di crimini informatici.


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  • Calmaestra, J., Escorial, A., García, P., Del Moral, C., Perazzo, C., y Ubrich, T. (2016). Yo a eso no juego. Bullying y cyberbullying en la infancia. Madrid: Save the Children.
  • Sanjuán, C. Violencia viral: análisis de la violencia contra la infancia y la adolescencia en el entorno digital. Madrid: Save the Children.

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